mercoledì 27 agosto 2014

Le principali fonti di carboidrati per lo sport

Carboidrati: le principali fonti di carboidrati negli alimenti
Nella scelta degli alimenti si parte sempre prima dalla fonte di proteine in base al proprio fabbisogno, poi si aggiungono i carboidrati per bilanciare e infine, ma solo se servono, i grassi. Naturalmente le sccelte ottime sono da preferire per favorire la salute, le scelte accettabili sono da usare con moderazione, mentre le scelte sfavorevoli sarebbero da evitare il più possibile, se non altro da non includere in pasti abituali: max una volta a settimana, una volta al mese.


LE GALLETTE DI RISO

Le gallette di riso sono un alimento a base di riso soffiato. Per la verità contengono anche il sale, sebbene in piccole quantità. In genere, vengono consigliate durante le diete dimagranti, perché contengono poche calorie e sono quasi prive di grassi. Sono ottime come sostituti del pane, ma anche per fare colazione o lo spuntino a metà mattina/metà pomeriggio.


Le gallette di riso fanno ingrassare?

Questa è una domanda piuttosto frequente tra chi si avvicina alle gallette di riso. La risposta è: dipende! Non è che siano un alimento dimagrante di per sé e se l’intento è quello di perdere peso, ma se ne mangiano molte, il risultato non sarà di certo quello sperato. La cosa positiva è che le gallette di riso hanno un elevato potere saziante. A parità di volume, infatti, danno una sensazione di maggior pienezza rispetto ad un altro alimento nelle stesse quantità. A differenza del pane, inoltre, non contengono lievito, evitando così il fastidioso problema del gonfiore addominale. L’unico neo è l’impatto glicemico, che nel caso del riso raffinato è effettivamente piuttosto alto. Ma per ovviare a questo problema basta comprare le gallette di riso integrali. Inoltre, se abbiniamo a questo alimento le proteine, l’impatto glicemico viene comunque ridotto.

Alcuni insinuano che le gallette di riso, essendo prodotte con la stessa tecnica che si usa per produrre la plastica (estrusione), sappiano di plastica… la posizione, sinceramente, fa sorridere. Che la tecnica sia la stessa non significa che il sapore sia “al polistirolo”. Comprate prodotti solo di ottima qualità e poi ne riparliamo se sanno di plastica. E poi… l’avete mai mangiato il polistirolo per dire che le gallette sanno di quello? Piuttosto, è allarmante che, secondo alcuni studi, la maggior parte dei prodotti contenga elementi cancerogeni come l’arsenico e l’acrilammide, un composto chimico che si forma negli alimenti, solitamente nei prodotti amidacei, durante la cottura ad alta temperatura pericoloso soprattutto per i bambini.

Gallette di riso: calorie e valori nutrizionali

Calorie: 392 kcal
Grassi: 4.3 g
Carboidrati: 81.1 g
Proteine: 7.1 g
Fibre: 4.2 g
Zuccheri: 0.88 g
Acqua: 5.8 g
Ceneri: 1.7 g

Minerali

Calcio: 11 mg
Sodio: 71 mg
Fosforo: 360 mg
Potassio: 428 mg
Ferro: 1.49 mg
Magnesio: 131 mg
Zinco: 3 mg
Rame: 0.445 mg
Selenio: 24.6 mcg

Vitamine
 
Retinolo (Vit. A): 0 mcg
Vitamina A, IU: 0 IU
Vitamina A, RAE: 0 mcg_RAE
Tiamina (Vit. B1): 0.06 mg
Riboflavina (Vit. B2): 0.16 mg
Niacina (Vit. B3): 7.81 mg
Piridossina (Vit. B6): 0.15 mg
Acido folico (Vit. B9 o M o Folacina): 0 mcg
Folato alimentare: 21 mcg
Folato, DFE: 21 mcg_DFE
Folati, totali: 21 mcg
Cobalamina (Vit. B12): 0 mcg
Vitamina B-12, aggiunta: 0 mcg
Acido ascorbico (Vit. C): 0 mg
Vitamina D (D2+D3): 0 mcg
Colecalcifenolo (Vit. D): 0 IU
Alpha-tocoferolo (Vit. E): 1.24 mg
Vitamina E, aggiunta: 0 mg
Fillochinone (Vit. K): 1.9 mcg
Colina totale (Vit. J): 18.9 mg
Carotene, beta: 0 mcg
Carotene, alfa: 0 mcg
Criptoxantina, beta: 0 mcg
Licopene: 0 mcg
Luteina + zeaxantina: 0 mcg

Grassi

Acidi grassi, monoinsaturi: 1.582 g
Acidi grassi, polinsaturi: 1.52 g
Acidi grassi, saturi: 0.875 g
Colesterolo: 0 mg

martedì 26 agosto 2014

dieta Montignac

Fondamenti su quali si basa il regime:

Tutti i cibi per essere utilizzati dallorganismo, devono essere scissi fino ad ottenere glucosio.
La velocità di conversione in glucosio è detta "indice glicemico": più tale indice è elevato più uno zucchero sarà rapido. Viceversa, ad un basso indice glicemico corrisponderà uno zucchero lento. Come parametro di riferimento al glucosio è stato dato un valore di 100. 
Quando mangiamo un alimento ricco di zuccheri, i livelli di glucosio nel sangue aumentano progressivamente man mano che si vanno digerendo e assimilando gli amidi e gli zuccheri in esso contenuti. 
La velocità con cui il cibo viene digerito e assimilato cambia a seconda dell'alimento e del tipo di nutrienti che lo compongono, dalla quantità di fibra presente e dalla composizione degli altri alimenti già presenti nello stomaco e nell'intestino durante la digestione.
Questo fenomeno viene misurato tramite l'Indice Glicemico (IG). Esso classifica quindi i cibi in base alla loro influenza sui livelli di zucchero nel sangue (glicemia) e riguarda i cibi ad alto contenuto di carboidrati. I cibi ad alto contenuto di grasso o di proteine non hanno un effetto immediato sulla glicemia (come invece accade per i carboidrati semplici o complessi), ma ne determinano un tardivo incremento prolungato (3-4 ore). 

L'aumento rapido dei livelli di glicemia provoca due effetti, entrambi conducenti al sovrappeso: 

1.L'aumento rapido dei livelli di glicemia provoca la secrezione di insulina in grande quantità (o richiede un aumento di quella somministrata dall'esterno): siccome le cellule non possono assorbire adeguatamente tutto il glucosio, si attiva il metabolismo dei grassi cominciando a trasformarli in tessuto adiposo.
Il nostro codice genetico è stato programmato in questo modo per permettere di sopravvivere meglio ai periodi di scarsità di cibo. In una società come la nostra, non tutte le riserve di grasso vengono utilizzate e noi diventiamo obesi.

2.Inoltre, tutta l'insulina secreta provoca un rapido utilizzo di tutti gli zuccheri presenti nel torrente circolatorio ed assorbiti dal tubo gastroenterico, e due o tre ore dopo lo zucchero nel sangue si esaurisce e rischiamo di passare ad uno stato di ipoglicemia. Quando questo succede, il funzionamento del nostro corpo e del nostro cervello non è più ottimale, e sentiamo la necessità di mangiare nuovi alimenti, aumentando dunque lapporto calorico quotidiano e ingrassando.


Regole Montignac: 

1.Gli alimenti non si pesano. 
2.Si mangino gli alimenti consentiti a sazietá, in porzioni soddisfacenti.
3.Non contare le calorie. Il regime non si basa sullapporto calorico, ma sulla scelta di cibi e combinazioni che evitino l'aumento rapido dei livelli di glicemia nel sangue. 
4.Proibito spiluccare tra i pasti. Bisogna mangiare a sazietá gli alimenti concessi durante i tre pasti. Al massimo si possono fare uno o al massimo due spuntini a distanza di tre ore dal pasto precedente, se si ha molta fame.
5.Non saltare i pasti. Questo mette il corpo in uno stato di allerta che fa immagazzinare piu grassi nel pasto seguente.
6.Seguire lo schema, mangiando gli alimenti secondo le combinazioni indicate, che promuovono la stabilitá della glicemia. A volte, ma solo occasionalmente e se costretti, si puó scambiare il pranzo con la cena, mangiando la pasta o il riso a pranzo e la sera carne bianca o pesce.
7.Proibita la combinazione carboidrati + carne, in quanto alza il tasso glicemico nel sangue troppo velocemente. Occasionalmente: pasta/riso + pesce.
8.Mangiare almeno 1 grammo di proteine per chilo di peso corporeo per mantenere la massa magra durante il dimagrimento.
9.Evitare di assumere grassi (specialmente saturi) al mattino - e soprattutto la sera.
10.Bere molta acqua per smaltire le scorie almeno 2 litri al giorno.
11.Limitare lassunzione di sale (dadi, brodo, ecc.). Condire con olio, spezie e erbe.
12.Consentito un piccolo bicchiere di vino rosso dopo i pasti, ma mai a stomaco vuoto. Banditi tutti gli altri alcolici.
13.Limitare, se possibile, lassunzione di caffeina, che tende a sfasare il tasso glicemico, a 2/3 caffe espresso al giorno, anche meno se possibile.
14.Leggere sempre gli ingredienti dei cibi! Anche quelli che allapparenza riportano la dicitura leggeri/light o senza zucchero, possono contenere zuccheri nascosti! Controllare marmellate, conserve di verdure, pane.
15.Evitare conservanti, addensanti e esaltatori della sapiditá (nocivi alla salute).


