martedì 30 ottobre 2012

Riso iperproteico al curry

Riso Iperproteico al Curry
Ingredienti per 2 persone:

100g di Riso iperproteico Ciao Carb
½ cipolla
1 dado vegetale
200 ml di acqua
2 cucchiai di curry in polvere
1 cucchaino d'olio d'oliva extra vergine
sale, pepe


Preparazione:

Tritate finemente la cipolla e fatela imbiondire nell'olio d'oliva.
Unire poi il Riso iperproteico Ciao Carb e fatelo insaporire per qualche minuto.
Versare 200 ml di acqua ed aggiungere il dado vegetale.
Salate e pepate.
Qualche minuto prima della fine cottura aggiungete il curry e mescolate bene.
Servite caldo
Una delizioza ricetta iperproteica da gustare sia nella la fase di dimagrimento che nella fase di stabilizzazione.
Astuzie: Potete aggiungere un pizzico di cannella per dare un tocco esotico al vostro piatto!

venerdì 26 ottobre 2012

IL M.I.T. SYSTEM di Umberto Miletto

Se avete voglia di sperimentare il M.I.T. System consiglio prima di iniziare il ciclo d'allenamento di effettuare una rapida valutazione di se stessi ricercando il massimale nei seguenti esercizi:

- Panca piana
- Trazioni alla sbarra o Lat machine avanti
- Lento avanti
- Panca stretta
- Curl bilanciere in piedi
- Squat o Pressa
- Leg curl
- Calf

Al termine dei 3 mesi di lavoro si eseguiranno nuovamente i massimali per vedere le variazioni.
Tabella Massimali

Possiamo determinare il carico massimale principalmente con due metodi:

· METODO DIRETTO
· METODO INDIRETTO

METODO DIRETTO

Ricerca pratica del carico che può essere sollevato una sola volta senza aiuti esterni.
Bisogna stare attenti al riscaldamento e al numero carichi di avvicinamento, in quanto un numero eccessivo di tentativi potrebbe falsare la misurazione del massimale.
Non ha senso effettuate test di forza massimale su principianti, non avendo essi adattamenti metabolici e coordinativi di tipo specifico.

Protocollo di lavoro per il calcolo del massimale con il metodo diretto

· 1a serie da 10 reps al 40% del massimale teorico-ipotetico;
· 2a serie da 5-6 reps al 50-60% del massimale teorico-ipotetico;
· 3a serie da 2-3 reps all'80% del massimale teorico-ipotetico;
· 4a serie da 1 rep al 90% del massimale teorico-ipotetico;
· successive serie si va per tentativi alla ricerca del 100% con una sola rep.

Alcune avvertenze:
· non portare le prime serie all'esaurimento muscolare;
· recupero completo tra le serie;
· non effettuare il test dei massimali lo stesso giorno per più gruppi muscolari: un gruppo muscolare per volta!
· la ricerca dei massimali potrebbe essere anche inserita nella settimana di scarico o prima di iniziare periodizzazioni particolari, al fine di valutare i reali increnti di Forza Massimale

METODO INDIRETTO

Ricerca mediante un carico submassimale 80-85% del massimo numero di ripetizioni eseguibili; successiva valutazione del carico massimale mediante tabelle o proporzione. Generalmente si lavora intorno alle 6 ripetizioni.
Non è consigliabile la ricerca di massimali indiretti con carichi più leggeri, inquanto fattori metabolici potrebbero sfalsare troppo i risultati.

Esistono numerose tabelle per il calcolo di massimali indiretti, tra cui quella di Sinclair, Hatfield, Poliquin e Bompa. Per comodità di calcolo consigli di utilizzare la formula di Brzycki:

Ripetizione Massimale = Massimo Peso Sollevato / (1,0278 - (0,0278 x Numero di rep))

Consigli prima di iniziare il mia allenamento di testarsi sui seguenti esercizi, al fine di poter valutare correttamente il M.I.T. System sul fattore Forza.

