lunedì 31 marzo 2014

QUALI SONO I BENEFICI PER LA SALUTE DELL’AGLIO


QUALI SONO I BENEFICI PER LA SALUTE DELL’AGLIO 

I benefici per la salute dell’aglio sono molteplici e sono stati riconosciuti in egual modo sia dalla scienza, che dalla storia delle tradizioni popolari. Infatti, le sue proprietà benefiche per l’organismo erano note fin dal tempo degli antichi greci. E poi, sono state tramandate fino ai giorni nostri con estrema facilità, anche perché l’uso dell’aglio è anche molto diffuso in cucina. Personalmente, l’ho scoperto da alcuni anni e devo dire che mi ha di molto migliorato la vita. In primo luogo, è un ottimo rimedio contro il raffreddore e l’influenza. Per carità, lungi l’idea di abbattere quelle più devastanti. Eppure, devo dire che mi ha tolto di mezzo la maggior parte dei disturbi relativi e il suo uso mi permette di alleviare di molto gli effetti del raffreddore e del mal di gola. Insomma, per non essere un farmaco, è già un bel vantaggio, a mio avviso. Poi, lo trovo anche un ottimo agente stimolante, sia digestivo che diuretico. Al di là dell’assunzione sotto forma di infuso, si possono avere benefici evidenti anche con la semplice assunzione orale. In base alla mia esperienza personale, posso dire che, una capocchia (uno spicchio, insomma) di aglio, adeguatamente pulito della fine scorza e tritato in piccoli pezzettini, è in grado di farti andare di corpo nel giro di breve tempo (un’ora o giù di lì). In genere, la mattina, preferisco farmi una spremuta di arancia con l’aglio triturato, ma in alternativa si può anche mischiarlo al latte, con il vantaggio ulteriore di non avere alcun tipo di problema di alito pesante. A supporto di questo scopo, si può anche estrarre il germoglio che è all’interno dello spicchio ed è il maggiore responsabile del cattivo alito. Al di là di come lo si prende, il vantaggio digestivo è assicurato. A riguardo, l’aglio è anche un ottimo antibatterico, per non parlare della sua capacità di annientare gli elminti, che sono una specie di vermi che può colpire l’intestino. Per quanto riguarda la presenza di selenio e vitamine B e C, l’aglio si presenta anche come un notevole antiossidante naturale. E poi, aiuta da sempre a combattere l’ipertensione, la trombosi, l’aggregazione delle piastrine e il colesterolo alto. Infine, va anche ricordata la sua grande proprietà antitumorale. Personalmente, lo abbino durante i pasti con i broccoli (altro grande agente antitumorale), dal momento che l’aglio è anche un ottimo condimento per i cibi. A questo punto, non ho alcun dubbio al riguardo, che non sia relativo solamente alla qualità delle provenienza dell’aglio. In famiglia, abbiamo la fortuna di coltivarlo e il problema non si pone. In fase di acquisto, è sempre bene valutare anche questo aspetto. Per il resto, lo consiglio vivamente a chiunque, come sto facendo fin da quando ho scoperto le sue numerose qualità. I vantaggi d’altra parte sono così numerosi (è un ottimo alimento, costa poco, si può mangiare in molti modi, da sapore ai cibi, ne basta una piccola quantità) che gli svantaggi appaiono davvero minimi. Su questo fronte le controindicazioni sono davvero minime e l’alito pesante si può ridurre con estrema facilità.



Combatti lo stress e l'ansia con l'attività fisica

Combatti lo stress con l'attività fisica



Quali attività scegliere?Qual e' l'allenamento migliore per ridurre lo stress e controllare le emozioni? Quante volte eseguirlo? Te lo spieghiamo noi.

Prima di tutto, scegli un'attività che ti piaccia davvero, perché sarai stimolato a seguirla per più tempo. Quando l'interesse è veicolato dal piacere nello svolgere un compito, lo si svolge per durata e frequenza maggiori rispetto ad attività di scarso interesse.

Se ti piace isolarti dalla frenesia della giornata, evita piscine affollate e concediti una corsa nel parco. Viceversa, se ti piace vedere tanta gente e scambiare qualche chiacchera perché non andare in palestra?

Scegli attività che non siano competitive. Sebbene il confronto e la competizione abbiano dei vantaggi e funzioni positive, esse potrebbero dimostrarsi dannose sei hai una natura competitiva e una partita a calcetto o un match a tennis potrebbero diventare dei catalizzatori di stress.
L'attività fisica, a differenza dello sport, non prevede competizione, e nelle persone estremamente competitive o altamente stressate, è preferibile.

LO SPORT CONTRO L'ANSIA

 L'attività fisica svolta in modo regolare produce molti benèfici effetti sia sul corpo che sulla psiche. È stato oramai dimostrato che lo sport, se praticato senza eccessi e con regolarità, può prevenire e alleviare i sintomi dell'ansia e dello stress. Esso, oltre a migliorare la salute e a ridurre stress ed ansia, contribuisce a rilassare la tensione muscolare e aiuta a dormire. La sua azione positiva si esercita sulla circolazione sanguigna, sull'attività neuronale, sull'aumentato rilascio di endorfine. Le endorfine sono sostanze chimiche di natura organica prodotte dal cervello, dotate di proprietà fisiologiche simili a quelle della morfina e dell'oppio, di tipo analgesico ed eccitante. L'aspetto più affascinante ed interessante delle endorfine risiede nella loro capacità di regolare l'umore. Durante situazioni particolarmente stressanti il nostro organismo cerca di difendersi rilasciando endorfine le quali, da un lato, aiutano a sopportare meglio il dolore e, dall'altro, influiscono positivamente sullo stato d'animo.

Oltre a questo l'attività fisica produce molti altri benefici sulla salute della psiche. Innanzitutto migliora la sensazione di autoefficacia e di fiducia in se stessi. Spesso quando una persona è molto ansiosa tende a evitare parecchie attività vissute come difficili o minacciose; fare sport implica il porsi degli obiettivi, che, per quanto piccoli, aiutano a sentirsi più capaci e più fiduciosi nelle proprie possibilità di raggiungere delle mete. Gli obiettivi da porsi devono ovviamente essere rapportati alle possibilità della persona; a volte è sufficiente davvero poco per ottenere degli effetti positivi, per esempio decidere di parcheggiare l'auto più lontano dal luogo di destinazione per poterlo raggiungere a piedi. È importante adattare l'attività fisica alle proprie abitudini quotidiane, in modo da renderla parte della propria giornata, e non viverla come un impegno gravoso da portare obbligatoriamente a termine, che magari causa la rinuncia di qualcosa di importante. Essa non deve diventare un peso, un dovere, un ulteriore problema da affrontare; piuttosto, il movimento dovrebbe essere vissuto come un momento di piacevole svago da dedicare a se stessi.

Premesso ciò, quando decidi di fare del moto è bene che cominci da ciò che sei in grado di fare, evitando la tentazione di esagerare. Puoi trarre soddisfazione anche da piccole conquiste, come camminare per 30 minuti al giorno, per poi passare a obiettivi via via leggermente più elevati. Risulta del tutto sbagliato crearsi mete troppo lontane e difficili da raggiungere, mentre è molto meglio godersi ciò che si riesce a fare al momento. Inizia con poco e appena provi la sensazione di poter fare di meglio poniti un obiettivo più alto. La parte più difficile è iniziare, scegliere uno sport e partire; fatto ciò ci si trova già a buon punto. Il primo passo nella scelta di un'attività fisica consiste nell'identificare ciò che potrebbe piacerti di più. Per farlo basta che cerchi di immaginare quale tipo di attività fisica potrebbe essere più consona alla tua personalità. Potrebbero esserci alcune attività che non svolgeresti mai e altre che invece ti appaiono come più naturali e gradevoli da fare.

 Ora concentrati sugli ostacoli. Divieni consapevole di cosa ti impedisce davvero di svolgere attività fisica. Se ti rendi conto che non sei in grado di frequentare una palestra con continuità, potresti per esempio notare che il problema consiste nel sentirti osservato dagli altri. Se questo ti causa disagio puoi aggirare l'ostacolo optando per un'attività che non ti ponga a stretto contatto con gli altri. Potresti ad esempio scegliere la corsa o la bici. Una volta che hai scelto lo sport più adatto alle tue esigenze e caratteristiche, il punto successivo è quello di adottare strategie a breve termine. Se per esempio frequenti una palestra e segui una scheda di allenamento della durata di vari mesi, nulla ti vieta di eseguire una variazione nel programma per andare incontro alle tue esigenze e allo stato d'animo del momento. Pianificare è indispensabile, ma altrettanto importante è assecondare le sensazioni presenti, ascoltare il proprio corpo e la propria mente.

Non spaventarti quando incontri degli ostacoli e delle difficoltà. Cerca piuttosto di riconoscere tali impedimenti e di affrontarli nel modo migliore. A volte la soluzione migliore è fare un passo indietro e rivedere le proprie strategie. Non sentirti eccessivamente in colpa quando salti un allenamento per pigrizia o per altri motivi. In questi momenti devi riflettere su ciò che hai raggiunto fino a quel punto, valorizzando i miglioramenti ottenuti e pianificando nuovi modi per progredire ulteriormente. Abbattersi non aiuta e molto spesso porta alla rinuncia. Pensa a tutti i progressi che hai fatto e non permettere che vadano perduti.

