mercoledì 31 agosto 2016

Condimenti alternativi: 10 cose da usare al posto dell’olio

Condimenti alternativi: 10 cose da usare al posto dell’olio


Miele, sapori fruttati, aceti strani e aromi orientali: 10 condimenti alternativi all’olio da usare su carne, pesce e verdura. 

Siete stufi del solito binomio “sale&olio”? In realtà si tratta di un’accoppiata molto sana; tuttavia ogni tanto cambiare stuzzica l’appetito. Ecco ben 10 idee di condimenti “alternativi“: light

Yogurt
Dalla Grecia con furore: condite l’insalata con yogurt bianco e aromi (erba cipollina, aneto, cetriolio tritato). 

Salsa di soia
Ottima e super saporita, questa salsa orientale si trova in tutti i supermercati. Sta bene su carne e pesce; se la usate, evitate il sale: è già molto molto molto gustosa!

Vinaigrette light
Stemperate un cucchiaio di senape nell’aceto bianco: e voile, ecco la versione leggera del condimento alla francese per insalate e verdure crude.

Gomasio
Condimento asiatico a base di sale e sasamo tostato; è un insaporitore universale ottimo su tutto, si trova al supermercato.

Miele
Ebbene sì: un goccio di miele chiaro e delicato (ad esempio d’acacia) sta benissimo sulle insalate amare come rucola e cicoria, oltre che sui carciofi cotti!

Succo di arancia o pompelmo
Il succo d’arancia è perfetto per molti pesci (ad esempio il salmone); il pompelmo sta bene sul tonno e sulla carne di pollo. Entrambi ottimi nell’insalata.

Aceto di mirtilli
Un aceto particolarissimo dal gusto intenso; sta bene sull’insalata, sui formaggi poco stagionati e sulla carne rossa. Da provare!

Wasabi
La salsa di rafano giapponese è un condimento fresco e piccante: stemperata con la salsa di soia è una vinaigrette esotica, e sta bene su verdura cruda e carpaccio.

Aceto di riso
Molto apprezzato nella cucina giapponese, si trova facilmente anche in Italia e può essere utilizzato per donare un sapore agrodolce a carne, pesce e verdura.

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9 brucia grassi naturali

9 brucia grassi naturali

Attualmente uno dei maggiori problemi di salute pubblica è l’obesità. Molte persone nel mondo ne soffrono e questo fa sì che esse siano sempre alla ricerca di alternative che le aiutino a perdere peso. 

Uno dei rimedi più efficaci è di sicuro l’attività fisica, nonostante anche l’alimentazione abbia un’importanza cruciale per raggiungere tale obiettivo; quindi, prendersi cura della propria salute è importantissimo. In modo che li possiate conoscere, a seguire presentiamo 9 brucia grassi naturali, si tratta in gran parte di alimenti che consumiamo ogni giorno.

1. Tè verde

Senza ombra di dubbio, questa bevanda è uno dei brucia grassi più popolari al giorno d’oggi. Così come quello nero, il tè verde ci aiuta a tenere sotto controllo il nostro peso poiché accelera il metabolismo, riducendo, così, la capacità di assorbire i grassi degli alimenti e velocizzandone l’eliminazione. In media, il tè verde brucia tra il 35 ed il 43% in più di grasso rispetto ad altre bevande simili.

2. Latticini

Grazie al calcio, alcuni latticini inibiscono la produzione di cortisolo, un ormone che causa l’accumulo di grasso nell’addome. Per esempio, il latte scremato scompone rapidamente il grasso, motivo per cui molti esperti sostengono che berlo aiuti a ridurre del 70% il proprio peso rispetto alle persone che non consumano nessun tipo di latticini.

3. Agrumi

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Gli alimenti con un alto contenuto di vitamina C accelerano il metabolismo, fattore che si traduce in una maggiore quantità di grassi eliminati. Gli agrumi, inoltre, sono consigliati per chi soffre di anemia, per chi è raffreddato o per controllare il colesterolo del sangue.