Per poter osservare miglioramenti sull'Ipertrofia Muscolare è utile misurare le circonferenze in vari distretti del corpo, per poter anche in questo caso fare delle considerazioni per un "prima" e "dopo".
Segnare le seguenti circonferenze:

- Circonferenze collo
- Circonferenza petto all'altezza dei capezzoli
- Circonferenza vita all'altezza dell'ombelico
- Circonferenza braccio rilassato
- Circonferenza braccio contratto (sul picco del bicipite)
- Circonferenza glutei
- Circonferenza coscia sotto la linea glutea
- Circonferenza polpacci

Rimisurare al termine del programma di lavoro.

Il piano di lavoro che vi propongo è così impostato


OBIETTIVO GENERALE: Ipertrofia Muscolare con incremento della Forza Massimale


Primo M.i.t. Step : Adattamento ipertrofico al MIT

Secondo M.i.t. Step : Picco di Forza Massima MIT

Terzo M.i.t. Step : Picco Ipertrofico MIT

Rientrano nel M.I.T. System particolari metodologie d'allenamento, in questo piano che vi propongo utilizzeremo le SuperSerie a gruppi Antagonisti, il Double Body System e le SuperSerie Doppie.

Cenni sul M.I.T. System

M.I.T. System sta per Maximum Intensity Training, ha l'obiettivo di rendere ogni seduta d'allenamento più dura rispetto la precedente, solo in questa maniera è possibile dare il giusto stimolo al corpo per cui possa modificarsi.
L'allenamento di per se è molto semplice, è consiste nel completare il lavoro proposto nel minor tempo possibile, sempre mantenendo la tecnica di esecuzione degli esercizi perfetta. Meno tempo uguale maggior stress per il vostro corpo, e quindi il corpo risponderà a questo nuovo stimolo creando i miglioramenti desiderati.
Quando un sistema biologico sperimenta una sfida si modifica per riuscire ad affrontare più facilmente sfide simili in futuro (C.Stanley) e la fisiologia ci insegna che il muscolo si adatta a questa sfida diventando più grosso e più forte.


Primo M.i.t. Step : Adattamento ipertrofico al MIT


In questa fase della durata di 4 settimane , prendiamo conoscenza del M.I.T. System.
Questo primo Step, permette di creare adattamenti ipertrofici necessari ai mesi successivi dando già da subito incrementi notevoli di volume muscolare e di forza.
In questo mesociclo si utilizzano le SuperSerie a Gruppi Antagonisti e vengono eseguiti 3 blocchi di 2 esercizi ciascuno per ogni seduta d'allenamento.
I due esercizi del blocco si alternano con una pausa di riposo tra uno e l'altro soggettiva, tale da permettere il completamento delle 6 ripetizioni per serie.
Tra i blocchi riposare 5 minuti.
Al termine di ogni blocco segnare sull'apposita griglia il tempo con cui lo si è terminato.

L'obiettivo dell'allenamento consiste nell'abbassare di volta in volta il tempo in cui si completa ciascun blocco, questo farà si che ogni allenamento risulterà più duro, creando quegli adattamenti per incrementare Massa e Forza.

Consigli pratici

- Partire con i carichi giusti: non sottovalutarsi e se non si sanno tutti i massimali degli esercizi consiglio di tararsi in questa maniera: mettere quel peso con cui si eseguirebbero 10 ripetizioni e poi farne solamente 6. Tutte le serie vanno terminate obbligatoriamente a 6 ripetizioni. Qualora si interrompesse anticipatamente la serie per esaurimento muscolare: rifiatare, ripartire e continuare così fino ad arrivare alla 6a ripetizione.
- Tempo di recupero tra gli esercizi del blocco: soggettivo, ma attenzione a non sopravalutarsi recuperando troppo poco, perchè sarebbe un grosso sbaglio e farebbe fallire la serie successiva.
- Tempo di recupero tra i blocchi: 5 minuti
-Settimana di scarico: durante l'ultima settimana eseguire solamente la metà delle serie segnate mantenendo gli stessi pesi.
- Tempo di durata dei Blocchi: è la principale variabile in gioco.
- Aumento dei carichi: quando abbassate il tempo di 1/10 rispetto la volta precedente aumentare il carico del 5%.