Svolgere attività fisica in modo regolare ti permetterà di conoscere nuovi stimoli piacevoli come il contatto con la natura e il rinforzamento del fisico. Ti darà la possibilità di percepire i cambiamenti positivi che avvengono nel tuo organismo; l'aumento del battito cardiaco, della frequenza della respirazione e della sudorazione non saranno associati all'ansia mentre fai sport, ma saranno il frutto di piacevoli cambiamenti nel tuo organismo. Con il tempo può verificarsi, in questo modo, una sorta di decondizionamento: alcuni segnali fisici che prima suscitavano paura e venivano associati ad una situazione di pericolo, incrementando il circolo vizioso dell'ansia e degli attacchi di panico, verranno associati a situazioni piacevoli o neutre, e di conseguenza non spaventeranno più.

Lo sport produce inoltre ottimi effetti sull'autostima. Chi soffre di problemi di ansia tende ad avere una bassa autostima, e fare dell'esercizio fisico, anche moderato, può aiutare a produrre miglioramenti in questo senso. Fare qualcosa per se stessi vuol dire considerarsi abbastanza importanti da concederselo.



domenica 30 marzo 2014

La dieta ricca di vitamina C

La dieta ricca di vitamina C


Si basa sul corretto apporto di vitamina C che rinforza le difese immunitarie, protegge la pelle dall’aggressione degli agenti atmosferici, migliora la microcircolazione rinforzando i capillari, stimola la produzione di collagene e favorisce l’utilizzo dei carboidrati e la sintesi di grassi e proteine. Inoltre, facilita l’assimilazione dell’acido folico e del ferro.

La corretta dose quotidiana di vitamina C per una donna adulta non fumatrice (se fumatrice il fabbisogno raddoppia) è di 60 mg.

Questa vitamina si trova soprattutto in alimenti come peperoncino, agrumi, kiwi, fragole, pomodori e ortaggi a foglia verde (radicchio, spinaci, broccoli).

La dieta proposta apporta 1400 kcal al giorno e, seguita per un mese, permette di perdere 3 kg. Oltre alla vitamina C, essa fornisce in modo equilibrato anche gli altri nutrienti necessari all’organismo per stare in salute. E’ proprio per questa ragione che, chi ha bisogno di perdere più chili, può proseguire il piano dietetico per un altro mese.

Condimenti (quantità giornaliere):

2 cucchiai di olio extra-vergine d’oliva. Per condire, oltre all’olio, scegli il succo di limone, ottima fonte di vitamina C;
le quantità di spezie e aromi sono libere;
1 cucchiaino di sale;
non dolcificare le bevande.
Ogni giorno:

Spuntino: 1 kiwi.
Merenda: un bicchiere di spremuta d’arancia.

LUNEDI’

Colazione: 200 ml di latte scremato con caffè; 20 g di fiocchi d’avena.
Pranzo: risotto con la zucca (40 g di riso, 100 g di zucca); 150 g di merluzzo al vapore; cavoli al vapore; 150 g di mandaranci; 30 g di pane integrale.
Cena: minestrone preparato con 30 g di farro e 200 g di verdure miste; 100 g di certosino; 200 g di carote, condite con succo di limone; 150 g di arancia; 30 g di pane integrale.

MARTEDI’

Colazione: 200 g di yogurt magro; 20 g di muesli.
Pranzo: 80 g di pasta al pomodoro; insalata di gamberetti (preparata con 50 g di gamberetti lessi, rucola e pomodorini); 150 g di mandarini; 30 g di pane integrale.
Cena: minestrone con 30 g di riso e 200 g di verdure miste; 100 g di petto di pollo grigliato; cicorie lesse; 150 g di arancia; 30 g di pane integrale.

MERCOLEDI’

Colazione: 200 ml di latte scremato; 20 g di muesli.
Pranzo: 80 g di pasta al pesto; 150 g di sogliola al vapore; pomodori in insalata; 150 g di uva; 30 g di pane integrale.
Cena: risotto con i funghi (30 g di riso, 100 g di funghi); 100 g di bistecca ai ferri; 150 g di pera; 30 g di pane integrale.

GIOVEDI’

Colazione: 200 ml di latte scremato con caffè; 20 g di cornflakes.
Pranzo: 80 g di pasta condita con un cucchiaino di burro e una bustina di zafferano; 50 g di prosciutto cotto sgrassato; 200 g di broccoli al vapore.
Cena: minestra di ceci e orzo (50 g di ceci, 30 g di orzo); 200 g di spinaci al vapore; 150 g di mandaranci; 30 g di pane integrale.

VENERDI’

Colazione: 200 ml di latte scremato; 20 g di fiocchi d’avena.
Pranzo: 80 g di pasta con le zucchine; 100 g di  coniglio al forno; 100 g di peperoni grigliati; 150 g di pandarini; 30 g di pane integrale.
Cena: minestrone (preparato con 30 g di pasta e 200 g di verdure miste); 2 uova sode; insalata di lattuga; 150 g di uva; 30 g di pane integrale.

SABATO

Colazione: 200 g di yogurt magro; 20 g di muesli.
Pranzo: 80 g di pasta con 80 g di tonno sgocciolato; spinaci al vapore; 150 g di aracia; 30 g di pane integrale.
Cena: minestrone (preparato con 30 g di pasta e 200 g di verdure miste); 100 g di mozzarella; cavolini di Bruxelles lessi; 150 g di arance; 30 g di pane integrale.

DOMENICA

Colazione: 200 ml di latte scremato; 20 g di fiocchi d’avena.
Pranzo: 80 g di riso con piselli verdi; 100 g di pollo arrosto senza pelle; insalata di lattuga; 150 g di mandarini; 30 g di pane integrale.
Cena: minestrone (preparato con 30 g di pasta e 200 g di verdure miste); 50 g di prosciutto crudo sgrassato; 200 g di funghi grigliati; 150 g di arance; 30 g di pane integrale.



venerdì 28 marzo 2014

Digiuno intermittente

Digiuno intermittente 

Introduzione.

L'articolo non vuole essere una esaustiva raccolta di tutto quello che c'è da sapere, ma quanto un riassunto, una appunto introduzione, una serie di domande e risposte più frequenti per potersi fare una breve idea da poi approfondire da soli su internet o attraverso i link che vi verranno forniti.
Iniziamo a dire che non è un metodo per tutti, ma leggendo capirete che non è neppure così terribile come può suggerire il suo nome "digiuno".

Cosa permette di fare?

Normalizzare l'insulina e la sensibilità alla leptina, che è la chiave per una salute ottimale. L’insulino-resistenza (che interviene quando la sensibilità all'insulina diminuisce) è un fattore primario che favorisce quasi tutte le malattie croniche, dal diabete alle malattie cardiache e persino al cancro
Normalizzare i livelli di grelina, noto anche come "l'ormone della fame". Significa che fa diminuire il desiderio, a volte compulsivo, di continuare a mangiare a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Promuovere l'ormone della crescita (HGH), che svolge un ruolo importante nella salute, nella forma fisica e nel rallentando del processo di invecchiamento
Abbassare il livello dei trigliceridi
Ridurre l'infiammazione e diminuire danni dei radicali liberi. Aiuta quindi a prevenire patologie croniche come l’artrosi reumatoide.

La base. 

Il funzionamento è il seguente, un periodo di digiuno seguito da uno durante il quale si può mangiare, uno dei metodi più usati è il 16:8 ovvero 16 ore di digiuno seguite da 8 durante le quali si può mangiare, calcoliamo 8 ore di sonno, rimangono quindi solo 8 ore di digiuno "vero", psicologicamente e potenzialmente duro da affrontare, mettiamone 4 prima del sonno e 4 dopo e scompare la paura.

Ecco un esempio di come io porto avanti la metodica seguendo uno dei metodi più diffusi: 

- Dalle 21:00 alle 13:00 Digiuno (16 ore)
- Dalle 13:00 alle 21:00 Pasti (8 ore)

Semplice, qui finisce, nessuna altra complicazione, si può mangiare solo a partire dalle 13:00 e fino alle 21:00 massimo. 

COSA? Cosa si mangia nelle 8 ore comprese tra le 13:00 e le 21:00? 

- Semplice ancora una volta : Quello che si mangiava prima, alimentazione "normale", io seguo la Paleo-dieta, continuo a mangiare seguendo la paleodieta, pasti con un quantitativo calorico introdotto corrispondente a quando si faceva prima, ne più ne meno. I soliti intervalli di 2-3 ore, soliti cibi, nulla di nuovo o da cambiare.

Allenamento.

Perchè a Digiuno? L'allenamento per la massa inserito anche in un contesto di dimagrimento deve o dovrebbe possibilmente seguire questo tipo di organizzazione: Deve essere fatto a digiuno poichè a digiuno si verifica la condizione metabolica perfetta per attivare al massimo la sintesi proteica e per potere secernere la massima quantità di GH. 
Uno studio suggerisce che misurando la sintesi proteica attraverso il fattore P70s6k (il famoso P70 della Muscletech si) si può notare come nel gruppo preso in esame che era a digiuno e che dopo ha ricevuto una bevanda a base di carboidrati e proteine, la sintesi proteica sia DOPPIA rispetto al gruppo che ha fatto l'allenamento facendo un pasto precedentemente. 

