martedì 1 ottobre 2013

Proprietà nutrizionali delle giuggiole

Il giuggiolo è una pianta che può presentarsi in forma arbustiva o di piccolo alberello ed è formata da rami folti, piegati a zig zag e spesso spinosi. Il frutto (la giuggiola) è una bacca, grande all’incirca come un’oliva, di forma ellittica o sferica, il cui colore marrone chiaro si trasforma in rossastro nel corso del processo di maturazione. La polpa è bianca e compatta, di gusto dolce caratterizzato da punte acidule, che svaniscono quando il frutto diviene maturo (in autunno). Raggiunto lo sviluppo completo, la parte interna assume una consistenza morbida simile al miele. La giuggiola può essere consumata fresca o sotto forma di marmellata e gelatina (grazie alla consistenza mucillaginosa della sua polpa) o, ancora, in infuso.
Le proprietà medicamentose delle giuggiole sono note sin dall’antichità. Nei paesi arabi i frutti, preparati in vario modo, venivano utilizzati, già in tempi remoti, per ridurre l’ansia e l’insonnia. Presso gli Egizi ed i Fenici, le giuggiole erano impiegate per preparare un decotto con datteri, fichi secchi e uva sultanina usato come rimedio contro le malattie delle vie respiratorie causate da raffreddamenti ed infezioni (cosiddetta preparato dei “quattro frutti pettorali”). In Europa, i primi usi come medicamento risalgono al 1500 e sembra che, proprio dal suddetto preparato, abbia avuto origine il famoso “brodo di giuggiole”, che veniva consumato per le sue proprietà sedative, oltre che per il sapore estremamente dolce e gradevole. In Cina, la giuggiola è molto usata in medicina per le caratteristiche benefiche del frutto e dei semi.
Ad oggi, gli studi specialistici hanno appurato che le giuggiole posseggono un buon valore nutritivo, dovuto alla presenza di acidi organici e sali minerali. Particolarmente ricchi di zuccheri, i frutti sono caratterizzati da un valore calorico più alto rispetto ad altra frutta fresca. Le giuggiole contengono inoltre elevate quantità di vitamina C (dieci giuggiole equivalgono a due arance) e sono dotate di proprietà epatoprotettive, ipocolesterolemiche, antipiretiche ed antiinfiammatorie. In relazione al contenuto di zuccheri e mucillagini, le giuggiole hanno proprietà diuretiche, lassative, emollienti ed espettoranti. Il decotto svolge attività lenitiva per la pelle e le mucose e può essere usato per curare i sintomi da raffreddamento, le infiammazioni alla bocca e alle vie respiratorie. I principi attivi individuati nelle giuggiole sono le saponine triterpeniche, piccole quantità di alcaloidi, glicosidi flavonoidici e notevoli quantità di polisaccaridi ad elevato peso molecolare.
Il frutto esercita influenza benefica su milza, fegato e polmoni e svolge attività efficace come sedativo nei disturbi di tipo psicologico e nervoso (stress, irritabilità, insonnia e palpitazioni). In proposito, le ricerche effettuate hanno evidenziato che le giuggiole incrementano l’intensità del sonno, grazie alla presenza di una sostanza (adenosina) dalle significative proprietà ipnotiche. Gli elementi più attivi nell’azione sedativa sono stati isolati nei semi.
Gli studi hanno inoltre registrato effetti anticonvulsivanti ed un’azione normalizzante sulla pressione arteriosa. La medicina araba utilizza attualmente la giuggiola, sfruttandone le proprietà depurative, antinfiammatorie ed antalgiche.

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