Legenda per leggere correttamente le Schede d'allenamento:

- nel titolo è indicato il numero di Step e la fase dell'allenamento
- sotto è indicata la tecnica d'allenamento utilizzata, il numero di serie e ripetizioni per blocco, la percentuale di carico da utilizzare e il Tempo Sotto Tensione
- nella tabella d'allenamento da completare sono indicati il peso che si utilizza durante l'esercizio (P) e il tempo con cui si è terminato il blocco (Tempo).

Secondo M.i.t. Step : Picco di Forza Massima MIT


In questo Step si andrà ad aumentare la Forza Massima.
L'aumento della Forza Massima è molto importante nel Body Building, perché la sezione traversa del muscolo è in stretto rapporto alla forza, una maggiore espressione di Forza Massima si accompagna sempre ad aumenti ipertrofici.
In questa fase utilizzeremo il Double Body System, questo per il semplice fatto che in ogni 2 sedute viene allenato tutto il corpo. Risulta essere una fase molto impegnativa e con risultati straordinari sulla forza.
Il funzionamento anche in questa fase è lo stesso dello Step precedente, ossia cercare di completare le serie proposte nel minor tempo possibile, sempre mantenendo la tecnica di esecuzione perfetta.
La cadenza degli esercizi prevede 4 secondi per la fase eccentrica, nessuna pausa nei punti morti e una fase concentrica esplosiva.
Il recupero tra gli esercizi del blocco è sempre soggettivo, ma attenzione a non recuperare troppo poco, vorrebbe dire fallire la serie successiva.
Seguire gli stessi consigli pratici dello Step precedente.
Scelta del carico: in questo Step utilizzare un carico di circa l'85% del proprio massimale, se non lo si conosce mettere quel peso con cui si eseguirebbero 5-6 ripetizioni e poi farne solamente 3. Tutte le serie vanno terminate obbligatoriamente a 3 ripetizioni. Qualora si interrompesse anticipatamente la serie per esaurimento muscolare: rifiatare, ripartire e continuare così fino ad arrivare alla 3a ripetizione.

Terzo M.i.t. Step : Picco Ipertrofico MIT


Dare il massimo volume ai vostri muscoli è l'obiettivo di quest'ultimo Step, sfruttando gli incrementi di forza acquisiti nello Step precedente.

La tecnica d'allenamento utilizzata in questo Step prende il nome di SuperSerie Doppia, dove i 4 esercizi per blocco vengono eseguiti uno di fila all'altro fino al termine delle serie indicate.
L'allenamento prevede 2 maxi blocchi con l'obiettivo di terminare ogni maxi blocco nel minor tempo possibile.
L'abbinamento che ho scelto è stato quello di combinare esercizi con l'intervento dei seguenti muscoli:

- GIORNO 1: Pettorali-Bicipiti;
- GIORNO 2: Dorsali-Tricipiti;
- GIORNO 3: Gambe-Spalle;
- GIORNO 4: Bicipiti e Tricipiti-Addome

questo per far si che nel frattempo che si esegue l'esercizio per un gruppo muscolare l'altro riposi, ottimizzando e razionalizzando i tempi dell'allenamento.

Il funzionamento anche in questa fase è lo stesso degli Step precedenti, e quindi quello di cercare di completare le serie proposte nel minor tempo possibile, sempre mantenendo la tecnica di esecuzione perfetta.
L'esecuzione degli esercizi prevede una cadenza normale, 2 secondi per la fase eccentrica, nessuna pausa nei punti morti e una fase concentrica eseguita in 1 secondo.