Menú diario:

Prima della colazione: 20 mintuti prima della colazione, se si desidera, si puo mangiare della frutta consentita (mele, pere, arance, albicocche, ciliegie, pesche, fragole, frutti di bosco, fichi freschi, prugne, susine, limone, mandarini e clementini, pompelmo, melone poco zuccherino. No a kiwi, banane, loti, anguria, melone, uva, castagne, ananas, mango, papaya).
Si puó bere del succo di frutta dai frutti consentiti, senza zucchero aggiunto.

Colazione: costituita prevalentemente da carboidrati integrali, con pochissimi grassi

Si puó mangiare:
Pane 100% integrale o fette Wasa
Marmellata 
Crema di nocciole senza zucchero (Lineorella, ma solo 2 volte alla settimana, perché molto grassa)
Cereali integrali al 100% senza zucchero, uvette, riso soffiato o mais (difficili da reperire: quelli in commercio, nonostante ritenuti leggeri, contengono zuccheri aggiunti o sono di mais cornflakes- dallindice glicemico alto, o non sono integrali. I Weetabix, gli Allbran, gli Special K non vanno bene. Vanno bene i fiocchi davena grossi e la crusca).
Latte scremato.
Yogurth magro 0% o con pochi grassi (non oltre 3.5 grammi di grasso) senza zucchero o dolcificante (solo frutta o/e fruttosio).
Mentre la frutta fresca va mangiata lontana dai pasti, la frutta cotta puo essere mangiata come composta (ad esempio, nello yoguth), magari con poco fruttosio.
Ovviamente, la colazione puó consistere anche di sola frutta cotta, secca o fresca e yogurth bianco.
Piu raramente, solo se non si hanno altre alternative, si puó mangiare un uovo sodo con del prosciutto e formaggio, ma rigorosamente senza pane.
Caffe o the dolcificato con fruttosio.

N.B.: ll pane o le fette devono essere integrali al 100%. La maggior parte dei prodotti continene farina integrale, ma non al 100% (leggere la composizione degli alimenti). Oltretutto, dato che il pane che spesso si spaccia per integrale in realtá contiene solo una certa percentuale di farina integrale (perche altrimenti non lieviterebbe facilemente), si consiglia di mangiare le fette WASA, (al supermercato) che sono le uniche 100% integrali. Le fette wasa sono delle fette croccanti di segale integrale. Il pane deve essere fatto solo di farina e non contenere olii (di palma), destrosio, zuccheri. ecc.
Nota: senza zucchero, dolcificanti (aspartame, perche dannoso per la salute, non per la dieta); maltosio, destrosio, o succo duva concentrato. Se dolcificata, solo con succo di mela, pectina o fruttosio. Evitare marmellate o crème spalmabili che contengano olio di cocco, farine varie, grassi idrogenati o additivi.

Spuntino, lontano dal pasto, se proprio necessario: frutta consentita (vedi sopra) o frutta secca (albicocche, prugne) o noci (15 noci o mandorle o noccioline senza sale) o un pezzetto 2/3 quadratini) di cioccolata amara (con almeno 70% di cacao, leggere gli ingredienti) o dei semi (es. girasole) o un pezzo di formaggio stagionato o uno yogurth bianco senza zucchero.

Pranzo: costituito prevelantemente da proteine e lipidi e carboidrati con IG inferiore a 35

Si possono mangiare:

Carne rossa (anche tagli grassi)
Carne bianca (tutte le parti, anche grasse)
Pesce di tutti i tipi (grasso e magro)
Uova
Verdura: melanzane, peperoni, verdura a foglia come spinaci e bietole, carote crude, asparagi, finocchi, cetrioli, pomodori, insalata. Verdura bandita: il mais in tutte le forme (in scatola, in fiocchi, in pannocchia); le carote rosse o barbabietole; le carote cotte; la zucca; proibite le patate.
Noci (mandorle, arachidi, noci, nocciole).
Tutti i formaggi: grassi o magri, freschi o stagionati. Ovviamente limitarne il consumo se si soffre di colesterolo alto.
Insaccati (ma evitare il salame che a volte contiene dello zucchero). 
Legumi (consentiti tutti, tranne le fave e i fagioli bianchi di Spagna).
Vermicelli di soia e prodotti dalla soia (tofu).
Olio extra vergine, limone, aceto, spezie e erbe per condire.
Alla fine del pranzo, se si desidera, come dolce, si puomangiare dello yogurth intero bianco, o/con della frutta cotta, magari dolcificata con del fruttosio., oppure della ricotta spolverata di cacao senza zucchero. O del cioccolato amaro fondente (con almeno 70% di cacao, leggere gli ingredienti).

Nota, che come detto, non si possono assolutamente mangiare: pasta, pane, riso, patate.
Nota che al ristorante per esempio si puo mangiare un antipasto di pesce e poi un primo di carne, ma se in casa, meglio non mischiare le proteine e saziarsi solo di un tipo.

Spuntino
, lontano dal pasto, se necessario: frutta consentita, almeno 3 ore dopo pranzo (vedi sopra) o frutta secca (albicocche, prugne) o noci o arachidi o un pezzetto di cioccolata amara (con almeno 70% di cacao, leggere gli ingredienti) o dei semi (di girasole) o un pezzo di formaggio stagionato o uno yogurth bianco senza zucchero.

Cena: 2 combinazioni tra cui scegliere (n.b.: non si mischiano! O una, o laltra):
1.Proteine, pochi lipidi, legumi e verdura
2.Carboidrati consentiti pasta o riso basmati- + pochissimi lipidi, legumi e verdura

Dunque, se si sceglie lopzione 1:
Pesce di tutti i tipi (il grasso del pesce e concesso la sera) 
Carne bianca magra.
Occasionalmente carne rossa, ma magra. 
Uova.
Legumi. 
Verdura consentita. 
Condire con poco olio doliva (un cucchiaio) e un cucchiao di grana. Evitare grassi animali saturi (carne rossa, insaccati, formaggi freschi, tagli grassi di carne bianca come le cosce di pollo).

Opzione 2 (nota: da scegliere fino 4 volte alla settimana):
Pasta, normale o integrale, sempre al dente. Condita con pomodoro, verdura (es. funghi) o legumi, ad esempio.
Riso, solo qualitá Basmati. 
Vermicelli di soia e prodotti dalla soia (tofu).
Legumi. 
Verdura consentita. 
Condire con pochissimo olio extra vergine (un cucchiaio) e un cucchiaio di grana.
Occasionalmente si puo mangiare la pasta o il riso basmati con il pesce (ma mai con la carne!). 
Libero il consumo di vermicelli di soia con pesce in quanto la pasta di soia ha un indice glicemico di meno 35 (ottima scelta x il ristorante cinese, ma attenzione alle salse agrodolci preferire cottura alla piastra).

Nota: In entrambi i casi, si puo finire la cena con uno yogurth magro allo 0% grassi, o un pezzo piccolo di formaggio stagionato (quando si mangia la pasta, grattarlo su questa). O della frutta cotta in purea, ma non il cioccolato (troppo grasso per la sera).
Ovviamente la cena puo essere composta da solo frutta secca o/e fresca, yogurth magro allo 0% grassi e qualche noce.


Dimagrimento:

Si inzia a dimagrire circa un mese dopo dellinizio della dieta. Inoltre il pancreas inizia a normalizzare la sua risposta al glucosio, promuovendo energia e benessere generale. Quest ultimo processo richiede almeno tre mesi, dunque non bisogna interrompere questo regime assumendo gli alimenti proibiti prima dei tre mesi, a scapito dei progressi raggiunto. Questo regime protegge dal diabete e dai problemi cardiovascolari.
Si consiglia di misurare i progressi dalle taglie dei vestiti e dal tono muscolare generale, in quanto questa dieta promuove lacquisto di massa magra a scapito della massa adiposa. I muscoli pesano di piu del grasso: per questo spesso non si perde peso sulla bilancia, ma centimetri in musure. Altri effetti: lumore migliora perche il tasso di glucosio nel sangue si stabilizza. Scompaiono molti disturbi gastronitestinali. La cellulite diminuisce. I muscoli si rassodano. Si ritarda linvecchiamento in quanto lassunzione di troppi zuccheri promuove lossidazione delle cellule. La pelle migliora con la scomparsa di sfoghi.