L'allenamento l'ho quindi piazzato alle ore 11:00 circa del mattino, mezzora prima dell'allenamento è fondamentale avere nel corpo una base di aminoacidi ramificati in modo che il nostro corpo non vada ad intaccare tessuto muscolare nel tentativo di cercare glicogeno, sappiamo tutti benissimo che riuscirebbe perfettamente nell'intento attraverso il processo detto di glucogenesi, smonterebbe dalla muscolatura e dai tessuti del nostro corpo gli aminoacidi glucogenetici e si procurerebbe il glicogeno necessario.
Noi possiamo impedire questo fornendo al nostro corpo aminoacidi in abbondanza, in vista di un allenamento che sarà molto intenso, fisiologicamente stressante e che metterà a dura prova il nostro metabolismo non abituato sicuramente ad affrontare sforzi così intensi in una fase di digiuno.

Ecco quindi che ho fatto :

10:30 Bevanda con 10-15 grammi di mix di aminoacidi, Bcaa e volendo in aggiunta un prodotto per il PUMP Anticatabolico.
11:00 Allenamento con un litro di acqua nel quale sono diluiti 10-15 grammi di aminoacidi.
12:00 Fine allenamento, segue Bevanda con 10-15 grammi di mix di aminoacidi.

Un ora di pausa

Perchè la pausa? La pausa serve ad innescare il processo di sovracompensazione e serve a fare si che il GH agisca indisturbato senza l'azione degli zuccheri con conseguente stimolo insulinico ed abbassamento relativo GH.

13:00 Pasto, primo pasto della giornata, il più importante ed anche il più ricco, deve contenere sia carboidrati che proteine, possibilmente anche delle vitamine per aiutare il recupero.

P.S. : Il presente articolo non vuole suggerire nessun tipo di dieta o allenamento, è solo un resoconto di quanto personalmente effettuato da me, non va preso come esempio. Ogni eventuale dieta o allenamento deve essere effettuato dopo consulto con il proprio medico curante e con il proprio allenatore. La persona che intende affrontare diete ed allenamenti fisici deve sempre essere in buon stato di salute.


mercoledì 26 marzo 2014

Come funziona la Paleo dieta?

Paleo dieta

Come funziona la Paleo dieta?

Decine di migliaia di anni fa, i nostri antenati vivevano come cacciatori-raccoglitori. Anche se di tempo ne è passato, la nostra genetica non è cambiata molto da allora.

Il nostro antenato: alto, muscoloso, agile, atletico e incredibilmente versatile.
L’uomo “moderno”: sovrappeso, fuori forma, stressato, infelice, privato del sonno e condannato a morire di una miriade di malattie prevenibili.
Ma allora, cosa diavolo è successo? Nacque l’agricoltura!

Alcune migliaia di anni fa l’uomo scoprì l’agricoltura. I cacciatori-raccoglitori lasciarono il posto agli agricoltori. Si fermarono in un luogo fisso perdendo totalmente le caratteristiche di un nomade. La razza umana progredì fino a diventare ciò che siamo oggi. In passato, spostandosi in continuazione era impossibile coltivare un terreno.

Il problema è che il nostro corpo ancora non si è adattato correttamente per mangiare tutti i prodotti nati con l’agricoltura.

Così, invece di nutrirci di carne, verdura e frutta di stagione, siamo diventati dipendenti da cereali, pane, pasta, riso, mais. I governi continuano a raccomandare 6-11 porzioni di cereali al giorno e la gente continua ad ingrassare di giorno in giorno.

Il 66% della popolazione mondiale è in sovrappeso. Il 33% sono considerati obesi. Questi numeri sono destinati solo a peggiorare.

Evidentemente qualcosa non va. La Paleo dieta è la necessità di tornare a mangiare come siamo biologicamente progettati permettendoci di sfruttare il nostro potenziale genetico.

I cereali quindi non facevano parte della nostra dieta. Essendo composti di carboidrati, vengono trasformati in glucosio (un tipo di zucchero) e utilizzati nel nostro sistema come energia per aiutare il funzionamento del nostro corpo. Ma cosa succede quando il glucosio non viene utilizzato come energia? Semplice, viene immagazzinato sotto forma di grasso.

La maggior parte dei cereali contengono glutine e lectine. Cosa sono e cosa c’è di sbagliato? E’ ormai risaputo che gran parte della nostra popolazione potrebbe essere intollerante al glutine. Nel corso del tempo, gli “intolleranti” sviluppano una serie di patologie: dermatiti, dolori articolari, problemi riproduttivi, reflusso acido e altro ancora.

All’interno del grano sono presenti delle tossine naturali per la difesa dagli “attacchi esterni”. Questo si è evoluto per “non farsi mangiare”.

La Paleo dieta elimina quasi completamente lo zucchero che provoca un picco di energia e un “crash” del sistema: si trasforma in grasso quando non viene utilizzato immediatamente.

Così, senza cereali, niente zucchero e cibi elaborati, molti studi hanno dimostrato lo stile di vita può essere invertito con dei semplici cambiamenti. Dai uno sguardo a questo articolo del Time Health sui malati di cancro che sono passati da un’alimentazione ricca di zucchero a una dieta dove veniva ridotto. Nota i risultati positivi.

Pochi carboidrati? E dove prendo l’energia?

Quindi, se non mangiamo tanti carboidrati tutti i giorni, dove dovremmo trovare la nostra energia?

Il nostro corpo è progettato per funzionare con una quantità di carboidrati inferiore a quella che siamo abituati a mangiare. Quando vi è una mancanza di carboidrati (che è il modo in cui siamo geneticamente abituati ad operare), il nostro corpo adopererà il grasso immagazzinato attraverso un processo chiamato chetogenesi.

Quello che sto cercando di dirti è che i nostri corpi sono abbastanza efficienti. Quindi, meno carboidrati = meno glucosio nel sistema, il che significa che il tuo corpo dovrà iniziare bruciare i grassi come fonte di energia.

Quindi tutti i carboidrati sono cattivi?

No, non ho detto questo. I carboidrati hanno ancora uno scopo nella nostra dieta, ma non sono essenziali. Nella Paleo dieta vengono assunti attraverso verdura e frutta. Questi sono naturalmente presenti in natura e non devono essere in alcun modo trattati (a differenza del grano) per essere consumati.

L’altra cosa grandiosa della verdura è che può essere mangiata (volendo) in enormi quantità senza correre il rischio di ingrassare. E’ incredibilmente nutriente (in 900 grammi di finocchi ci sono solo 9 grammi di carboidrati. Prova a mangiare questa quantità se ci riesci!). Una piccola porzione di pasta (e nessuno ne mangia solo una piccola quantità) ha circa 200 calorie e 42 grammi di carboidrati.

E il latte e i suoi derivati?

Se hai capito che il nostro corpo funziona ancora come quello del nostro antenato paleolitico, è chiaro che abbiamo iniziato a consumare latte e i prodotti caseari soltanto con l’avvento dell’agricoltura. Inoltre nessun altro essere vivente beve latte oltre l’infanzia. I cacciatori-raccoglitori non portavano le mucche in giro a pascolare. Ancora una volta, le loro abitudini di vita (e quindi alimentari) fanno parte del nostro patrimonio genetico. Come nel caso dei cereali, i nostri corpi non sono progettati per consumare latticini.

Mangio quanto voglio e non ingrasso?

Dato che questi alimenti paleo sono così nutrienti è quasi impossibile mangiare troppo. Un piatto gigante di verdure e una porzione ragionevole di carne può tenerti pieno per ore mentre carboidrati raffinati innescano la fame subito dopo averli ingeriti.

Devo per forza rinunciare al pane, la pasta e la pizza?

Aspetta, non devi farmi un favore. Puoi benissimo non provare la Paleo dieta. Se il tuo aspetto estetico ti soddisfa, i livelli di energia sono buoni per tutto il giorno, allora puoi benissimo mangiare quello che vuoi. Tuttavia, se punti a perdere peso, se al lavoro hai bisogno di otto tazze di caffè, odi contare le calorie e desideri trasformare il tuo corpo, perché non fare una prova di 30 giorni?

NOTA: Quando si parla di Paleo dieta non si può fare a meno di evidenziare i risultati estetici. Questi sono davvero gratificanti ma come spiegato precedentemente, si tratta soprattutto di nutrirci rispettando la nostra genetica. Questo, se te lo fossi dimenticato, significa ridurre drasticamente le probabilità di ammalarsi.

E’ importante rispettare i 30 giorni prima di esprimere un giudizio. Il tuo corpo ha bisogno di una fase di assestamento soprattutto se regolarmente mangi carboidrati ad alta intensità ricchi di zucchero. In questa fase, dovrai “insegnargli” come bruciare il grasso immagazzinato per ricavarne l’energia. Questo processo, di solito richiede almeno un paio di settimane.

Se non vuoi tagliare drasticamente pane, pasta e pizza, riducili al minimo a poco a poco per vedere come il tuo corpo reagisce. Le transizioni lenti spesso sono molto più facili da gestire nel lungo termine.

Quanto dovrei mangiare?

E’ semplice: cerca di ottenere una fonte di proteine ogni pasto (uova, bistecche, pollo, pesce, carne di maiale) accompagnandola con alcune verdure o frutta (se punti a perdere peso mangia solo verdura). Tutto qui. Se hai difficoltà a raggiungere abbastanza calorie al giorno, aggiungi i grassi sani: avocado, una manciata di mandorle o noci, burro di mandorle, olio d’oliva, ecc.

Ora, come ti dicevo la frutta ha un bel po’ di zucchero e le noci abbastanza calorie, quindi se vuoi perdere peso controlla il loro consumo preferendo verdure e proteine. Non dimenticare però che il grasso serve e non deve essere cancellato del tutto.