Consigli pratici:

- Scelta del carico: in questo Step utilizzare un carico di circa il 65-60% del proprio massimale, se non lo si conosce mettere quel peso con cui si eseguirebbero circa 12-14 ripetizioni e poi farne solamente 8. Tutte le serie vanno terminate obbligatoriamente a 8 ripetizioni. Qualora si interrompesse anticipatamente la serie per esaurimento muscolare: rifiatare, ripartire e continuare così fino ad arrivare alla 8a ripetizione.
- Tempo di recupero tra gli esercizi del maxiblocco: cercare di recuperare il meno possibile, con l'obiettivo di abbassare il tempo di esecuzione di tutto il maxiblocco.
- Tempo di recupero tra i due maxiblocchi: 5 minuti
- Tempo di durata dei blocchi: è la principale variabile in gioco, misurare la durata dei blocchi comodamente in minuti.
- Aumento dei carichi: quando abbassate il tempo di 1/10 rispetto la volta precedente aumentare il carico del 5%.
- Settimana di scarico: l'ultima settimana eseguire solamente la metà del lavoro proposto.




venerdì 19 ottobre 2012

Dieta per eliminare il gonfiore addominale

Il gonfiore addominale è un problema molto diffuso. Generalmente, la pancia gonfia si presenta dopo mangiato o, nelle donne, una settimana prima del ciclo.
Si tratta di una sensazione molto fastidiosa che crea disagio e un costante senso di pesantezza.

Le cause del gonfiore addominale possono essere varie:

accumulo di aria (aerofagia);
eccesso di liquidi o adipe;
squilibri ormonali;
stress e disagi psicologici;
cattive abitudini: mangiare velocemente, consumare in modo abituale le gomme da masticare, stare per troppe ore consecutive seduti o in piedi, fumare, bere alcolici o bevande gassate.
Per trovare sollievo ed eliminare la pancia gonfia legata a queste cause, ti proponiamo una dieta di due giorni che dà risultati immediati.

Per mantenere i successi ottenuti, ricorda che è buona abitudine sostituire il pane e la pasta con moderate quantità di riso, mais e amaranto (cereali che non favoriscono i gonfiori).

Ottime le carni bianche e il pesce, che ricchi di ferro e proteine nobili, forniscono energia. In particolare, il pesce grazie agli Omega 3, ostacola l’invecchiamento cutaneo e abbassa i livelli del colesterolo cattivo.

1° GIORNO

Colazione: 1 bicchiere di latte di riso con caffè; 3 gallette di riso con un cucchiaio di confettura senza zucchero aggiunto; una tisana (preparata con un cucchiaino di foglie di mora e mezzo cucchiaino di tè verde, lasciate in infusione in una tazza di acqua calda per 5 minuti); 2 albicocche essiccate ammorbidite nella tisana (favoriscono il transito intestinale).

Spuntino: 1 yogurt naturale; una tisana (preparata con un cucchiaino di menta e mezzo cucchiaino di tè verde, lasciate in infusione in una tazza di acqua calda per 5 minuti); 1 prugna essiccata ammorbidita nella tisana.

Pranzo: 60 g di riso condito con 2 cucchiaini di patè di olive; 100 g di pollo ai ferri; 1 piatto di carote al vapore; 1 mela; una tisana (preparata con un cucchiaino di semi di anice e un cucchiaino di foglie di betulla, lasciate in infusione in una tazza di acqua calda per 10 minuti).

Merenda: 1 arancia; una tisana (preparata con un cucchiaino di semi di finocchio e un cucchiaino di foglie di mirtillo, lasciate in infusione in una tazza di acqua calda per 10 minuti).

Cena: 50 g di pasta di riso condita con un cucchiaio di salsa di pomodoro; 100 g di salmone ai ferri; 200 g di spinaci al vapore; una tisana (preparata con un cucchiaino di liquirizia tagli tisana e un cucchiaino di ortica, lasciate in infusione in una tazza di acqua calda per 10 minuti).

2° GIORNO

Colazione: 1 bicchiere di latte di soia e caffè con un cucchiaino di miele; 3 gallette di mais; una tisana (preparata con un cucchiaino di fiori di lavanda e mezzo cucchiaino di tè verde, lasciate in infusione in una tazza di acqua calda per 5 minuti); 2 prugne essiccate ammorbidite nella tisana.