4. Peperoncini

Studi recenti hanno dimostrato che la capsaicina, un composto chimico che si trova in questo alimento, aiuta a ridurre la quantità di grassi che si accumula nel corpo. Allo stesso modo, gli alti livelli di vitamina C posseduti dai peperoncini accelerano il metabolismo bruciando il grasso più velocemente.

5. Lecitina

Si tratta di un tipo di lipide o acido grasso che danneggia direttamente il metabolismo del grasso, permettendo che vengano bruciati più velocemente. È utile anche per la memoria, per l’anemia e per regolare l’appetito. I prodotti in cui è possibile trovarla sono il tofu e la soia.

6. Caffè

caffè

Il caffè è un termogenico che facilita l’eliminazione del grasso poiché accelera il metabolismo e brucia le calorie. Tuttavia, bisogna fare attenzione nel momento in cui decidete di assumerlo; esso, infatti, aumenta la pressione arteriosa e fomenta la comparsa di altri problemi come la tachicardia.

7. Uovo

Mangiare ogni giorno due uova per colazione blocca l’assorbimento dei grassi. L’uovo, inoltre, dà un senso di sazietà grazie al quale eviterete di mangiare spesso durante la giornata.

8. Carne rossa

La carne rossa stimola l’eliminazione del grasso poiché le proteine in essa contenute obbligano il nostro organismo ad utilizzare le riserve di grasso per produrre energia. Questo si deve alla L-carnitina che, oltre ad accelerare il metabolismo, attiva anche la circolazione sanguigna.

9. Acqua tiepida

acqua

Per quanto possa sembrare incredibile, alcuni studi suggeriscono che bere acqua tiepida aiuti il nostro corpo ad accelerare il processo metabolico, eliminando in questo modo molte più calorie e grassi. La cosa migliore da fare è consumare ogni giorno come minimo 500 ml di questo liquido.

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martedì 30 agosto 2016

Torta con fichi freschi

Torta con fichi freschi


Ingredienti per una tortiera da 24 cm

200 gr. di farina integrale
200 gr di yogurt di soia
150 gr di zucchero di canna 
2 uova
1 cucchiaino di bicarbonato 
4 cucchiai di olio di semi di arachidi
scorza di 1 limone
7-8 fichi freschi
1 pizzico di sale

*****

Come fare la Torta con fichi freschi

Sbattete le uova con lo zucchero (io ho usato il frullino, ma potete farlo anche con le fruste a mano), continuando a girare con un cucchiaio o le fruste elettriche (velocità bassa) aggiungete l’olio, metà panna, la scorza grattugiata di mezzo limone (solo la parte gialla) la farina, la bustina di lievito,  la restante panna ed un pizzico di sale, imburrate e infarinate una tortiera -io ho usato quella da 24 cm- oppure mettete sul fondo un foglio di carta forno, versate il composto nella tortiera e disponete in superficie le fettine di fichi creando un decoro gradevole alla vista.

Infornate a 180° per 45 minuti in forno statico. Spolverizzate con zucchero a velo. Ed ecco pronta la vostra Torta con fichi freschi. 

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venerdì 26 agosto 2016

Bacillus Cereus: ecco il responsabile di tantissime infezioni alimentari

Bacillus Cereus: ecco il responsabile di tantissime infezioni alimentari


Scopriamo che cos’è e che cosa può provocare Bacillus cereus, uno dei principali microrganismi che causano infezioni derivanti dagli alimenti.

Bacillus Cereus, chi è costui? Per spiegarlo, ricorriamo ad una frase classica. “Ieri sera siamo andati tutti insieme a mangiare da un amico e stanotte abbiamo passato la notte con vomito e diarrea“. E’ una delle frasi più comuni che si sentono dire quando si ha a che fare con le intossicazioni alimentari. L’idea del “ci avrà fatto male qualcosa” è ovvia, ma i sintomi di solito non durano più di un paio di giorni. Poi si sta bene (dopo essere stati male, ma non così tanto da andare all’ospedale) e non ci si pensa più.