Alimenti proibiti in ogni caso:


Anche in piccole quantitá: zucchero (maltosio, glucosio, sciroppo di glucosio, malitolo) - farine bianche: pane bianco, crackers, pizza & focaccia, ecc. patate in tutti i modi - mais couscous - cornflakes - burro e margarine - riso non basmati e prodotti dal riso (spaghetti di riso o riso soffiato) - crepes & pancakes toast - patate fritte in busta miele - dolci fatti con farina, zucchero e burro gelato cioccolata con lo zucchero anguria kiwi fave carote rosse zucca birra amari e superalcoolici).


Tavola Indice Glicemico degli alimenti

Si riporta qui sotto una lista degli alimenti, ordinati in ordine crescente, secondo l' indice glicemico. 

Alimenti consentiti

carne ovina/suina 0
carni rosse/bianche 0
formaggi stagionati 0
insaccati 0
uova 0
cioccolato fondente 22
soia 15
ortaggi verdi 15
agrumi e albicocche 15
yogurt magro 15
fagioli, lenticchie, piselli 22
cioccolato fondente 22
latte scremato 30
pane integrale, cereali integrali 40
pasta integrale 40
mele, pere, fragole 40
riso basmati integrale 50Alimenti vietati

banana, mango, melone 60
pasta fersca 60
gelato 60
pizza margherita 65
pane bianco, ravioli, gnocchi, brioches 70
anguria 75
miele 85
riso 90
patate e patatine 90
glucosio 100

A cura di
Passione per lo sport

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lunedì 25 agosto 2014

Cardo Mariano

Cardo Mariano

INFORMAZIONI GENERALI

Il cardo mariano, scientificamente noto come Silybum Marianum, è una pianta erbacea annuale o biennale presente nei territori a clima mite temperato come il bacino del Mediterraneo, dai cui frutti si estrae una droga utilizzata tradizionalmente nella medicina popolare per le sue proprietà epatoprotettive ed anti-avvelenamento.
Più precisamente la caratterizzazione chimico-biologica di questi estratti ha dimostrato la presenza in percentuali stimate tra l’1 ed il 3% di antiossidanti noti come flavonolignani, compresi tutti nella così detta Silimarina, il cui costituente principale è rappresentato dalla Silibina

POTERE FITOTERAPICO DEL CARDO MARIANO

Dall’identificazione molecolare della silimarina, si sono succeduti una serie di studi impegnati nella definizione delle proprietà terapeutiche di questi composti e del loro meccanismo d’azione.
Nonostante la maggior parte degli studi presenti in letteratura si concentri sugli effetti di questi principi attivi su modelli animali o su culture cellulari, è possibile riassumere il potere fitoterapico del cardo mariano nella :

  • Attività antiossidante : particolarmente intensa al livello delle piastrine, dei fibroblasti e degli epatociti ed utile ad inibire la perossidazione lipidica con la conseguente destrutturazione delle membrane cellulari;
  • Attività epatoprotettiva : esercitata sia dalle suddette proprietà antiossidanti, utili a risparmiare l’epatocita dall’insulto ossidativo, che da un intrinseca attività antifibrogenica, molto importante in corso di epatopatie croniche;
  • Attività antinfiammatoria : osservata in vitro, attraverso l’inibizione di NF-kB, principale fattore coinvolto nell’espressione di citochine infiammatorie. Differenti studi sono inoltre al lavoro per accertare il coinvolgimento della silimarina nella modulazione della via dell’acido arachidonico, che porta alla sintesi di importanti fattori pro infiammatori e proaterogenici ;
  • Attività antiproliferativa : molto probabilmente associata al controllo del ciclo cellulare, con un potenziale ruolo preventivo nella modulazione dell’iperplasia tumorale.

Nonostante i numerosi potenziali effetti terapeutici, ad oggi l’unico supportato da una letteratura rilevante, e degno di applicazioni cliniche, è quello epatoprotettivo, dimostratosi efficace soprattutto in corso di epatopatie croniche con evoluzione fibrotica ed acute da avvelenamento da Amanita Phalloides.

MODALITÀ D'USO

Alla luce delle proprietà fitoterapiche ed epatoprotettive del cardo mariano, ed in particolare della Silimarina, l’assunzione di 200 – 400 mg al giorno di questo principio attivo sembrano sufficienti ad instaurare un azione antiossidante e protettiva del fegato.
E’ molto importante tuttavia, accertarsi delle quantità espresse in etichetta, riferibili alla Silimarina titolata in Silibina.

ALTEA - EFFETTI COLLATERALI

Nonostante l’assunzione di Silimarina sia risultata molto ben tollerata  e priva di effetti collaterali clinicamente significativi, quando assunta alle normali dosi terapeutiche, è utile ricordare come questo principio attivo, agendo al livello dei mitocondri epatici, ed in particolare sul sistema enzimatico del citocromo P450, potrebbe determinare alterazioni farmacocinetiche importanti a carico di principi attivi metabolizzati dai suddetti enzimi come antidepressivi, antipsicotici,  beta-bloccanti, warfarin, paracetamolo e isionazide.
Alla luce di queste evidenze, e data la possibile presenza di ipersensibilità verso il cardo mariano, sarebbe opportuno consultare il proprio medico prima di intraprendere l’assunzione di questo principio attivo.


sabato 23 agosto 2014

Le intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari
Intolleranza alimentare significa qualsiasi reazione ostile al cibo, diversa dall’allergia alimentare. Nell’ intolleranza il coinvolgimento del sistema immunitario non è stato dimostrato perché i test cutanei e gli altri esami per le allergie risultano negativi. Ciò non esclude la possibilità che le reazioni immunitarie siano coinvolte in un modo o in un altro, ed è possibile che esse siano un fattore primario nella produzione dei sintomi.

L’intolleranza alimentare non ha un tipologia definita di sintomi, infatti si presenta in ogni paziente in modo diverso, sia per il tipo di sintomo che per il tipo di cibo che lo provoca. Quindi è importante ribadire che non c’è un evidente meccanismo cui si possa imputare la reazione come succede nel corso delle allergie.

L’intolleranza alimentare è un tema complesso e non soggetto a generalizzazione.

Mentre la reazione allergica è immediata la reazione da intolleranza è più lenta a manifestarsi; spesso i cibi colpevoli sono alimenti che consumiamo regolarmente. L’intolleranza alimentare è molto più insidiosa dell’allergia e spesso è difficile da rilevare poiché i sintomi sono inizialmente molto blandi e vanno peggiorando con il tempo.

Esistono comunque eccezioni, poiché in alcuni casi, un influenza, una diarrea, l’uso di farmaci, ecc., può suscitare l’intolleranza.

L’allergia alimentare generalmente rimane per molti anni, spesso per tutta la vita, anche se il cibo incriminato viene evitato scrupolosamente.

L’intolleranza alimentare scompare se l'alimento non viene assunto, tuttavia può ricomparire se quel cibo viene consumato regolarmente.

I sintomi da intolleranza alimentare sono estremamente vari, e colpiscono quasi ogni apparato corporeo. Al fine di evidenziare un’intolleranza alimentare esistono vari test, però l’unico test in vitro eseguito sul sangue, che dopo anni di esperienza si è rivelato essere il più attendibile, è il Test Citossico I.B.A (Indagine Bioematologica Alimentare), dove l’estratto di cibo viene messo a contatto con globuli bianchi vivi che reagiscono se l’estratto è allergizzante. Ideato da A.P.Black e modificato da William Bryan, due medici che vi si dedicarono alla fine degli anni 50, il test si basa sull’osservazione che i globuli bianchi vivi possono essere danneggiati o distrutti quando entrano in contatto con cibi cui una persona è sensibile.

Come si esegue
Vengono prelevati 4 cc. di sangue venoso e messi in una provetta contenente 0,5 di sodio citrato al 3,8 % vengono poi separati i globuli bianchi e messi a contatto con ogni alimento da esaminare su di un vetrino. Un vetrino contenente solo globuli bianchi verrà usato per il confronto.

I vetrini che contengono concentrati di cibi ai quali non siete sensibili restano immutati; quelli che contengono cibi sensibili possono mostrare svariate reazioni, alcune delle quali indicano deterioramento dei globuli bianchi”. Le sensibilità sono valutate con un punteggio da uno a quattro a seconda della gravità.

Vantaggi
Richiede un minimo di dispendio di tempo da parte del paziente il che è importante nel caso di pazienti psicotici o bambini iperattivi con i quali è un problema avere una collaborazione costante. È efficace e rapido ed il risultato è pronto in poco tempo. È completamente innocuo, le reazioni sono oggettive; mette in evidenza sensibilità latenti ignorate da altri tipi di test, può essere usato anche per sostanze chimiche.