Spuntino: una coppetta di frutta di stagione; una tisana (preparata con un cucchiaino di foglie di ortosiphon e mezzo cucchiaino di tè verde, lasciate in infusione in una tazza di acqua calda per 5 minuti).

Pranzo: 60 g di zuppa di amaranto lesso e saltato in padella con un filo d’olio, carote e sedano; 100 g di sogliola al vapore; 1 radicchio rosso alla griglia; una tisana (preparata con un cucchiaino di semi di cumino e un cucchiaino di foglie d’olivo, lasciate in infusione in una tazza di acqua calda per 10 minuti).

Merenda: 1 yogurt naturale; una tisana (preparata con un cucchiaino di semi di anice e un cucchiaino di mirtillo rosso, lasciato in infusione in una tazza di acqua calda per 10 minuti).

Cena: 2 fette di polenta grigliata; 100 g di maiale magro ai ferri; 150 g di finocchi in insalata; una tisana (preparata con un cucchiaino di malva e un cucchiaino di semi di finocchio, lasciato in infusione in una tazza di acqua calda per 10 minuti).

martedì 16 ottobre 2012

L'IMPORTANZA DEL RECUPERO PER LA MASSA MUSCOLARE

La fase di scarico è il fondamento dell'efficacia dell'allenamento,la quale si verifica esclusivamente sulla base di una corretta alternanza tra lavori di carico e di scarico.
Si definisce allenamento un lavoro che intacchi la Riserva Attuale di Adattamento (RAA,l'ammontare attuale-qui e ora-di risorse psico-fisiche a disposizione),cioè che ne consumi un ammontare tale da innescare una risposta (adattamento) a livello ormonale;tale livello si definisce soglia allenante.Se non la si raggiunge,durante il riposo successivo alla seduta l'organismo compensa,cioè ricostituisce le risorse spese ripristinandole ai livelli standard,e tutto finisce li.Quando invece la si raggiunge allora l'organismo oltre a recuperare il livelli standard di risorse,oltrepassa detti livelli compensando ad un livello superiore (super-compensazione) su parametri differenti in relazione alla tipologia del lavoro che ha prodotto la deplezione di risorse.
Ebbene questo accade esclusivamente durante il riposo,cioè durante i periodi di scarico,attivi e\o passivi.
La durata di questi periodi dipende dal tipo di lavoro svolto,e varia dalle 6 alle 72 ore.
Alla fine del recupero la nostra omeostasi (punto di equilibrio delle funzioni fisiologiche,definita dal quadro ormonale e dall'ammontare di risorse psico-fisiche disponibili) si attesta ad un livello superiore.
Però questo punto non è ancora stabile,e ritorna presto ai livelli precedenti se non viene ripetuto nel tempo quel tipo di stimolo.
Per far si che una serie di allenamenti produca effetti stabili occorre protrarre nel tempo quell'alternanza di lavori di carico e di scarico.
Il tempo necessario a questo è pure esso variabile tra le diverse tipologie di lavoro,e varia moltissimo dai pochi giorni\settimane dei lavori di forza e velocità,ai diversi mesi dei lavori aerobici.
Quindi per avere un ritorno dagli allenamenti è necessario inserire alternanza tra le fasi di carico e di scarico sia nel breve periodo (per le singole supercompensazioni) sia nel medio e nel lungo periodo (per la stabilizzazione dei risultati).
Fase di scarico però non è solo il riposo,ma anche cambiare tipo di lavoro.
Quindi se io faccio oggi un allenamento ics che necessita di 72 ore di recupero (la Vo2Max) non è che devo stare fermo tre giorni,ma è sufficiente che io evito alcuni tipi di lavoro incompatibili con la sua supercompensazione e ne faccio altri invece compatibili,sulla base degli eterocronismi (fasi temporali di recupero necessarie tra un tipo di lavoro e un altro).
Per esempio se io oggi faccio Vo2Max,posso fare tra 6 ore un lavoro di forza esplosiva,tra 24 ore un lavoro di soglia,tra 48 un lavoro di resistenza aerobica e tra 72 un altro di Vo2Max.
Ma la costante è che i miglioramenti avvengono esclusivamente durante le fasi di scarico,che devono essere di lungo periodo (interi periodi di diverse settimane intese come una enorme fase di scarico,alternate ad altri lunghi periodi di carico,la cui dimensione è in relazione come spiegato prima alla tipologia metabolica dell'obiettivo),di medio periodo (interi cicli di una o due settimane di scarico,alternati a cicli altrettanto lunghi di carico) di breve (una singola seduta all'interno di un ciclo,come sopra) o addirittura all'interno di una singola seduta.