Scusa, non ho capito. Il grasso non fa ingrassare?

In questi ultimi decenni le imprese hanno fatto il possibile per abbattere i grassi “sani” mentre aggiungevano tutti i tipi di conservanti, sostanze chimiche e zucchero. Tagliare il grasso e aumentare i carboidrati, hai visto dove ci hanno portato? Bell’affare!

Perché il grasso è stato diffamato? Piuttosto che entrare in una lunga discussione ti rimando a un articolo scritto per il New York Times una decina di anni fa: What if its all Been a Big Fat Lie? Prenditi 5 minuti per leggerlo (se non capisci l’inglese chiedi a qualcuno di farti una traduzione). La sua lettura potrebbe ridefinire radicalmente il tuo pensiero sui grassi e i carboidrati.

Tornando a noi, sentiti libero di mangiare grassi sani.

Devo mangiare ogni 3 ore?

No, assolutamente. Mangia quando hai fame, non mangiare secondo un orario. Tornando ancora alla storia evolutiva, il nostro antenato non aveva il lusso di recarsi presso un distributore automatico o fast food per procacciarsi il cibo. A volte lo aveva a disposizione tutto il giorno. In altri casi restava lunghi periodi senza trovare nulla da mangiare (vedi il letargo). Per fortuna, possiamo utilizzare il grasso in eccesso come fonte di energia in queste situazioni di carestia.

Non preoccuparti di mangiare ogni tre ore. A volte, è anche un bene saltare uno o due pasti. Questo tipo di alimentazione è generalmente indicata come digiuno intermittente.

Quale sono le critiche verso la Paleo dieta?

Nutrizionisti “accademici” ti diranno che troppi grassi fanno aumentare di peso e che la pasta non fa ingrassare. Peccato che avvenga esattamente il contrario (ripeto, fai una prova di 30 giorni). Ti diranno anche che i livelli del sangue ne risentiranno, ma sinceramente, da anni sono un donatore che assume circa il 40% del cibo sotto forma di grassi.

I vegetariani invece affermano che la Paleo dieta promuove un consumo eccessivo di carne e quindi un’eccessiva produzione di bestiame da macello. In realtà non è esattamente questo che la Paleo dieta afferma. I nostri antenati si nutrivano di carne alimentata ad erba, quindi di animali che pascolavano liberamente e che mangiavano ciò che la natura gli offriva. Non stiamo parlando di bestiame nutrito con “farine” particolari. E’ chiaro come una produzione di bestiame contenuta e non industriale faccia la differenza non solo a noi che mangiamo la carne, ma anche come impatto sull’ambiente.

Altri ti diranno che è una dieta costosa. In effetti non posso dargli torto. Il pesce (fatta eccezione per i pescatori) costa di più di 1 chilo di pasta o una tavoletta di cioccolata. Ma è anche vero che i soldi che probabilmente risparmierai evitando carne e pesce li dovrai spendere in farmaci con cui alleviare (e mai curare) patologie (forse il diabete?) derivanti da un consumo eccessivo di pane, pasta e pizza.

Tuttavia, i contadini hanno spesso carni, uova, frutta e verdura a buon prezzo (soprattutto quando non devono farsi chilometri prima di giungere al mercato). Oltretutto la produzione locale è incredibilmente sana.

Certo, è difficile mangiare Paleo nella società di oggi. Una colazione normale in Italia è costituita da ciambelle, cornetti, merendine, latte pastorizzato (veleno puro) e cereali. Nessuna di queste cose hanno un vero valore nutritivo. Sono carichi di tonnellate di carboidrati e calorie e composte da grani trasformati che possono danneggiare il tuo stomaco. Mangiare fuori nei ristoranti non è semplice ma con un minimo di accortezze non è neanche impossibile.

Un’altra obiezione verso la Paleo dieta è relativa alla morte precoce di certi nostri antenati. Si parla spesso della vita breve degli uomini delle caverne. Sono d’accordo ma solo perché reperire il cibo comportava sostenere delle feroci lotte con animali selvatici e quindi avere a che fare con i pericoli della vita preistorica. Con un supermercato a pochi metri dalla grotta (dove acquistare in assoluta tranquillità carne, pesce, frutta e verdura) la loro vita sarebbe stata decisamente superiore alla nostra. ;-)

Conclusione

Il corpo umano è così incredibilmente complesso che dubito che avremo mai una risposta definitiva sulla dieta migliore possibile. Tutto quello ti chiedo di fare è provare per 30 giorni la Paleo dieta prima di esprimere un giudizio.

Potrei citarti le fonti su come questo stile alimentare ha cambiato (o addirittura salvato) la vita a persone ormai rassegnate a convivere con i chili di troppo o con patologie parzialmente curabili solo attraverso dei farmaci. Prova questi 30 giorni: elimina i cereali e i prodotti lattiero-caseari. Inizia a mangiare più frutta e verdura, aumenta la dose di grassi. Insomma, mangia più umanamente.

Scattati una foto prima di iniziare. Sono sicuro che resterai sorpreso dei risultati. L’altra ragione per provare la Paleo dieta è il fatto di mangiare ciò che si vuole (a patto che siano cibi paleo), quando si vuole, nelle quantità desiderate. Puoi mangiare una colazione enorme, saltare il pranzo e abbuffarti a cena. Oppure mangiare una piccola colazione, due spuntini e cenare. Fai quello che ti rende felice.

Mi piace consigliare la Paleo perché so che funziona. Conosco persone che hanno perso una quantità incredibile di peso e cambiato la loro vita nel giro di pochi mesi.

Un ultimo consiglio però mi sento di dartelo. Se sei pasta-dipendente (o pane, pizza e dolci), avrai bisogno di una forte motivazione. L’aspetto mentale è il primo passo verso un cambiamento. Oltre a questo, per enfatizzare i benefici della Paleo dieta, hai assolutamente bisogno di eseguire attività fisica e di riposare adeguatamente (i nostri antenati passavano periodi a caccia e altrettanti a riposo in quanto gli animali erano in letargo). Tutte le loro abitudini di vita (alimentari e fisiche) fanno parte del nostro patrimonio genetico.




martedì 25 marzo 2014

Il miele è consentito nella dieta Paleo?

Il miele è consentito nella dieta Paleo?


Non si ha certezza sicura se i nostri avi usavano il miele, ma ai giorni nostri nessun pasto è considerato completo se non si conclude con un dolce di qualsiasi tipo.

È vero che la filosofia Paleo sostiene solo cibi naturali e lontano da ogni forma di raffinazione e trasformazione industriale, ma e’ vero anche che la natura ha i suoi dolcificanti vari per soddisfare le voglie dei piu’ golosi .
In relazione a cio’ i colori di un arcobaleno colorato ci fanno pensare ad abbondanti varieta’ di frutti che sono fonti di
zuccheri naturali e poi…………. c’è il miele .

Il Miele grezzo nella sua forma più naturale si avvicina di più ad un dolcificante naturale permesso nela dieta Paleo.
Sì e’ vero, fornisce notevoli quantità di fruttosio e glucosio, ma contiene anche molti altri composti che contengono piccole quantità di minerali, vitamine, enzimi, proteine ​​e aminoacidi.
I benefici per la salute associati a questo estratto traslucido color oro sono abbondanti e molti altri dolcificanti impallidiscono al confronto.

Un vizio occasionale

I piu’ estremisti ortodossi Paleo immediatamente rabbriveranno a sentir parlaer di  qualsiasi forma di fruttosio nella dieta, mentre in realta’ il miele E’ PERMESSO MA deve essere usato con moderazione .

Ricordiamo che la dieta paleo si basa sullo stile alimentare presente nel Paleolitico e infatti andando indietro nel tempo si è visto che il miele è stato “coltivanto” fin a 10.000 anni fa , quindi era un alimento che era incluso nella dieta dei nostri antenati .
Tale alimento non era presente in tutto il globo pertanto non era l’ingrediente principale nella dieta ancestrale .Il suo consumo Era limitato in base alla stagione e al clima.
Inoltre la raccolta di miele coinvolgeva un lungo processo di ricerca di gli alveari, stantare fuori le api e poi raccogliere il nettare d’oro. Per questo Non è una sorpresa che il miele era semplicemente un vezzo occasionale che i Paleolitici che consumavano regolarmente.

Cercate le varietà più scure

Il miele che veniva trovato dal cacciatore raccoglitore non era in forma raffinata come noi lo troviamo oggi. Invece ciò che il cacciatore-raccoglitore raccoglieva era cruda, naturale , miele totalmente biologico . Ci sono molte varietà di miele che sono disponibili sul mercato, ma la maggior parte sono passate attraverso un ampio processo di raffinazione prima di essere imbottigliato in vasi o contenitori.
Le versioni elaborate disponibili sul mercato sono state spogliate di gran parte del suo valore nutritivo.  Pertanto, l’acquisto delle varietà più scure promette una vicinanza alla originalita’ del prodotto e offre maggiori benefici per la salute.

Quindi in alcuni “versioni” della Dieta Paleo l’uso del miele e’ consentito, ma si consiglia sempre l’ suo con moderazione.
In generale si da’ la preferenza ad altri dolcificanti naturali come il nettare di agave,la  stevia o lo sciroppo d’acero.

Il miele grezzo e’  sicuramente consigliabile per causare piccoli picchi di glucosio nel sangue e regolando LDL ed i livelli di HDL.
E ‘noto per agire come conservante naturale, in grado di curare le ferite in modo efficace, accelerando il processo di guarigione, così come combattere le allergie e costruire immunità a queste.
Esso ha sia proprietà antiossidanti che antibatteriche come detto in precedenza le varietà più scure sembrano offrire maggiori benefici potenziali per la salute.