Svantaggi
Non riproduce i sintomi, non ha alcun elemento di trattamento. Necessita di un laboratorio di analisi, è molto lungo il tempo di esecuzione da parte del tecnico.

Indicazioni
Con la correta applicazione del test si ottengono benefici effettivi sulle seguenti patologie:

obesità
problemi metabolici
cefalee
gastriti
problemi intestinali
patologie cutanee
ritenzione di liquidi
stanchezza
problemi allergici
malattie reumatiche
malattie autoimmuni
 


mercoledì 20 agosto 2014

Alimenti prebiotici e probiotici

Alimenti prebiotici e probiotici

Gli alimenti prebiotici e probiotici rientrano in quelli che sono definiti cibi funzionali intendendo per essi quelle sostanze che hanno la capacità, dimostrata su basi scientifiche, di determinare un miglioramento nello stato di salute o una prevenzione nei confronti di condizioni patologiche.

Il termine probiotico deriva dal greco pro-bios e significa a favore della vita, secondo la definizione del Ministero della Salute il termine probiotico si riferisce a quei microrganismi che, una volta ingeriti in adeguate quantità, hanno la potenzialità di esercitare funzioni benefiche per l’organismo.

Gli alimenti con probiotici, come latti fermentati, yogurt e formaggi, contengono un numero elevato di microrganismi vivi attivi (circa 107 per grammo di alimento) in grado di raggiungere l’intestino, moltiplicarsi e ripristinare, attraverso una colonizzazione diretta, il normale equilibrio della flora batterica, migliorando quindi la funzionalità dell’organismo e potenziando le difese immunitarie.

Secondo sempre la definizione del Ministero della Salute il termineprebiotico indica sostanze di origine alimentare non digeribili che, assunte in quantità adeguata, favoriscono selettivamente la crescita e l’attività della flora batterica intestinale.

Gli alimenti prebiotici contengono una quantità di molecole tale da favorire la crescita di uno o più ceppi batterici (bifidobatteri e lattobacilli) che hanno effetti benefici per l’organismo.

Si tratta di fibre idrosolubili quali fructani o frutto-oligo-saccaridi (FOS), fra cui l’inulina e il guar idrolizzato, e altri come lo xilitolo, il sorbitolo, illattulosio e le pectine.

Sono tutti carboidrati non digeribili che agiscono con due meccanismi, da una parte richiamano l’acqua nel colon e idratano il materiale intestinale migliorando le funzioni dell’intestino, dall’altra regolano la digestione degli zuccheri e dei lipidi introdotti con la dieta.

Dall’associazione di probiotici e prebiotici si ottengono gli alimenti simbiotici che svolgono un’azione sinergica benefica sull’ecoflora intestinale agendo a diversi livelli:

favoriscono la sintesi di sostanze fondamentali;
facilitano la proliferazione e la differenziazione delle cellule delle mucose epiteliali;
regolando la motilità intestinale;
contrastando l’azione di eventuali organismi patogeni.
Alimenti funzionali possono essere sia alimenti comuni caratterizzati dalla presenza di componenti dotati di determinate caratteristiche (aglio, broccoli, pomodori, avena, soia, yogurt) sia alimenti modificati.

Gli alimenti funzionali sono oggi oggetto di interesse e di ricerca e pur riconoscendo ad essi un ruolo importante si è ben lontani dal sopravvalutare le loro potenzialità, tra l’altro una eccessiva assunzione può determinare effetti collaterali. È infatti importante sottolineare che prebiotici, probiotici e simbiotici possono essere utili all’interno di una terapia dietetica completa e adeguatamente variata ma non al di fuori di questa.

Principali prodotti
In commercio è possibile trovare diversi tipi di probiotici tra le aziende produttrici più famose e conosciute ricordiamo:

Yakult: (http://www.yakult.it/), si tratta di un’azienda che commercializza il suo prodotto in 32 paesi a livello mondiale, infatti è possibile dire che milioni di persone lo bevono ogni giorno. Da circa settanta anni effettua ricerca in questo specifico settore ed è forse, una delle realtà commerciali storiche più affermate, anche se in Italia è arrivata da non molti anni.

Persegue una filosofia molto semplice che è quella di fornire, a chi acquista i suoi probiotici, dei “piccoli scrigni” che contribuiscono a mantenere la salute e il benessere del consumatore. Ha un centro di Ricerca Microbiologica in Giappone a Kunitachi, e un Centro di ricerca Europeo in Belgio a Gent.

Yakult vede nel suo fondatore, il Dott Minoru Shirota, colui che isolò per la prima volta, più di 80 anni fa, un fermento presente nel nostro organismo, fu in grado di selezionarlo e di riprodurlo come ceppo in laboratorio, da li in poi gli studi si affinarono e l’applicazione alla nutrizione e alla salute vennero con il tempo. Questo primo fermento fu poi chiamato, in suo onore, Lactobacillus Casei Shirota, e ancor oggi il probiotico ha il nome “Shirota Lcs”.

Danone: (http://www.danone.it/) con il famoso, Actimel, ecco un altro dei prodotti attualmente in commercio, è un probiotico che come citato dalla stessa azienda “è adatto a tutta la famiglia”, rafforzerebbe le difese immunitarie e renderebbe l’organismo più forte contro gli attacchi derivanti dai microrganismi. In ogni bottiglietta il contenuto indica più di un miliardo di fermenti L. Casei, attivi e vivi.

L’azienda evidenzia chiaramente, che non tutti i probiotici sono uguali e ciò dipende dal contenuto dei ceppi inseriti, dal supporto serio di ricerche scientifiche reali. In Actimel ad esempio, è stato appositamente selezionato il Lactobacillus Casei DN-114001, un ceppo evidenziato nel 1994 specificatamente da Danone, capace di rafforzare le difese immunitarie e dare più energia all’organismo.

martedì 19 agosto 2014

Dieta di fine estate

Dieta di fine estate




Eliminare i chili accumulati nei mesi estivi, tra cene con gli amici e pranzi a base di pizzette e gelati, è l’obiettivo di questa dieta.Funghi, zucca, radicchio, uva… sono solo alcuni degli alimenti che si trovano in questo periodo dal fruttivendolo. Cibi di stagione che rinforzano il sistema immunitario, depurano e contrastano la ritenzione idrica: un mix di virtù che ha effetti benefici sull’organismo.

La dieta proposta fornisce 1300 kcal e, seguita per 1 mese, permette di dimagrire 4 chili.

Condimenti:

mezzo cucchiaino di sale al giorno;
3 cucchiaini di olio extra-vergine d’oliva;
succo di limone, aceto, spezie ed erbe aromatiche sono libere;
per dolcificare utilizza un cucchiaino di miele al giorno.
TUTTI I GIORNI

Prima della colazione: un bicchiere di succo d’uva.
Colazione: una tazza di tè verde con 2 cucchiai di cereali integrali, oppure una tazza di caffè d’orzo con 2 biscotti secchi.
LUNEDI’

A metà mattinata: un grappolo piccolo di uva.
Pranzo: 200 g di spinaci al vapore; 200 g di finocchi; 60 g di pane integrale.
A metà pomeriggio: 200 g di melone.
Cena: pasta e fagioli (preparata con 50 g di fagioli secchi e 50 g di pasta corta); 200 g di cipolline in agrodolce; 200 g di radicchio ai ferri.

MARTEDI’

A metà mattinata: un frullato di mela e mezza banana.
Pranzo: 50 g di orzo con verdure; 200 g di merluzzo cotto in padella con pomodoro e aromi; 30 g di pane integrale.
A metà pomeriggio: 1 pera.
Cena: 200 g di passato di verdure con zenzero (attiva il metabolismo); 150 g di alici marinate; 200 g di funghi grigliati.

MERCOLEDI’

A metà mattinata: un grappolo piccolo di uva.
Pranzo: 50 g di riso con radicchio rosso; 2 cosce di pollo al cartoccio; 200 g di insalata verde mista con carote e sedano; 30 g di pane integrale.
A metà pomeriggio: 125 g di yogurt magro alla frutta.
Cena: 200 g di zucca al vapore; 60 g di stracchino; 200 g di cavolini di Bruxelles al vapore.

GIOVEDI’

A metà mattinata: 2 cracker integrali e 200 g di melone.
Pranzo: 150 g di gnocchi con il sugo; 100 g di petto di tacchino cotto in padella con vino bianco e rosmarino; 200 g di zucchine lesse; 30 g di pane integrale.
A metà pomeriggio: 1 mela.
Cena: 200 g di verza lessa; 120 g di petto di pollo cotto in padella con funghi freschi misti e aromi; 200 g di insalata verde.