mercoledì 10 ottobre 2012

VANTAGGI DELLA #Paleodiet

Questa dieta viene accusata di essere iperproteica; in realtà, essa non limita i carboidrati, consiglia solo di consumare carboidrati ingerendo frutta e verdura, che sono a basso indice glicemico e non cereali e loro derivati.
Un’altra critica che le viene mossa riguarda la mancanza di calcio, data l’esclusione dei latticini.
C’è da ricordare in proposito come i latticini, benché ricchi di calcio, siano molto acidificanti e dunque rendano difficoltosa l’assimilazione di questo minerale oltre ad alterare l’equilibrio calcio/magnesio. Al contrario, una dieta ricca di verdura e frutta e dunque alcalinizzante come la paleodieta avrebbe effetto protettivo nei confronti dell’osteoporosi.
La diffusione di intolleranze al latte e al glutine porta a confermare la difficioltà dellìuomo ad adattarsi all’uso abituale di questi cibi.
Alcuni benefici che molti dei miei clienti hanno sperimentato sono:
Aumento di energia e prestazioni
Sollievo da gonfiore e mal di stomaco
Normalizzazione di zucchero nel sangue
Stabilizzazione dell’insulina
Pannello lipidico migliorato
Pelle più luminosa
Aumento di massa muscolare magra
Riduzione dei sintomi di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività)
Riduzione dei sintomi di allergie
Anti-Aging
La dieta Paleo potrebbe essere un’alternativa migliore alla dieta vegana per i seguenti motivi:
· Il trasporto verdure, cereali, frutta genera più emissioni di gas ed effetto serra rispetto al trasporto di pesci, pollo o carne rossa. Questo è il dato emerso secondo la ricerca fatta da H. Scott Matthews e Christopher Weber, che sono due ricercatori ambientali ben noti.
· Animali nutriti con erba sono una parte vitale della agricoltura sostenibile.
· Il crescente riconoscimento della soia come l’alimento di base tra i vegani è responsabile di intensa deforestazione in Argentina, Paraguay e Brasile.

sabato 6 ottobre 2012

PERCHE' ABBIAMO FAME


Il termine fame è usato comunemente per indicare l'avere un forte appetito o l'essere pronti per mangiare. Dopo un lungo periodo senza alimentazione, la sensazione di fame si trasforma in una sensazione progressivamente più grave, fino a diventare acutamente dolorosa.
E' oramai ampiamente dimostrato che le sensazioni di fame e di sazietà originano da segnali che, dai diversi distretti dell'organismo, vengono portati all'ipotalamo.
o        Segnali di appetito: il princiapale responsabile della fame è la grelina, un ormone prodotto dallo stomaco prima dei pasti. Durante il classico 'languorino di stomaco', dalla pareti di quest'ultimo si produce la grelina che si lega ai recettori presenti sui neuroni dell'ipotalamo, attivandoli. Il cervello recepisce che l'organismo ha fame.
o        Segnali di sazietà: curioso è il funzionamento dell'ormone leptina prodotto dal tessuto adiposo in quantità proporzionali alle riserve energetiche. In altre parole, quando un organismo ha molto grasso, 
o        Segnali sono prodotti da altri ormoni che originano da altri distretti dell'organismo: insulina dal pancreas, peptide Y (PYY3-36) dalle cellule della mucosa intestinale dopo i pasti e in proporzione alla loro quantità, colecistochinina (CCK) e glucagone like petpide 1 (GLP-1), dall'intestino tenue e dal duodeno.
      Se l'azione della leptina funzionasse in modo corretto, le persone obese non avrebbero mai fame! Invece, in questi soggetti, la leptina incontra una resistenza nel suo riconoscimento a livello dell'ipotalamo per cui non riesce ad indurre il segnale di sazietà. Ciò spiega come mai le persone obese hanno più fame.