Quanto miele consumare?

Quindi, quanto miele dovrebbe idealmente essere consumato nella dieta Paleo?
Beh, questo dipenderà da Voi e che tipo di obbiettivo volete ottenere.
Se siete a dieta con l’obiettivo di perdere peso, allora ve la caverete standolontano da miele e soddisfare la vostra golosità con carboidrati provenienti da una selezione di frutta.
Se invece si è deciso di adottare la Paleo come un cambiamento di stile di vita, allora e’ bene aggiungere un dolce boccone di tanto in tanto nella pianificazione del pasto.
Ancora meglio, il miele è sicuramente il dolcificante preferito da aggiungere alla vostra ricetta Paleo di biscotti, biscotti o torte .


lunedì 24 marzo 2014

Come aumentare il testosterone negli uomini con mezzi naturali?

PRODURRE TESTOSTERONE IN MODO NATURALE

Al giorno d'oggi molti giovani uomini hanno un livello di testosterone più basso del normale. Ciò è dovuto principalmente a uno stile di vita non sano: l’abuso di cattive abitudini, come fumo e alcol, dieta squilibrata, mancanza di sonno, poca o niente attività fisica, ecc. Quindi, problemi di salute e livelli di testosterone ai minimi termini.

Perché aumentare il livello di testosterone?

Per rispondere a questa domanda, esaminiamo come un basso livello di testosterone possa influenzare l'organismo maschile:
- diminuzione del desiderio sessuale
- diminuzione della massa muscolare e della forza
- assenza di caratteristiche sessuali secondarie
- diminuzione del tono e vitalità
- stanchezza e irritabilità
- depressione
- diminuita capacità di concentrazione
- declino delle capacità mentali, memoria
- metabolismo lento, che porta ad un aumento dei depositi di grasso

La stessa lista, negli uomini con normali livelli di testosterone, risulta esattamente all'opposto. A questo punto non vi è dubbio che il testosterone sia un ormone molto importante per gli uomini!

Come aumentare il testosterone in modo naturale:

Nutrizione. Prima di tutto è necessario monitorare l’assunzione di sostanze essenziali per la sintesi del testosterone.

Minerali. Il principale elemento costitutivo della molecola di testosterone è lo zinco. Senza questo micronutriente, la sintesi del testosterone sarebbe impossibile. Quindi occorre prestare attenzione principalmente a un’adeguata quantità di zinco nell'organismo maschile. Lo zinco si trova nei frutti di mare, pesce (alici, salmone, trota, luccio, sauro del Pacifico), nella frutta secca (noci, arachidi, pistacchi, mandorle), nella zucca e nei semi di girasole. Altri minerali essenziali coinvolti nella biosintesi del testosterone sono selenio, calcio e magnesio.
Vitamine. Naturalmente, per la piena salute, il corpo ha bisogno di tutte le vitamine. Ma un ruolo particolare, nella sintesi del testosterone, lo giocano le vitamine C, E, F (omega-3 e omega-6) e B. Le vitamine C, F e B sono coinvolte nella sintesi del testosterone e la vitamina E protegge la molecola di testosterone dalla disintegrazione. Queste vitamine si trovano negli agrumi, nella rosa canina, nel ribes nero, nell'olio di pesce, nell'avocado, nelle noci.
Proteine, grassi, carboidrati, sono la base per l’alimentazione umana, ma anche per la sintesi del testosterone. Per esempio, i grassi, fonte di colesterolo, sono necessari per la sintesi del testosterone. Pertanto, gli uomini devono includere necessariamente carne nella dieta quotidiana, anche se non è indispensabile utilizzare carne grassa.
Sulla base di quanto sopra, può essere utile fare una lista di prodotti per gli uomini: frutti di mare, noci, carne di manzo, uova, frutta e verdura, pesce.

Dormire. Durante il sonno profondo viene prodotta la maggior parte degli ormoni sessuali. Se non si dorme abbastanza, tutte le misure adottate per aumentare i livelli di testosterone riducono a zero i propri effetti. Per ottimizzare gli effetti del sonno, si dovrebbe dormire circa 7-8 ore a notte, possibilmente in completo silenzio e oscurità. Pertanto, è importante fornire condizioni ottimali di sonno per ottenere la massima produzione di testosterone.

Attività fisica e allenamento con i pesi aiutano ad aumentare il testosterone. Qual è la caratteristica che ha sempre distinto l'uomo dalla donna? La forza. Un uomo comune, rispetto a una donna comune, è generalmente più forte. Pertanto, allenarsi duramente con i pesi aumenta la forza e, conseguentemente, il testosterone. La cosa importante è, però, non esagerare, perché in questo caso è possibile ottenere esattamente il risultato opposto.

Le regole di base dell'allenamento con i pesi per massimizzare il testosterone:

Non esagerare con il carico. Il peso deve essere tale da rendere possibile fare 8-10 ripetizioni massimo. E l’ultima ripetizione dovrebbe coinvolgere il maggior numero possibile di fibre muscolari.
La frequenza degli allenamenti non dovrebbe superare le 3-4 sedute a settimana. Tra gli allenamenti bisogna prendere una pausa di almeno un giorno, per recuperare sufficientemente e ripristinare le riserve di glicogeno.
Assicurarsi di includere, nel programma di allenamento per la forza, per stimolare al massimo la produzione di testosterone, esercizi base come squat, stacco da terra e panca piana.

E' importante monitorare il livello di testosterone e degli  altri ormoni come estrogeni, insulina e cortisolo, che, se sono superiori alla norma, riducono la produzione di ormone maschile.

Provare a vincere. La vittoria migliora la produzione dell'ormone maschile! Anche una piccola e insignificante vittoria può contribuire ad aumentare temporaneamente i livelli di testosterone.

In conclusione, per aumentare i livelli di testosterone bisogna agire olisticamente, allora la validità del trattamento e la prevenzione di un'eventuale carenza di androgeni, saranno molto più efficaci.


domenica 23 marzo 2014

l Pitbull Training è il sistema

Il Pitbull Training è il sistema 
d’allenamento che sto mettendo a punto per ottimizzare l’allenamento e creare degli atleti fuori dal comune, atleti con tutte le caratteristiche per diventare dei vincenti! Il Pitbull Training è l’insieme di ciò che c’è di meglio per allenare e permetterà di sfruttare al 100% le potenzialità di qualsiasi atleta o persona che decida di utilizzarlo!
 
L’idea del nome Pitbull Training è nata quando per caso sono entrato in un allevamento di American Pitbull/American Staffordshire Terrier di amici e ho potuto notare la fisicità di questi cani. Cani di una forza e agilità incredibile, capaci di superare muri di 3 metri di altezza con un salto e con un indomito coraggio.
 
Tra i cani in assoluto più forti, magri e con una muscolatura possente. Adatti a lavori di resistenza (correrebbero per ore senza mai fermarsi) ma con prestazioni di esplosività incredibili (come quando saltano per appendersi ai rami degli alberi o a un copertone posto a più di 2 metri d’altezza). Cane forte e agile, esplosivo e resistente, caratteristiche che qualsiasi atleta vorrebbe avere!
 
Ecco cosa mi piace di questo cane, e non la sua cattiveria, che non esiste, ma che è creata solo da padroni senza scrupoli! Ma bensì, voglio esaltare le sue caratteristiche atletiche e la sua determinazione. E tutto questo si collegherà alla filosofia d’allenamento del Pitbull Training volta a farvi diventare un atleta vincente! Un piccolo video che mette in chiaro le caratteristiche di questi cani...a mio avviso un cane di potenza atletica incredibile, di grandissima astuzia e adatto a stare in famiglia!!! A differenza di quello che pensano in molti! E chi ha un Pitbull o un American Staffordshire sa quello che dico...


Per tutti quelli che chiedevano come fare certi esercizi e consigli vari sull'allenamento vi ho preparato una Guida totalmente gratuita per imparare ad allenarsi in stile Pitbull Training.

La trovate qua Guida Pitbull Training password pitbull

Aspettate qualche minuto se avete una connessione lenta perchè il file da aprire è grande...ma si apre!!!

sabato 22 marzo 2014

La frutta fa bene solo se mangiata in maniera corretta.

La frutta fa bene solo se mangiata in maniera corretta.