VENERDI’

A metà mattinata: un grappolo piccolo di uva.
Pranzo: 50 g di riso con 200 g di zucca; 200 g di gamberoni alla griglia; cavolfiori lessi conditi con olio e aceto; 30 g di pane integrale.
A metà pomeriggio: 1 pera.
Cena: 200 g di orata al cartoccio; 200 g di patate al vapore; 200 g di finocchi e sedano in pinzimonio.

SABATO

A metà mattinata: 8-10 chicchi d’ uva e 125 g di yogurt magro.
Pranzo: 50 g di orecchiette e broccoli; 50 g di prosciutto sgrassato; 200 g di radicchio grigliato.
A metà pomeriggio: 1 pera.
Cena: 200 g di spinaci; 1 hamburger alla piastra; 200 g di insalata mista; 30 g di pane integrale.

DOMENICA

A metà mattinata: 1 yogurt magro.
Pranzo: 60 g di fettuccine all’uovo con 150 g di funghi trifolati; 100 g di bocconcini di vitello cotti in padella con la salsa di pomodoro; 200 g di zucca lessa.
A metà pomeriggio: un grappolo piccolo di uva.
Cena: 200 g di carote al vapore; 100 g di formaggio light; 200 g di melanzane grigliate; 30 g di pane integrale.


domenica 17 agosto 2014

Come alleviare il dolore all’anca

Come alleviare il dolore all’anca

Per alleviare il dolore all’anca sono disponibili varie possibilità di trattamento. Il successo varia non solo in base alla singola articolazione, ma anche a seconda di cosa ne causa il dolore. La cura per il dolore artritico, ad esempio, implica generalmente un insieme di trattamenti. È consigliabile consultare il medico per discutere cosa sia più indicato.
Farmaci
Per curare l’artrite e tenere sotto controllo il dolore vengono utilizzati diversi farmaci da prescrizione e da banco. Tra i più comuni vi sono gli antidolorifici senza aspirina, i farmaci antinfiammatori, i corticosteroidi, i farmaci modulatori del dolore e i sonniferi.
Esercizio a impatto ridotto
L’esercizio svolto con regolarità, tra cui quello per le articolazioni e i muscoli, è importante per migliorare la resistenza e la flessibilità. Può ridurre il dolore, migliorare il movimento, ridurre la fatica e aiutare a sentirsi meglio. E, se eseguito correttamente, non “logora” le articolazioni né peggiora l’osteoartrosi.
Terapie del caldo/del freddo
L’uso del caldo o del freddo sulle articolazioni può apportare un sollievo di breve durata del dolore e della rigidità. Gli impacchi/bagni freddi aiutano a ridurre l’infiammazione e il gonfiore, e possono essere utili in caso di riacutizzazione del dolore. Il caldo aiuta a rilassare i muscoli e a favorire la circolazione.
Controllo del peso
Perdere peso aiuta ad alleviare il dolore poiché riduce lo stress a livello delle articolazioni. Dopo tutto, le anche sostengono l’intero peso del corpo.
 
Terapia fisica e occupazionale
I fisioterapisti possono collaborare con il paziente per creare un programma di esercizi personalizzato, spiegando come utilizzare il caldo e i massaggi per scopi terapeutici. I terapisti occupazionali possono illustrare tutti i vari tipi di strumenti che possono rivelarsi d’aiuto, tra cui quelli per sollevare le sedie o regolare l’altezza del wc.
Ausili compensativi
Per proteggere le articolazioni è possibile utilizzare un bastone da passeggio o altro ausilio per la deambulazione, in modo da evitare di caricare un peso eccessivo su di esse. I plantari, chiamati anche supporti ortotici, sono studiati per sostenere, allineare e migliorare la funzionalità del piede e, a seconda dei casi, possono ridurre la pressione sulle anche.
Tutori per anca
Vari tipi di tutori per anca possono ridurre il dolore nella regione, migliorandone la stabilità e la mobilità.
Attività da evitare
Le attività particolari da evitare comprendono: utilizzo eccessivo delle scale; attività sportive con elevato carico del peso, ad esempio corsa, sci e aerobica a livello intensivo; le attività fisiche che prevedono partenze e arresti bruschi, torsioni o stress da impatto, piegarsi o inginocchiarsi eccessivamente, alzare o spostare oggetti pesanti e sedersi su superfici o sedie basse. Quando non è possibile evitare queste pratiche, cercare di alternare i periodi di attività con quelli di riposo, per evitare che le articolazioni subiscano un affaticamento eccessivo da azioni ripetute.
Salute mentale
Parlare delle proprie sensazioni con i familiari o gli amici, eseguire esercizi mentali come la meditazione, conservare un atteggiamento positivo o entrare a far parte di gruppi di aiuto a livello locale può aiutare a gestire meglio il dolore all’anca.
Trattamenti non tradizionali e alternativi
Alcune persone affette da osteoartrosi prendono vitamine C e D per il loro ruolo nella formazione della materia di cui sono composte le articolazioni, tra cui il collagene e la cartilagine. Alcuni assumono la vitamina E, uno dei più importanti antiossidanti alimentari. La glucosamina e la condroitina solfato, usate generalmente in associazione, sono gli integratori alimentari più comunemente utilizzati. Tuttavia uno studio pubblicato nel 2006 dal New England Journal of Medicine ha rivelato che, in base ai risultati ottenuti da uno studio sull’artrosi curata con la glucosamina e la condroitina solfato, questi due integratori avrebbero un effetto sull’osteoartrosi pari a pillole di zucchero.
Poiché gli integratori alimentari o a base di erbe non sono regolamentati dalle autorità sanitarie e normative e la loro efficacia non è ampiamente supportata dalla ricerca scientifica, è assai importante parlare con il medico se si stanno assumendo o si ha intenzione di assumere integratori o farmaci di questo tipo.

sabato 16 agosto 2014

Determinazione del fabbisogno energetico e di macronutrienti

Determinazione del fabbisogno energetico e di macronutrienti

Data la natura della dieta di essere relativa con il fatto che ogni individuo ha i propri obiettivi, non è appropriato applicare quantitativi prestabiliti di macronutrienti e calorie per le esigenze di tutti gli individui. Detto questo, ci limiteremo a coprire alcuni principi fondamentali da considerare mentre il resto dovrà essere frutto della manipolazione individuale e di vari tentativi.
 
Un modo per calcolare il fabbisogno energetico è quello di garantire prima di tutto si mangia una quantità sufficiente di proteine. Per i tirocinanti peso più attivi, questo significa mangiare intorno a 1 g di proteine ​​per chilo di peso corporeo magro.
Una volta che il fabbisogno proteico è stato, ci si sposta sulla richiesta di carboidrati (che in gran parte dipenderanno dalla vostra sensibilità individuale all'insulina). Finalmente impostate le proteine ​​e i carboidrati, a completare il resto del vostro fabbisogno calorico saranno i grassi.
 
Ecco un esempio di come questo dovrebbe funzionare su una persona che ha un ipotetico peso di 68 Kg di massa magra con una dieta da 2500 calorie:
Impostiamo l'assunzione di proteine ​​a 2,2g/kg. di massa magra: 150g di proteine ​​al giorno
Questo individuo è moderatamente sensibile all'insulina quindi dovremo impostare la sua assunzione di carboidrati a 4,4g/Kg. di massa magra: 300g di carboidrati al giorno
Dal momento che i carboidrati e le proteine ​​contengono 4 calorie per grammo, avremo quindi (150 +300) x 4: 1800 calorie da proteine ​​e carboidrati
Pertanto, l'assunzione di grassi di questo individuo verrà dalle calorie rimanenti per raggiungere 2500: 2500-1800 = 700 calorie / 9 calorie per grammo di grasso = ~ 75-80g di grassi al giorno.
 
L'importanza dei micronutrienti
I micronutrienti sono costituenti di fonti di cibo che non forniscono energia calorica ma comunque svolgono una serie di funzioni fisiologiche e che sono di primaria importanza per mantenere una salute ottimale, questi includono composti come vitamine, minerali, polifenoli e acidi organici. Molti di questi composti, nell'uomo, servono come antiossidanti.
Siccome è poco pratico monitorare metodicamente l'intero apporto di micronutrienti, è comunque importante assicurarsi di soddisfare adeguate quantità della maggior parte delle vitamine e minerali per non esserne carente. Detto questo, è altrettanto non salutare avere un apporto eccessivo di alcuni micronutrienti, quindi non esagerate.

I Tempi e la Frequenza dei pasti
I tempi e frequenza dei pasti sono stati argomenti di polemiche per decenni, quindi piuttosto che discutere per una posizione o l'altra, questa sezione vi darà le nozioni di cosa preoccuparvi quando create la vostra dieta.
Basti dire, che la massima priorità sulla gerarchia della dieta va data al vostro fabbisogno calorico e alle quote dei macronutrienti, e non alla tempistica dei vostri pasti. Questo, non vuol significare che i tempi e la frequenza dei pasti sono irrilevanti nello schema principale delle cose, ma solo che si dovrebbe seguire un piano che in primis sia centrato sempre sui vostri obiettivi di calorie / macronutrienti e cercare di eseguirli al meglio.
Bisogna valutare se mangiare 2-3 pasti al giorno più distanziati o mangiare 6-7 pasti più frequenti durante il giorno. Mentre i protocolli estremi, come mangiare tutte le calorie in un pasto solo al giorno o mangiare ogni ora per tutto il giorno non sono assolutamente ottimali.
 