Circa 300 milioni di adulti in tutto il mondo sono gravemente in sovrappeso, e a rischio di vita, perché facilmente suscettibili a malattie come il diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. 
"L'obesità è difficile da trattare" afferma Shulman "Non abbiamo buone terapie mediche per l'obesità rilevando che al momento, gli unici farmaci sul mercato hanno effetti collaterali intollerabili e hanno solo effetti modesti sul peso. "E' molto importante trovare altri obiettivi che potrebbero invece incidere sul cibo". 
Nonostante siano molti, gli anni in cui la ricerca si occupa della fisiologia di appetito e della fame, i ricercatori non hanno ancora un quadro chiaro su come il cervello mantiene o consuma i grassi. 
"Il grasso, è efficace a soddisfare la fame" afferma Shulman e i suoi colleghi dello Yale e della University of Cincinnati, ragione per cui vorrebbero capire come si comporta il cervello davanti un'assunzione diretta di lipidi. "Se potessimo capire ciò che accade potremmo scoprire finalmene, come trattare l'obesità".
I ricercatori hanno così utilizzato questo approccio per confrontare i lipidi presenti nel plasma sanguigno da ratti che erano a digiuno e d  ratti che avevano mangiato.
Inoltre, il NAPE non è aumentato nei roditori che mangiavano cibi ricchi di proteine o carboidrati, suggerendo così che, i livelli di NAPE riflettono la quantità di grasso mangiato in un pasto.
I ricercatori hanno scoperto che quando è iniettato per via sintetica nella cavità addominale o nel sangue, i roditori diminuiscono l'appetito. Più alta la dose di NAPE somministrata, meno cibo si consumava. "E 'davvero molto efficace", dice Shulman. "A dosi alte fa si che i ratti rimangano sazi anche fino a 12ore".
Somministrando una quantità di NAPE comparabile al picco che si verifica naturalmente dopo un pasto, i roditori ancora mangiato il 25% rispetto i controlli. 
La conseguenza è stata quella di ritrovarsi i roditori in "modalità siesta" come se avessero appena mangiato, dice Shulman, rilevando che ulteriori prove hanno confermato che gli animali avevano semplicemente sonno, e non hanno manifestato malattie o inabilità.
Quando i ricercatori hanno somministrato piccole quantità di NAPE direttamente al cervello, si è notata un effetto simile a quello di una dose più alta somministrata nel sangue."Ciò suggerisce che il composto comunica direttamente con il cervello" dice Shulman.
Questo è stato dimostrato attraverso l'ispezione dei campioni di cervello che erano state colorate così da rivelare le cellule in cui ha agito il NAPE "La maggior parte dell'appetito è regolato a livello ipotalamico, e quella era la zona che si colorava, per cui siamo stati lieti di apprendere che il NAPE funziona", dice Shulman. "e che è coinvolto negli stimoli di sazietà, comunicando al cervello che c'è molta energia e che quindi è necessario arrestare la quantità di cibo da ingerire".

Purtroppo, la pratica non è così semplice. Spesso,  mangiamo quando abbiamo troppa fame e continuano a mangiare, al di là della piacevole sensazione di pienezza e tutto ciò può portare all’aumento di peso.
Molte persone mangiano per motivi diversi dalla semplice fame come in risposta a stato d’animo: tristezza, rabbia, ansia, noia o la felicità.
Quando questi segnali non vengono recepiti in modo corretto dal nostro cervello o quando vengono del tutto ignorati, si mangia in modo sproporzionato inducendo un'alterazione dei meccanismi di controllo delle riserve energetiche.