Tutti pensiamo che mangiare frutta significhi comprarla, sbucciarla, affettarla e portarla alla bocca. Ma non è così semplice e banale. È importante sapere come e quando mangiarla.
Qual è dunque il modo corretto di consumare la frutta?
La prima regola è di non mangiarla mai a fine pasto, ma sempre a stomaco vuoto.
Se voi imparerete a mangiare tanta frutta, e a farlo nel modo corretto, essa giocherà un ruolo basilare nella detossificazione del vostro sistema corporale, e metterà a vostra disposizione una enorme quantità di energia utile a farvi perdere eventuale sovrappeso e a condurre al meglio tutte le altre migliorie corporali.
IL PIÙ IMPORTANTE CIBO UMANO
Se mangi due fette di pane e poi una porzione di frutta, rovini un meccanismo perfetto. La porzione di frutta è pronta per andare direttamente nell’intestino tenue, nel duodeno, ma viene impedita di fare quel percorso e viene trattenuta nello stomaco da quelle fette di pane, per cui l’intero pasto, sia il pane che la frutta, si trasforma in un bolo acido carico di fermentazione, per cui tutto è da considerarsi compromesso e rovinato. Si deve assolutamente mangiare la frutta separatamente o comunque prima dei pasti e non alla fine.
LA GENTE SBAGLIA E POI DÀ PURE COLPA ALLA FRUTTA
Ovvio che poi si ascoltano lamentele in serie, tipo “Ogni volta che mangio l’anguria mi viene da ruttare”, “Se mangio il durian il mio stomaco si gonfia”, “Se consumo una banana mi viene da correre in bagno”, e altre amenità del genere, che mai succederebbero se ci fossero da parte vostra migliori attenzioni.
Occorre evitare che la frutta trovi sul suo cammino cibo indigerito e residui putrefattivi di pasti precedenti e di digestioni prolungate oltremisura, mandando se stessa e il resto in putrefazione, e creando gas e rigonfiamenti intestinali.
NON ESISTONO FRUTTI ACIDIFICANTI
Capelli bianchi, perdita di capelli, crisi di nervosismo, circoli scuri sotto gli occhi, e altre cose del genere non succederebbero se imparassimo a consumare il nostro cibo elettivo nelle giuste modalità, cioè a stomaco libero.
Non esiste al mondo alcun frutto capace di acidificare il corpo umano, tanto meno limoni e arance, che al contrario rappresentano quanto di meglio esiste per alcalinizzare il nostro sistema ed evitare il ricorso ai tamponi antiacidi, assai costosi in termini di enzimi e di energia interna.
IL SEGRETO DELLA BELLEZZA E DELLA SALUTE
Secondo il maggiore studioso mondiale di alimentazione di tutti i tempi, che rimane senza dubbio il dr Herbert Shelton, se imparate il corretto modo di alimentarvi con la frutta, avrete automaticamente a vostra disposizione il segreto della bellezza, della longevità, della salute, dell’energia, della felicità e del peso-forma costante e senza sbalzi.
CONFEZIONI, BOTTIGLIE E LATTINE
Se vi sentite di bere un succo di frutta, non avvenga mai da lattine, da confezioni varie e da bottiglie di succhi pastorizzati, dal sapore simile o anche identico a quello dei frutti, ma totalmente privi dei nutrienti originari, visto che il calore fa una autentica strage di vitamine e micronutrienti, e che eventuali aggiunte di vitamine sintetiche rendono ancor più velenoso il tutto.
In ogni caso consumare il frutto come sta è la migliore soluzione, visto che anche nella centrifugazione si perdono delle qualità, soprattutto se non si provvede al consumo immediato.
In ogni caso il succo spremuto o centrifugato va bevuto lentamente e a piccoli sorsi, puntando a una muscolazione con la saliva. Masticare il succo più che inghiottirlo.
TRE GIORNI A SOLA FRUTTA
Si può sempre optare per un semi-digiuno di 3 giorni a sola frutta per una ripulita del corpo. Basta consumare solo frutta e succo di frutta fresco da mattina a sera, per 3 giorni, e sarete sorpreso dai vostri amici e dai vostri familiari, che si accorgeranno di quanta salute radiante emetta il vostro viso!
QUALI I MIGLIORI FRUTTI?
Il kiwi è piccolo ma potente e concentrato. Ottima fonte di potassio, magnesio, vitamina-E e fibra. Il suo contenuto di vitamina-C è doppio rispetto all’arancia. Una mela al giorno tiene lontano il medico di torno? È verissimo. Sebbene sia bassa in vitamina-C è dotata di antiossidanti e di flavonoidi che, al pari dell’acido ascorbico, abbassano il rischio di cancro al colon e di cardiopatie.
Le fragole sono frutti protettivi, dotate come sono di poteri anti-ossidanti e di azione specifica contro quei radicali liberi che causano intasamenti vascolari e infiammazioni.
L’arancia rappresenta quanto di meglio esista. Trattasi di medicina dolce e naturale. Una manciata di arance al giorno azzera raffreddori e riniti, abbassa il colesterolo, previene e dissolve i calcoli renali e annulla il rischio di cancro intestinale.
L’anguria rappresenta quanto di meglio esista per soddisfare la sede. Composta del 92% di acqua, è anche confezionata dalla natura con una dose gigantesca di glutatione, basilare per dare la carica al sistema immunitario. È anche una fonte-chiave di licopene, il maggior anti-ossidante e anti-cancro previsto in natura. All’anguria non mancano ovviamente vitamina-C, potassio e tanta preziosa acqua biologica per ricambiare le nostre acque stagnanti.
I meloni sono da considerarsi suoi ottimi e deliziosi cugini. Frutti speciali, rigorosamente non mescolabili ad altri cibi.
Guava e papaia meritano lo scettro per la vitamina-C, essendo di gran lunga i frutti che ne contengono di più. Il guava è anche ricco di fibra vegetale, indispensabile a prevenire fenomeni costipativi.
La papaia contiene pure carotene, utile per gli occhi, e la famosa papaina, fantastica per aiutare la digestione.
SUL BERE ACQUA
È incredibile vedere come la gente sappia avvelenarsi anche con le cose più innocenti. Respira aria e non si accorge se è pura o condizionata o riscaldata o semplicemente viziata. Beve acqua e lo fa nel modo più irresponsabile, bevendola durante e alla fine dei pasti, provocando diluizione e depotenziamento dei succhi gastrici.
Come non bastasse la beve fredda o addirittura col ghiaccio.
Queste cose significano blocco digestivo assicurato. L’acqua fredda tende a far solidificare gli oli ingeriti durante il pasto, con inevitabile rallentamento digestivo. Una volta che questo pantano oleoso reagisce con l’acido stomacale, va giù e viene assorbito dall’intestino prima del cibo solido, intasando l’intestino e formando nuovi grassi che portano a formazioni tumorali. Se proprio volessimo bere dell’acqua coi pasti, essa sia limitatissima e calda.
[…]
EVULOSIO O FRUTTOSIO NATURALE
Succo di frutta fresco significa levulosio o fruttosio. Nulla a che fare con lo zucchero comune saccarosio, che è autentico veleno. Nulla a che fare col fruttosio sintetico, pure negativo per la salute. Il fruttosio naturale sta solo nella frutta fresca e nel miele non cotto, mescolato al glucosio naturale che è suo isomero (costituito dagli stessi elementi-base ma con diverse proprietà chimiche, imputabili a diversità strutturali-molecolari). Il levulosio si forma nell’inversione del saccarosio e per idrolisi dell’inulina (cugina dell’insulina). Ha potere dolcificante superiore a quello del saccarosio. Il fruttosio è indicato per i diabetici, al contrario del saccarosio.
IL SUCCO D’UVA
La migliore fonte di zucchero naturale per i bambini sta decisamente nel succo d’uva fresco.
Se manca la frutta, i datteri e i fichi sono la seconda fonte di fruttosio naturale. Il succo di fichi e datteri seccati al sole si ottiene mettendoli affettati in una terrina e riempiendola con dell’acqua distillata o comunque leggera. Si copre il tutto con coperchio e si lascia tutta la notte. Il giorno successivo si beve l’acqua dolce, non senza aver prima spremuto i frutti rigonfiati d’acqua.

venerdì 21 marzo 2014

LA VITAMINA D

LA VITAMINA D

Il sole è visto spesso in termini negavi nello sport, perché può essere causa di maggiore fatica e “sofferenza” durante l’allenamento, ma in realtà può rivelarsi un ottimo alleato. L’esposizione al sole, specialmente in estate, permette di aumentare naturalmente i livelli di vitamina D, una sostanza che oltre a migliorare la salute dell’organismo, collabora alla solidità dello scheletro e al potenziamento della forza e della funzionalità muscolare.

A differenza di altre vitamine, la vitamina D si assume solo in parte dagli alimenti; fortunatamente però possiamo produrre l’80% circa del nostro fabbisogno esponendoci al sole, in quanto i raggi ultravioletti ci consentono di sintetizzarla a livello cutaneo. Sebbene sia annoverata tra le vitamine, una volta trasformata nella sua forma attiva (calcitriolo), essa agisce come un ormone in grado di regolare diverse funzioni dell’organismo; si stima che esistano ben 1000 geni reattivi alla sua azione benefica! Alcuni studi hanno anche dimostrato che buoni livelli di vitamina D sono associati a un minor rischio di contrarre malattie autoimmuni, diversi tipi di tumore (al colon, alla prostata, ai polmoni, al sistema linfatico e al seno) e patologie cardiovascolari.

La funzione più nota della vitamina D è quella di favorire il metabolismo di calcio e fosforo e il loro fissaggio nelle ossa, collaborando alla formazione e l’accrescimento dello scheletro in età evolutiva e al mantenimento della massa ossea in uno stato ottimale in età adulta.
Alcuni studi hanno osservato che livelli insufficienti di vitamina D possono causare malattie come il rachitismo nei bambini e la più rara osteomalacia negli adulti, dovute a una cattiva mineralizzazione ossea, e aumentano il rischio di contrarre diverse malattie osteoarticolari, come artrite e osteoporosi, quest’ultima diffusa soprattutto nelle donne all’incirca dopo i 50 anni di età e negli uomini dopo i 65 anni. In campo sportivo bassi livelli di vitamina D aumentano il rischio degli atleti di contrarre fratture, specie a carico del femore. 
Avere adeguati livelli di vitamina D, oltre che di calcio e fosforo, è importante per tutti, in tutte le fasi della vita, per muoversi e svolgere le attività quotidiane; quest’aspetto è fondamentale soprattutto per gli sportivi per avere uno scheletro forte e robusto in grado di  “sopportare” gli sforzi e gli impatti sul terreno. Tuttavia gli studi sulla vitamina D si sono spinti oltre e hanno messo in evidenza la sua importanza a livello muscolare, nonché i risvolti in termini di performance atletiche.