Nutrizione & workout - A causa degli effetti fisiologici acuti dell'allenamento con i pesi, è alquanto utile per approfittare dei favorevoli adattamenti metabolici, mangiare i vostri pasti più grandi vicino all'allenamento. Tuttavia, se questo non vi è possibile, cercate di mangiare (soprattutto proteine e carboidrati) nel giro di poche ore dopo l'allenamento con i pesi.
 
Proteine quantità e frequenza -La maggior parte delle persone che fanno palestra pensano di aver bisogno di tonnellate di proteine ​​per stimolare sufficientemente la sintesi proteica muscolare, ma soli 20-30 grammi di una fonte di proteine ​​ricca di leucina (ad esempio, la maggior parte delle proteine ​​animali e proteine ​​del siero di latte) fornirà un'elevazione sufficiente per la sintesi proteica muscolare per almeno 3-4 ore dall'ingestione (e questo potrebbe essere esteso ulteriormente a seconda co-ingestione di altre sostanze nutritive).
Pertanto, non è necessario mangiare proteine ​​frequentemente durante il giorno come il tradizionale dogma del bodybuilding suggerirebbe.
 
Composizione Pasto
Un altro tema di polemiche nel campo della nutrizione è quello della composizione del pasto. Alcune persone credono che i grassi e carboidrati non devono essere ingeriti insieme, per paura che il rilascio di insulina risultante segnalerà all'organismo di immagazzinare tutti i grassi che si sono appena mangiati.
In primo luogo, l'ipotesi precedente è selvaggiamente semplicistica e piuttosto priva di fondamento. In realtà, i grassi ingeriti con i carboidrati (grassi soprattutto insaturi) attenueranno la risposta insulinica ad un pasto e rallenteranno la digestione (aumentando la sazietà).
 
In secondo luogo, come accennato prima, l'insulina (e quindi i carboidrati) sono favorevoli alla sintesi proteica muscolare se ingeriti insieme alle proteine.
La cosa principale da considerare circa la composizione del pasto è che non c'è bisogno di separare i vostri macronutrienti. I pasti completi (contenenti grassi, proteine ​​e carboidrati) sono perfettamente accettabili e sono probabilmente la cosa migliore per la maggior parte degli individui.
 
Ancora una volta, come indicato nella sezione frequenza dei pasti, la massima priorità sulla gerarchia della dieta è soddisfare le vostre quote di calorie e macronutrienti. Non c'è bisogno di microgestire ogni pasto e mangiare solo alcuni macronutrienti insieme. Per molte persone i pasti equilibrati e completi sono l'approccio più pratico e ottimale.
 
 

Schema di Esempio Dieta
Una cosa da tenere a mente è che il corpo umano è molto adattabile e si possono fare più un regime di dieta, non ci sarebbe davvero un un modo "sbagliato" o "giusto" di seguirlo. Come già citato, la coerenza e l'applicabilità sono della massima importanza. Siate flessibili e provate cose nuove, se non siete soddisfatti del vostro regime attuale.
Nota *: Come modello, queste diete campione sono tutte basate su una dieta ipocalorica di 2500 Kcal. (composta da 150 g proteine, 300g carboidrati, e 75-80g grassi), si basano sullo schema che abbiamo usato in precedenza

Esempio Piano Nutrizionale 1: 4 Pasti con allenamento al mattino
07:00-Sveglia
07:30-Colazione/ Pasto Pre-Allenamento (720 cal./35g pro/100g carb/20g grasso)
10:00-11:30 - Allenamento
12:00-Pranzo Pasto Post-Allenamento (760 cal./45g pro/100g carb/20g grasso)
17:00-Cena (620 cal./40g pro/70g carb/20g grasso)
21:00- Pasto Pre Nanna (400 cals/30g pro/30g pro/20g grasso)
23:00-Andate a letto!
 
Esempio piano di alimentazione 2: dieta stile digiuno intermittente con allenamento pomeridiano
08:00-Sveglia
15:30-Pasto Pre-Allenamento (825 cal./50g pro/100g carb/25g grasso)
17/18.30 Allenamento
19:00- Pasto Post-Allenamento (880 cal./50g pro/125g carb/20g grasso)
22:30- Pasto Pre nanna (770 cal./50g pro/75g carb/30g grasso)
00:00-Andate a letto!
 
Esempio Piano Nutrizionale 3: 5 pasti con Allenamento al mattino a digiuno
07:00-Sveglia
8:00-09:30-Allenamento
10:00- Pasto Post-allenamento (615 cal./40g pro/80g carb/15g grasso)
13:00-Pranzo (435 cal./25g pro/50g carb/15g grasso)
15:30- Pasto metà pomeriggio (390 cal./25g pro/50g carb/10g grasso)
18:00-Cena (575 cal./30g pro/80g carb/15g grasso)
21:30- Pasto Pre Nanna (505 cal./30g pro/40g carb/25g grasso)
 

Piccoli consigli utili per le diete per massa muscolare

Piccoli consigli utili per le diete per massa muscolare


Per aumentare la massa muscolare bisogna avere chiaro prima alcune cose, ovvero come avviene la crescita vera e propria del muscolo e quali sono i meccanismi che entrano in funzione per ottenere questo adattamento. L’aumento muscolare  avviene per 2 tipi di adattamenti cellulari :

L’ ipertrofia. Con l’ipertrofia le nostre cellule muscolari aumentano di dimensione ingrossandosi, ma non aumentando di numero, mentre per iperplasia . Nella crescita muscolare dovrebbe farla per la maggiore l’ipertrofia.
L’iperplasia è la crescita muscolare che si realizzerebbe mediante aumento del numero di cellule muscolari meccanismo che avviene durante la crescita dell’organismo (fase di sviluppo).
L’ importanza dell’alimentazione è pari quasi a quella dell’allenamento nel mettere massa muscolare, perché l’alimento mattone che ci permette di costruire i muscoli sono le proteine, che a loro volta sono costituite da aminoacidi.

Costruire un fisico possente e ben strutturato, non vuol dire dedicare quei 90 minuti al giorno per 2 o 3 volte a settimana, ma bensì è un impegno a tempo pieno, perché l’alimentazione va curata durante tutta della giornata, anche nei giorni in cui non ci si allena, apportando determinati nutrienti durante tutta la giornata, da quando ci si sveglia fino a quando si va a dormire.

Nell’alimentazione di chi pratica body building, si sente parlare soprattutto di proteine, tralasciando quando sia importante assumere i carboidrati e i tipi di grassi giusti. Esempio, per essere assimilate a dovere le proteine dopo l’allenamento è necessario uno stimolo insulinico, generato da carboidrati a lento rilascio come le maltodestrine o come alcuni tipi di miele che hanno un azione un po’ più veloce e aiutano il ripristino delle scorte di glicogeno.

LE PROTEINE

Sono il mattone utilizzato per la costruzione del muscolo. Ci sono due tipi di aminoacidi (costituente delle proteine): essenziali e non-essenziali. Gli 8 aminoacidi essenziali non possono essere prodotti in quantità sufficiente dal corpo e devono quindi essere forniti dal cibo. I 12 aminoacidi non-essenziali possono essere prodotti da altri aminoacidi presenti nella nostra dieta.

Il fabbisogno proteico per un uomo va da 0,75 a 1 grammo al giorno per kg di peso corporeo, mentre per gli atleti si può arrivare anche a 1,4 grammi, senza esagerare per non sottoporre il fegato a stress (ricordate che ogni individuo è diverso, quindi è bene capire che tutto è relativo alla condizione fisica, a età e ad altri fattori).

Le proteine non si accumulano nel corpo e vanno fornite ad intervalli regolari.

Un abuso di proteine non ha senso, anzi esagerando può diventare dannoso. E’ sufficiente una piccola quantità di proteine ad ogni pasto, anche perché l’eccesso di proteine crea delle scorie “azotemia” che possono arrecare problemi epatici e renali.

Le proteine che occorrono al nostro organismo sono quelle animali perché contengono amminoacidi essenziali che il nostro organismo non potrà mai sintetizzare da solo, invece le proteine vegetali contengono poco o niente di questi amminoacidi essenziali. Le uniche proteine vegetali diciamo simile a quelle animali sono quelle della soia. Questi amminoacidi essenziali hanno funzione anaboliche, quindi anche plastiche (costruzione del muscolo).