Nuovi studi
Il team indaga su cosa accade ai lipidi di un pasto abbondante, quando entrano nel sangue. Secondo i ricercatori, i derivati lipidici che si originano durante la digestione, che entrano nel flusso sanguigno potrebbero servire stessi come messaggeri di segnale di appetito, una volta raggiunto il cervello.
Essi hanno scoperto solo bassi livelli di NAPE nel sangue dei ratti che erano a digiuno per 12 ore. Il livello del NAPE sono balzati da 40 a 50% negli animali che avevano cenato con alimenti particolarmente lipidici.
Infatti, il NAPE, riesce ad attraversare la barriera ematoencefalica, e si accumula nell'ipotalamo, regione specifica del cervello che regola la fame. Lì, il NAPE informa i neuroni che stimolano l'appetito, di smettere di mangiare. 
I ricercatori vorrebbero dimostrare che ciò che avviene nei ratti è simile a ciò che avviene nell'uomo. Se così fosse, Shulman, avrà individuato una sperimentazione clinica che permetterà di controllare l'assunzione del cibo in modo definitivo e soprattutto, senza effetti collaterali.

COME CONTROLLARE LA FAME

Molti fattori influenzano la sazietà. Una lunga lista di ormoni e meccanismi fisici innescano la fame e la sazietà. Per esempio, il glucosio nel sangue è pensato per stimolare la fame. Al contrario, gli ormoni come la serotonina e colecistochinina, contribuiscono alla sazietà.
Alcune persone hanno imparato a mangiare “ad orologio”, così si nutrono sulla base degli orari, indipendentemente se hanno fame o no.
Vediamo ora qualche piccolo ma efficace consiglio per tenere sotto controllo il proprio appetito :

·         Fate degli Spuntini : provate a mangiare a metà mattina e pomeriggio degli spuntini, magari a base di frutta, vedrete come arriverete a cena con meno appetito e quindi con le armi giuste per seguire il vostro Paino Nutrizionale.

·         Mangiate cibi ad alto contenuto di Fibre : questo tipo di cibi (cereali integrali, legumi, verdure e frutta) hanno la proprietà di normalizzare la peristalsi intestinale e di fornire un senso di sazietà essendo più voluminosi e poco calorici. Riducono inoltre l’ assorbimento dei grassi e migliorano la flora batterica intestinale.

·     Seguite un Piano Dieta Equilibrato : seguendo un Piano Dieta equilibrato sarete in grado di perdere peso fornendo al vostro organismo tutti i nutrimenti di cui ha bisogno evitando la fame dovuta ad una dieta priva o povera di alcuni cibi.

·         Fate Sport : l’ attività fisica regola controllando la fame  oltre ad essere il primo veicolo di consumo di calorie.Inoltre ci da quel senso di appagamento e soddisfazione che altrimenti ricerchiamo nel cibo.

di Paolo Fenza


mercoledì 3 ottobre 2012

DIETA DI CIRCA 4000 kcal per la massa

Dedicata ad atleti di circa 80/85 kg

COLAZIONE

-100gr di fette biscottate -250ml di latte magro -70gr di tacchino o 200gr albume -1 succo di frutta all’ananas -1kiwi
-100gr di prugne secche -125gr di yogurt ACTIVIA

SPUNTINO

-1 banana -125gr di yogurt ACTIVIA -100gr di tacchino
-25 gr di gallette di riso

PRANZO

-200gr di riso con 100gr di tonno e 100gr di pomodorini
-50gr di pane comune e 1 pera

2° SPUNTINO

-60gr di pane integrale
-50gr di tacchino-bresaola-prosciutto cotto e crudo

CENA

-150gr di riso
-240gr di pollo alla piastra con aceto balsamico