Vitamina D e prestazioni sportive.

Nel ‘900 alcuni atleti e allenatori avevano avuto l’impressione che l’esposizione al sole aumentasse le prestazione sportive; da allora in avanti sono stati condotti diversi studi che hanno confermato questa ipotesi, individuando dei recettori di questa vitamina in vari organi e parti del corpo, tra cui i tessuti muscolari. Tra le fibre più sensibili all’azione della vitamina D ci sono le fibre di tipo 2, quelle coinvolte nel mantenimento dell’equilibrio e nella contrazione rapida e di breve durata. Tale vitamina è inoltre in grado di aumentare la forza e l’attività dei muscoli e rallentare la perdita di massa muscolare che ha luogo con l’età. Anche negli sport aerobici buoni livelli di vitamina D danno i loro risultati, abbassando la frequenza del battito cardiaco e migliorando l’ossigenazione dei tessuti.

La vitamina D si misura quantificando i livelli di 25(OH)D presenti nel sangue ed esprimendo la sua concentrazione in nanogrammi per millilitro (ng/ml).
Dagli studi condotti in diverse zone del mondo, la carenza di vitamina D sembra essere una realtà diffusa in molti sportivi. 

Tra le conseguenze evidenziate ci sono:

Riduzione della forza muscolare;
Aumento della fatica;
Stallo nell’acquisizione progressiva di forza;
Minore intensità di allenamento;
Debolezza ossea generalizzata;
Dolori articolari;
Maggiore incidenza di fratture da stress;
Aumento delle infezioni del tratto respiratorio superiore;
Aumento di disturbi infiammatori e infezioni intestinali.
Molto spesso il deficit di vitamina D risulta essere asintomatico o anche qualora si avvertano i sintomi elencati sopra difficilmente li si collega a tale carenza. È quindi importante per tutti, ma soprattutto per gli sportivi, tenere sotto controllo i livelli di vitamina D durante tutto l’anno attraverso i controlli adeguati. In base ai risultati, il vostro medico deciderà se è il caso di somministrarvi degli integratori, che ricordiamo devono essere assunti sempre e solo dietro prescrizione medica per non rischiare di incorrere in un sovradosaggio e conseguente intossicazione che può causare nausea, vomito e diarrea, e altri problemi clinici (ipervitaminosi D).

La produzione di vitamina D avviene solo in presenza di alcune condizioni, tra cui:

intensità del sole elevata: in Italia questo avviene principalmente d’estate, da giugno ad agosto, e sempre nelle fasce orarie più calde, dalle 11 alle 16 circa (ora legale);
assenza di “intermediatori” come vetri, indumenti o creme solari applicate sulla pelle che ostacolano la sintesi di tale vitamina.
Per raggiungere adeguati livelli di vitamina D è importante scoprirsi mani e viso tutto l’anno quando il freddo lo permette, sfruttando i mesi che vanno da aprile ad ottobre, e soprattutto quelli estivi, dove la produzione cutanea di vitamina D è più semplice e più veloce. Tuttavia, come sappiamo il sole può provocare danni, anche gravi, derivanti dall’eccessiva esposizione, per cui se andate al mare o avete modo di esporvi al sole per tutto il giorno in estate, usate le giuste precauzioni.

Al mare assunzione facile, ma con le giuste precauzioni

Dermatologi e medici concordano sull’applicazione della crema protettiva durante le giornate in spiaggia, specie quando i raggi ultravioletti sono più dannosi e suggeriscono di scegliere un piccolo lasso di tempo (mediamente un quarto d’ora), quando il sole è abbastanza intenso (ad es. dalle 11 alle 11:15), in cui l’applicazione della crema potrà essere sospesa. Per capire qual è il momento giusto fate questa prova: mettetevi in una zona pianeggiante, osservate la vostra ombra, se questa è più lunga della vostra altezza è il momento ideale per produrre vitamina D. 
I danni che possono causare i raggi ultravioletti e il tempo necessario per sintetizzare la vitamina D è proporzionato al fototipo della pelle: alle persone con fototipo da 1 a 3 (pelle chiarissima o chiara) possono bastare 10 minuti, a quelli con fototipo 4 e 5 (pelle scura e olivastra) possono servire anche più di 20 minuti. Fattori soggettivi come obesità ed età avanzata ostacolano la produzione di vitamina D e possono aumentare i tempi di esposizione necessari. Si tratta ovviamente di informazioni indicative e ognuno, magari con l’aiuto del dermatologo, dovrà identificare quanto tempo gli occorre per produrre vitamina D e non correre rischi. 

Portiamo in tavola la vitamina D.

A latitudini temperate come l’Italia, durante la stagione invernale, la produzione cutanea di vitamina D non è sufficiente e andrebbe integrata con la dieta. Soprattutto nei mesi invernali, ma anche tutto l’anno, è quindi importante non privarsi a tavola di tutti gli alimenti in cui essa è maggiormente contenuta. La vitamina D si trova quasi esclusivamente negli alimenti di origine animale, come nell’olio di fegato di merluzzo, nei pesci grassi, come aringa, sgombro, salmone, trota, sardina ecc., nel tuorlo d’uovo e nei cibi ricchi di calcio, come il latte e il Grana Padano DOP. Questo formaggio è un concentrato di tutti i nutrienti del latte (ne occorrono 15 litri per farne un chilo): presenta quindi una buona dose di vitamina D, ottime quantità di proteine ad alto valore biologico, molti minerali e tanto calcio (fondamentali per guadagnare una buona massa muscolo-scheletrica), vitamine come la  A, la E e quelle del gruppo B, tra cui l’importantissima B12. Le vitamine, in particolare quelle del gruppo B, sono importanti per il metabolismo dei nutrienti e la B12, oltre che favorire il metabolismo di zuccheri e proteine, è indispensabile per il buon funzionamento del sistema nervoso.


L'importanza della colazione

L'importanza della colazione

La prima colazione è infatti il pasto più importante del giorno, quello che ci permette di affrontare una giornata in forma e con il minimo stress possibile. Questo perché appena svegli i nostri livelli di zucchero nel sangue si abbassano e c’è bisogno di un apporto di glucosio che li rimetta in sesto. Senza gli zuccheri necessari infatti potremmo facilmente avere sentori di stanchezza, spossatezza e irritabilità. Per ovviare a queste situazione vi basterà fare una colazione sana e nutriente, fatta con calma visto che se non mettiamo fretta all’organismo gli arriverà il messaggio di tranquillità così che tensione e stress non facciano parte della nostra giornata.

Appena svegli, specie se veniamo da un lungo digiuno notturno, è importante mangiare cibi contenenti molte proteine che il nostro organismo utilizzerà evitando di catabolizzare i tessuti muscolari in caso di necessità.

Se siete amanti del latte è bene che utilizziate quelli scremati, anche solo parzialmente. Il latte di soia è anche un’ottima alternativa, soprattutto per chi ha intolleranze alimentari. Durante le colazione bisogna mangiare carboidrati complessi che possono andare dai fiocchi d’avena ai muesli non zuccherati, per i più salutisti, fino a fette biscottate, gallette di riso, biscotti normali o di farro e pane. Questi possono essere accompagnati da zuccheri come marmellate o miele. A colazione è indicato inoltre mangiare frutta fresca che apporta energia, vitamine e fibre. Anche la frutta secca, ricca di antiossidanti, nutre e ci mette al riparo dall’invecchiamento e dai tumori. Cercate, durante la colazione, di mangiare sempre un pugno di frutta secca (3 noci, 4-5 mandorle, 2-3 nocciole, etc.).

Provate ad utilizzare un po’ di cannella sui fiocchi d’avena o sui cereali, o su una mela o fetta d’ananas. Questa migliora il trasporto del glucosio alle cellule, facendo così rimanere alti i livelli energetici.

Il caffè, per quanto in molti non riescono a farne a meno, dovrebbe essere evitato o tolto visto che contiene caffeina che produce l’aumento di cortisolo, l’ormone dello stress. In questo modo il nostro battito cardiaco aumenta insieme alla pressione sanguigna, e il nostro corpo consumerà più energia. Saremo più soggetti ad attacchi di fame che ci porterà a mangiare cose dolci. In definitiva, meglio se decaffeinato.

 

mercoledì 19 marzo 2014

La Dieta Paleo in Gravidanza

paleo e gravidanzaLa Dieta Paleo in Gravidanza


 La dieta Paleo , prendendo ispirazione dalle abitudini alimentari dei cacciatori e raccoglitori nostri avi, promuove una dieta ricca di nutrienti composto di piante e proteine ​​di buona qualità . Infatti , chi sostiene la dieta Paleo evita completamente i cibi moderni come i latticini , cereali e prodotti chimici con la convinzione che l’ apparato digerente umano non è evoluto in modo tale da essere sviluppato per tali prodotti alimentari .

Secondo lo scrittore di ‘ Everyday Paleo ‘ , Sarah Fragoso , la nutrizione Dieta Paleo è perfetta durante la gravidanza; la futura mamma può assorbire più sostanze nutritive e vitamine che sono presenti nelle linee guida Paleo , che sono essenziali per una gravidanza sana.