Alle proteine viene dato un valore biologico che corrisponde a 100. Questo valore si riferisce essenzialmente alla quantità di amminoacidi essenziali presenti in un determinato prodotto

Valore biologico corrispondente a 100

Uovo intero 94;
Latte di mucca 90;
Caseina 80;
Pesce 76;
Carne rossa 74;
Carne bianca (pollo…) 74;
Piselli 65;
Riso 64;
Soia 64;
Fagioli 59;
Farina bianca 52;
Lenticchie 45;
Il pasto successivo all’allenamento, deve essere liquido ricco di carboidrati e proteine, anche perché il nostro organismo in questa fase assimila tutto e questo pasto è indispensabile per l’ossigenazione e il recupero muscolare.

Come di buona norma anche per chi non fa body building, è necessario bere almeno 2 litri di acqua al giorno e allenarsi con una bottiglia d’acqua a portata di mano.

Per aumentare di massa, l’apporto calorico dato dall’alimentazione deve essere maggiore di quello che consumiamo durante la giornata. Importante è leggere le etichette degli alimenti per valutare la quantità di grassi, proteine e carboidrati contenuti, e per valutare anche il tipo di grassi (saturi o insaturi) considerando che :

1 gr di proteine contiene 4 calorie ;
1 gr di carboidrati contiene 4 calorie ;
1 gr di grasso (lipidi) contiene 9 calorie ;


I grandi risultati si ottengono con grande sacrificio e pazienza. Aumenti muscolari considerevoli in 2-3 mesi non possono e non potranno mai essere duraturi e andranno sempre a scapito della salute. La diete per l’aumento della massa muscolare devono essere bilanciate e in grado di idratare il corpo e di nutrirlo correttamente. Il rischio, reale, è quello di avere dei picchi seguiti da degradi, in cui il corpo espelle tutte le tossine della dieta sbilanciata.

L’importanza dei carboidrati. Sono la benzina necessaria per rendere al meglio durante gli allenamenti, ma non sono tutti uguali. La frutta e la verdura di stagione, con le loro fibre, sali minerali e vitamine devono essere consumate in quantità. Fondamentali anche tutti i cereali, soprattutto quelli integrali. La pasta e il pane lievitato vanno invece diminuiti.

I muscoli sono costituti prevalentemente d’acqua. Idratare l’organismo è fondamentale in un processo di aumento della massa muscolare ed è quindi consigliabile bere molto fuori dai pasti e mangiare cibi ricchi di minerali e vitamine, mai troppo salati. Non superare però i 3 litri al giorno d’acqua per non sovraccaricare troppo i reni!


CONSIGLI UTILI

Probabilmente già sai che i fisici che sviluppano più muscoli sono proprio quelli che hanno una migliore produzione di testosterone. Alcuni toccano un peso e subito mettono su muscoli. Altri fanno una fatica dannata. Come mai? La risposta è: testosterone. I fortunati che ne producono di più ottengono grandi risultati in tempi veloci. Gli altri no. 
E` importante per te sapere che gli studi hanno dimostrato che se ti alleni con un basso volume e una grande intensità puoi beneficiare di tutti gli effetti di una maggiore produzione di testosterone:

MUSCOLI MASSICCI E COMPATTI;
PIÙ FORZA E POTENZA;
MAGGIOR VIGORE SESSUALE.

Stai Producendo Abbastanza Ormoni?
Ora hai imparato come ti devi allenare per produrre più testosterone. Ma non ti piacerebbe poterne produrre ancora di più? Prova una serie di potenti principi attivi che ti aiutano ad impennare il tuo testosterone:

TRIBULUS TERRESTRIS: si ritiene che il funzionamento risieda nell'aumento dell'ormone LH, l'ormone che regola la produzione di testosterone. Sono persino dimostrate le proprietà nel promuovere la motilità dello sperma.

ESTRATTO DI FIENO GRECO: ricco di flavonoidi, sembra coinvolto nella regolarizzazione dei livelli di testosterone nell'uomo e nel miglioramento dei livelli di glucosio ed insulina. In alcuni studi ha addirittura favorito l'aumento dei muscoli e l'utilizzo dei grassi come fonte energetica.

ESTRATTO DI DIOSCORREA: fornisce al corpo le materie prime necessarie per produrre il testosterone. Il principio attivo viene usato in laboratorio per la produzione di ormoni.

ZMA: si tratta di una combinazione di minerali e vitamine che in alcune ricerche ha migliorato la produzione naturale di ormoni anabolici di un incredibile 30% e la forza muscolare dell`11%.

Quanto Devi Recuperare Tra Gli Allenamenti?
Uno o due giorni di recupero tra un allenamento e l'altro sono ottimali per permettere la crescita. A patto che l'allenamento sia stato davvero intenso, altrimenti non otterrai la muscolatura che desideri. Addirittura se  ad  un certo punto non riesci più a migliorare togli alcune serie senza esitare! Se ci metti tutta la grinta possibile potrebbero essere persino troppe.

Come Devi Nutrire I Tuoi Muscoli
Se non dai abbastanza calorie al tuo corpo per innescare la crescita non otterrai risultati. L'importanza dell'alimentazione è pari quasi a quella dell'allenamento nel mettere massa muscolare, perché le proteine sono l'alimento mattone che ci permette di costruire i muscoli. Soprattutto se hai grosse difficoltà. Ricordati che le proteine non si accumulano nel corpo, ma devono essere assunte ad intervalli regolari. Se pensi che sia difficile, usa qualcosa di pronto, che ti fornisca proteine nobili e carboidrati selezionati.

Quando usi la BARRETTA PROTEICA stai fornendo al tuo corpo proteine del latte concentrate, per favorire muscoli plastici e protezione dal logorio muscolare, carboidrati a diverso assorbimento per darti energia sia immediata che a lungo termine e una miscela vitaminica bilanciata per le tue funzioni vitali. Inoltre, è idonea anche per chi segue la dieta a zona, perche fornisce il 33% di proteine e il 40% di carboidrati. 

Quanto Conta il Pasto Successivo All`Allenamento?
E` FONDAMENTALE! Ci sono diversi studi che ce lo dimostrano, il più importante dei quali12 ha provato che l`integrazione post-workout di proteine, creatina e carboidrati è più efficace per aumentare le fibre muscolari e la forza rispetto alla stessa integrazione in un momento diverso della giornata.




mercoledì 13 agosto 2014

antidolorifici naturali presenti nelle nostre cucine

antidolorifici naturali presenti nelle nostre cucine



1)Zenzero per il dolore muscolare 

Ricercatori danesi hanno fatto aggiungere,  ad un gruppo di persone con dolori muscolari dello zenzero nella loro dieta. Il 63% dei pazienti ha ritrovato benefici in due mesi. Gli esperti hanno attribuito l’effetto ad un potente composto all’interno dello zenzero che bloccano gli ormoni legati al dolore.Il dosaggio raccomandato in base allo studio :

Aggiungi almeno 1 cucchiaino di zenzero in polvere o 2 cucchiaini di zenzero tritato durante i pasti.

2)Chiodi di garofano per il mal di denti

Hai il mal di denti e non puoi andare dal dentista ? Masticando delicatamente un chiodo di garofano sulla parte dolorante puoi alleviare il dolore dei denti e delle gengive per due ore di fila , dicono i ricercatori UCLA . I chiodi di garofano risultano essere utili anche a stabilizzare gli zuccheri nel sangue e ripulire le arterie, per fare ciò consigliano di cospargere sui pasti un  ¼ di cucchiaino dei chiodi di garofano macinati.

3)Aceto di mele per il bruciore di stomaco

Prendete 1 cucchiaio di aceto di mele non filtrato mescolato con un bicchiere di acqua pura prima di ogni pasto . Gli esperti dicono che potrebbe curare i dolorosi bruciori di stomaco nel giro di 24 ore. Aceto di mele è ricco di acidi malico e tartarico, aiuta nei processi digestivi potenti che stanno accelerando la ripartizione dei grassi e delle proteine ​​prima che il cibo passi nell’esofago causando dolore e bruciore.

4)Aglio per il mal d’orecchio

Per una soluzione rapida, è sufficiente posizionare due gocce di olio di aglio caldo nell’orecchio dolorante due volte al giorno per cinque giorni . Questo semplice trattamento può rimuovere le infezioni dell’orecchio, dicono gli esperti della University of New Mexico School of Medicine. Gli scienziati dicono che i principi attivi dell’aglio ( germanio , selenio e composti dello zolfo ) sono naturalmente tossici per molti dei batteri che causano dolore . Per preparare il vostro olioall’ aglio cuocete a fuoco lento tre spicchi d’ aglio schiacciato in un mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva per due minuti, filtrare , poi potete conservarlo in frigorifero fino a due settimane. Prima di ogni uso riscaldate l’olio in modo che possiate usarlo tiepido nel condotto uditivo.