 

Vitamine liposolubili

Durante il periodo paleolitico dei cacciatori- raccoglitori , gli alimenti più pregiati tra cui i tuorli d’uovo , le zucchine, le uova di pesce e gli organi degli animali erano riservati appositamente per le donne incinte e le madri che allattavano .

Sebastien Noel , esperto di Paleo in Quebec , sostiene che questi tipi di prodotti alimentari sono da preferire durante la gravidanza, in quanto sono ricchi di sostanze nutritive , e contengono elevate quantità di vitamina K2 , D , E e A , così come abbondanti quantità di proteine ​​. Tutte queste vitamine sono liposolubili e necessarie per la densità ossea e la formazione del nascituro .

 

Omega- 3 acidi grassi

Gli animali dalle quali provengono carni alimentate ad erba e i pesci catturati in modo “selvatico” sono fondamentali nella dieta paleo, sono ricchi di acidi grassi Omega 3 .

Al contrario , mais carne in scatola e pesci d’allevamento sono noti per contenere elevate quantità di acidi grassi omega – 6 .

E ‘ importante per le donne incinte consumare grassi omega 3 in quanto sostengono lo sviluppo del cervello nei neonati . Buon apporto di acidi grassi omega 3 nella dieta paleo può essere trovato in tonno, aringhe , sgombri , in salmone , gamberetti e granchi , trote , agnelli allevati ad erba manzo e bisonti , spinaci , broccoli ,  uova , semi , noci e cavolfiore .

 

Iodio

La gravidanza di per se’ mette un sacco di stress al fisico e sovraccarica la tiroide della donna incinta . La funzione dell’ ormone tiroideo è stimolare lo sviluppo neurale nel feto .

In tal senso la dieta paleo contiene adeguate quantità di iodio , che è importante per il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea , la quale e’ di vitale imporatanza che funzioni bene durante la gravidanza . Cibi Paleo ricchi di iodio sono tonno, salmone , aringhe , pesce persico , eglefino , spigola , alghe , alghe .

 

Acido Folico

La vitamina B9 , chiamata anche acido folico o folato , è necessaria per proteggere il feto dala spina bifida , che è un difetto del vaso neurale che può portare alla chiusura di colonna vertebrale e del midollo spinale .

Pertanto, le donne che stanno cercando di rimanere incinta devono garantire nella loro dieta una quantità sufficiente di acido folico per lo sviluppo della colonna vertebrale che nel feto avviene durante i primi 28 giorni di gravidanza , a volte anche prima che la donna si renda conto che è incinta .

Alimenti Paleo come gli asparagi , verdure a foglia verde , broccoli e cavolini di Bruxelles sono buone fonti di acido folico . L’assunzione di acido folico in questa forma naturale fornisce anche antiossidanti abbondanti per il corpo , che non può essere ottenuto prendendo multivitaminici .

Latte di soia: pregi, virtù e controindicazioni.

Latte di soia: pregi, virtù e controindicazioni.

Stufi del solito latte perché gonfia e non riuscite a digerirlo a dovere?  “Forse”, una valida alternativa da introdurre nella nostra alimentazione potrebbe essere il latte di soia, sempre più in voga non solo tra i vegetariani, ma anche fra le persone che soffrono di intolleranza al lattosio o di allergia alla caseina, presenti entrambi nel latte di origine animale.
Ma cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando: il latte di Soia deriva dalla macerazione in acqua di farina di soia grassa o direttamente di semi di soia, un legume appartenente alla tradizione alimentare dei paesi tipicamente asiatici, quindi si tratta di una bevanda alimentare completamente vegetale, la cui composizione include proteine, carboidrati, grassi e minerali. Dal punto di vista nutrizionale, il latte di soia non contiene Vitamina D, né tantomeno Calcio; tuttavia, in commercio è possibile reperirlo tranquillamente con Calcio addizionato, oltre che arricchito di Vitamina B12.
Per il resto, la quota proteica è pari a quella del latte vaccino, mentre, per quanto riguarda  i grassi, oltre ad essere presenti in minore quantità, sono anche nettamente migliori, poiché appartengono prevalentemente alla categoria dei grassi insaturi, motivo per cui questo latte vegetale è adatto anche a persone che seguono un regime alimentare povero di grassi, sia per motivi di salute che per la dieta. Inoltre, come testimoniato da numerosi studi scientifici, il latte di soia, essendo completamente privo di Colesterolo e ricco di Lecitina, è in grado di ridurre il livello del Colesterolo totale e delle Lipoproteine “cattive” LDL a favore delle Lipoproteine “buone” HDL. Anche l’apporto di Isoflavoni (fitoestrogeni) rappresenta un vantaggio per il benessere del sistema cardio-vascolare e contro alcuni disturbi tipici della menopausa, mentre la Vitamina E partecipa alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo.
Facciamo però molta attenzione a non abusare di questa bevanda apparentemente solo virtuosa e questo perché esistono anche alcuni punti a suo sfavore che è bene tenere in giusta considerazione. Innanzitutto, l’Acido fitico, non digeribile per noi esseri umani, è capace di chelare microelementi come Ferro e Zinco e, in parte, macroelementi quali il Calcio e il Magnesio. Asteniamoci, dunque, dal bere latte di Soia durante i pasti principali se non vogliamo impoverire il nostro apporto di nutrienti. Poi è giusto citare gli Isoflavoni non solo per i loro benefici, ma anche per i loro effetti meno simpatici: infatti, oltre certi livelli, riescono ad interferire con la funzionalità tiroidea, riducono la fertilità sia nell’uomo che nella donna e compromettono il desiderio maschile, mentre se ne sconsiglia completamente il consumo da parte dei bambini, poichè la presenza degli isoflavoni può incidere sullo sviluppo sessuale e sulla fertilità da adulti.
Detto questo, a voi la scelta! Pregi, virtù e controindicazioni sono ovviamente da stabilire per ognuno di noi e, in caso di dubbi, è sempre meglio non eccedere!

martedì 18 marzo 2014

Dieta rivitalizzante ed energizzante

Dieta rivitalizzante ed energizzante

La dieta rivitalizzante ed energizzante aiuta l’organismo ad adattarsi al cambio di stagione e a sentirsi più leggeri e vitali, perdendo peso in modo graduale.
Il cambio di stagione, infatti, porta con sè piccoli malesseri passeggeri come stanchezza, debolezza ed apatia.

Per combatterli, oltre ad una dieta corretta, è utile trascorrere più tempo possibile all’aria aperta, in modo da adattare il corpo alla nuova temperatura.

In un menù rivitalizzante non possono mancare i carboidrati complessi (pasta, pane, riso) che evitano quella sensazione di debolezza e stanchezza dovuta all’ipoglicemia, la diminuzione del tasso di zucchero nel sangue.

La dieta proposta apporta circa 1400 kcal al giorno e seguita per un mese permette di dimagrire fino a 4 kg, senza affaticare l’organismo e mantenendo i risultati raggiunti.

Sono previsti 5 pasti quotidiani e, la sera, vanno privilegiate preparazioni semplici, in modo da non affaticare l’apparato digerente.

In generale, ricorda che:

le porzioni di verdura devono essere abbondanti (non è necessario pesarle);
bevi almeno 1,5 litri di acqua al giorno;
per condire usa al massimo due cucchiai di olio extra-vergine d’oliva al giorno e un cucchiaino di sale.

TUTTI I GIORNI:

Colazione: una tazza di latte magro; un caffè senza zucchero; 20 g di muesli; 3 noci.
Spuntino: 1 banana.
Merenda: 125 g di yogurt magro.

LUNEDI’

Pranzo: zuppa di fagioli (preparata con 60 g di fagioli secchi, cipolla, carota, pomodoro e olio); cicoria lessa; 200 g di fragole.
Cena: 50 g di bresaola con rucola; 70 g di pane di segale; 1 mela.

MARTEDI’

Pranzo: 60 g di pasta integrale con 200 g di piselli o fave fresche; peperoni grigliati; 200 g di kiwi.
Cena: 150 g di orata alla griglia; fagiolini lessi; 70 g di pane di segale; 1 arancia.

MERCOLEDI’

Pranzo: 60 g di pasta integrale al pomodoro; 150 g di spigola al cartoccio; insalata di finocchi con olive nere.
Cena: 100 g di arrosto di tacchino; insalata di pomodori; 70 g di pane di segale; 1 pera.

GIOVEDI’

Pranzo: 80 g di risotto allo zafferano; melanzane grigliate; 1 arancia.
Cena: 150 g di merluzzo lesso; broccoli al vapore; 70 g di pane di segale; 200 g di kiwi.

VENERDI’

Pranzo: 70 g di pasta con 100 g di ricotta; insalata mista; 1 mela.
Cena: 150 g di pollo arrosto; biete lesse; 70 g di pane di segale; 200 g di macedonia di frutta fresca.

SABATO

Pranzo: 60 g di pasta integrale con sugo di ragù (preparato con 120 g di carne magra tritata, cipolla, sedano e carota); cime di rape lesse; 200 g di mandarini.
Cena: 150 g di sogliola alla griglia; insalata di cetrioli e lattuga; 70 g di pane di segale; 1 pera.

DOMENICA

Pranzo: 70 g di risotto con i funghi; verdure miste grigliate; 200 g di fragole.
Cena: 150 g di coniglio in padella con pomodoro, olio e verdure miste; 70 g di pane di segale; 1 mela.