5)Ciliegie per il mal di testa e per i dolori articolari

Gli ultimi studi dimostrano che almeno una donna su quattro è alle prese con mal di testa cronico , artrite e gotta . Per chi rientra in questa statistica la soluzione potrebbe essere una tazza di ciliegie presa quotidianamente. La ricerca dell’East Lansing ‘s Michigan State University, rivela che le antocianine , i composti che danno il colore rosso ciliegia al brillante , sono anti – infiammatori 10 volte più forti di ibuprofene e aspirina . Gli antociani aiutano a spegnere i potenti enzimi che causano l’infiammazione dei tessuti , in modo da poter prevenire e trattare , molti tipi diversi di dolore, spiega Muraleedharan Nair , Ph.D., professore di scienza dell’alimentazione presso il Michigan State University . Il suo consiglio : Mangiate 20 ciliegie fresche tutti i giorni , quindi continuare fino a quando il dolore va via.

6)Yogurt autoprodotto in aiuto nella sindrome premestruale

L’80 per cento delle donne lotta con la sindrome premestruale e sintomi di disagio di questo periodo , il loro sistema nervoso è sensibile agli alti e bassi di estrogeni e progesterone che naturalmente si verificano ogni mese . Ma mangiare 2 tazze di yogurt al giorno può ridurre questi sintomi del 48 per cento , secondo i ricercatori della Columbia University di New York ‘s . ” Lo yogurt è ricco di calcio , un minerale che calma naturalmente il sistema nervoso , utile nella prevenzione dei sintomi dolorosi , anche quando gli ormoni sono in continuo mutamento “, spiega Mary Jane Minkin , MD, professore di ginecologia all’Università di Yale 

7)Curcuma per il dolore cronico

Gli studi dimostrano come la curcuma è tre volte più efficace per alleviare il dolore di aspirina, ibuprofene o naprossene , in più contribuisce ad alleviare il dolore cronico per il 50 per cento di persone alle prese con l’artrite e anche la fibromialgia , secondo i ricercatori della Cornell University . Questo perché il principio attivo della curcuma , la curcumina , questa sostanza riduce i livelli di un enzima chiamato cicloossigenasi-2 (COX-2), responsabile della produzione di molecole che provocano l’infiammazione (l’aspirina e i celebri antinfiammatori Celebrex e Vioxx sono degli inibitori di questo enzima). La dose raccomandata in questo studio : 1/4 di cucchiaino da tè di questa spezia in ogni piatto che prepariamo , diamo ovviamente la preferenza ai cibi sani.

8)Avena nel dolore endometriale

La soluzione per lenire il dolore causato dall’endometriosi potrebbe essere racchiuso nell’avena. L’endometriosi si verifica quando piccoli pezzi di rivestimento uterino sono separati e si sviluppano al di fuori dell’utero . Gli esperti dicono che queste cellule migrano è possono essere responsabili di mestruazioni dolorose , causando infiammazioni che provocano gravi crampi e dolore per tutta la durata del mese. Fortunatamente, gli scienziati dicono che la scelta di una dieta ricca di avena può aiutare a ridurre il dolore endometriale per un massimo di 60 per cento delle donne entro i sei mesi di trattamento. Questo perché l’avena non contiene glutine , una proteina che causa problemi e causa l’infiammazione in molte donne , rendendo endometriosi difficile da sopportare , spiega Peter Green , MD , professore di medicina presso l’Università della Colombia .

9)Sale per lenire i dolori del piede

Un ottimo rimedio per curare le infezioni che si vengono a creare con le unghie incarnite è rappresentato dal sale. Basta fare regolarmente dei bagni di acqua salata calda nelle parti lese e nel giro di quattro giorni le infezioni e i dolori spariranno. Il sale è antibatterico , quindi distrugge rapidamente i germi che causano l’infiammazione e il dolore . Basta mescolare 1 cucchiaino di sale marino per ogni tazza di acqua, riscaldare fino alla temperatura più alta che si può comodamente stare con i piedi , e poi immergere la zona colpita  per 20 minuti due volte al giorno fino a quando l’infezione scompare.

10)Ananas per i disturbi digestivi

Soffrite di gas intestinale? Una tazza di ananas fresco al giorno può ridurre il gonfiore doloroso entro 72 ore , dicono i ricercatori della California s ‘ Università di Stanford . Questo perché ananas è naturalmente ricco di enzimi proteolitici , che sono coadiuvanti della digestione che accelerano la degradazione delle proteine ​​che causano dolore nello stomaco e nell’intestino tenue , dicono i ricercatori dell’USDA

11)Menta per rilassare i muscoli

Soffrite di muscoli tesi e doloranti ?Tre volte alla settimana , immergetevi in una vasca calda profumata con 10 gocce di olio di menta piperita . L’acqua calda rilassa i muscoli , mentre l’ olio di menta piperita , naturalmente, aiuta a calmare i nervi , una combinazione che può alleviare crampi muscolari del 25 per cento più efficace degli analgesici OTC.

12)Uva contro il mal di schiena

Soffri di mal di schiena ? L’uva potrebbe essere la soluzione alla guarigione. Recenti studi presso la Ohio State University suggeriscono di mangiare una tazza colma di uva al giorno in quanto aiuta a rilassare i vasi sanguigni ristretti , migliorando significativamente il flusso di sangue ai tessuti danneggiati ella schiena ( e spesso entro tre ore dopo aver mangiato la prima coppa si possono avere dei benefici) . Le vertebre della schiena sono completamente dipendenti dai vasi sanguigni vicini che possono portare loro sostanze nutritive e ossigeno per la guarigione , in modo da migliorare il flusso di sangue e questo  è essenziale per la guarigione dei tessuti danneggiati.

13)L’acqua in aiuto alle lesioni

Che si tratti di dolori ai piedi , alle ginocchia o spalle gli esperti a New York ‘s College di Manhattan , dicono che si potrebbe dare inizio alla ripresa in una settimana solo bevendo 8/12 bicchieri di acqua al giorno. Perché ? Gli esperti dicono l’acqua diluisce e quindi aiuta ad eliminare l’istamina , una componente che scatena il dolore dei tessuti lesi . L’acqua è un elemento chiave della cartilagine che ammortizza le estremità delle ossa , e il fluido lubrificante delle articolazioni e dischi molli della colonna vertebrale. Quando questi tessuti sono ben idratati , possono muoversi e scivolano gli uni sugli altri senza causare dolore .

Gli studi più recenti mostrano che la sinusite cronica è il problema sanitario numero uno ad esempio , negli Stati Uniti .Un’ ottima soluzione per ostruire i seni e curare più rapidamente rispetto agli spray decongestionanti è rappresentato dal rafano. La dose raccomandata secondo lo studio :  Un cucchiaino di rafano fresco due volte al giorno ( da solo o con i pasti ) fino a quando i sintomi scompaiono.

15)Mirtillo cura le infezioni delle vie urinarie

Mangiare una tazza di mirtilli al giorno , da soli o in succo può ridurre il rischio di infezione del tratto urinario ( UTI) del 60 per cento , secondo i ricercatori della Rutgers University nel New Jersey .

16)Miele per guarire le affezioni della bocca

Per le afte dolorose e l’herpes labiale applicate il miele quattro volte al giorno fino a quando questi problemi di pelle scompaiono , può curare fino al 43 percento più velocemente rispetto all’utilizzo di una crema , dicono i ricercatori del Medical Center specializzato in Dubai , Emirati Arabi Uniti . Gli enzimi naturali del miele distruggono i virus e accelerano la guarigione dei tessuti danneggiati , dicono gli autori dello studio .

17)Semi di lino contro i dolori al petto

Secondo un recente studio , l’aggiunta di 3 cucchiai di semi di lino macinati inseriti nella vostra dieta quotidiana potrebbe alleviare il dolore al seno di una donna su tre entro 12 settimane.

18)Caffè la cura per le emicranie

Il caffè aiuta a rafforzare gli antidolorifici, addirittura ne aumenta l’efficacia del 40 percento. Gli esperti dicono che la caffeina stimola il rivestimento dello stomaco ad assorbire antidolorifici in modo più rapido e più efficace.

19)Succo di pomodoro contro i crampi alle gambe

Almeno una persona su cinque soffre regolarmente di crampi alle gambe . Solitamente è causato dalla carenza di potassio, possiamo risolvere il problema bevendo ogni giorno 1 bicchiere di succo di pomodoro , ricco di potassio, Questo aiuta a velocizzare il recupero e riduce il rischio di attacchi in soli 10 giorni, dicono i ricercatori dell’UCLA .

20)Cipolla decongestionante contro raffreddore

La cipolla aiuta a decongestionare le vie respiratorie. Affettate e stufate una cipolla per una decina di minuti. Lasciatela intiepidire ed avvolgetela in un panno di cotone. Sdraiatevi ed applicate il cataplasma sul petto per almeno mezzora.