È la scarsa conoscenza delle patologie a trasmissione alimentare che portaquesti episodi, soprattutto perché quando una malattia non la si conosce non sappiamo come prevenirla. E’ per questo che in questo articolo parliamo di Bacillus Cereus e dei problemi che può provocare, oltre che di come prevenirne l’infezione.

Bacillus cereus: che cos’è e come si trasmette

Bacillus cereus è un batterio che possiamo trovare praticamente dappertutto. Si riproduce anche nell’ambiente senza troppi problemi, in particolare dove c’è abbastanza vegetazione e umidità, e si caratterizza per poter infettare anche gli animali che gli permettono così sia di riprodursi che di spostarsi anche per lunghe distanze.

Analizzando acqua, piante, suolo, polvere atmosferica, il Bacillus cereus è stato trovato praticamente dappertutto, ed è per questo che si tratta di uno di quei microrganismi che probabilmente non riusciremo mai a debellare. Il non riuscire a debellarlo non significa che non possiamo conviverci, e anzi possiamo farlo seguendo una serie di regole di “buona prassi igienica”, come si sente spesso dire nell’ambiente della sicurezza alimentare.

Questo batterio ha due forme: una è quella normale, quella che causa l’infezione, mentre l’altra è quella detta spora, una forma che rende il batterio resistentissimo tanto alle alte temperature, quanto all’ambiente. È una specie di tartaruga in letargo, non ha bisogno di mangiare e deve solamente resistere fin quando non troverà delle condizioni favorevoli; la differenza tra lui e la tartaruga è che il suo letargo può tranquillamente durare degli anni.

Per avere un’infezione c’è bisogno di una dose minima di questo batterio, per cui anche se vive nell’aria e noi lo respiriamo non avremo i sintomi della malattia, perché un solo batterio viene facilmente distrutto dall’organismo. Discorso diverso invece per quando questo si trova negli alimenti.

Un alimento infatti è un composto nutriente per noi, che lo mangiamo, ma anche per il batterio. Quando infatti la sua spora si trova all’interno di un alimento, con un po’ di umidità, lui “toglie” il guscio e riprende la sua forma normale così che può iniziare a mangiare e a riprodursi. Non solo: mette anche una delle sue tossine, quella leggera (ne ha due, l’altra è quella pesante) nell’alimento, che se viene consumato crudo provoca episodi di vomito violentissimi non dovuti tanto alla sua presenza quanto alla presenza della tossina che ha prodotto.

Se, poi, ingeriamo direttamente anche lui, arriva nell’intestino dove prolifera e produce l’altra tossina, che fa venire la diarrea, e da qui si capisce bene l’esempio che ho fatto all’inizio; di solito il vomito arriva entro 6 ore dall’ingestione, per la diarrea ci vuole un po’ più tempo (6-24 ore). Per fortuna, il vomito termina esaurite le tossine, mentre il sistema immunitario combatte e distrugge il batterio nel giro di qualche giorno, per cui di solito tutto si risolve per il meglio, o in alternativa si risolve con gli antibiotici; tuttavia quei due giorni di malattia non sono granché piacevoli, ed è bene quindi capire come prevenire le intossicazioni da Bacillus cereus.

Come prevenire le intossicazioni da Bacillus Cereus

La prevenzione si basa principalmente sul conoscere e saper conservare gli alimenti che possono costituire un substrato, cioè un “banchetto”, ottimale per questo patogeno. Il Bacillus Cereus è molto legato soprattutto all’amido e agli alimenti che lo contengono, in particolare al riso, sebbene nulla vieta che possa interessare gli alimenti di origine animale (carne, pesce, latte) o la soia (di solito il tofu) su cui comunque riesce ad accrescere.

La cottura prolungata, o comunque superiore ai 100 gradi, riesce ad ucciderlo e riesce a distruggere le tossine che causano il vomito, per cui se un alimento fosse contaminato una volta cotto si evitano tutti i problemi.

La corretta conservazione degli alimenti è la vera misura di prevenzione contro il Bacillus Cereus

Il Bacillus Cereus e l’importanza della conservazione degli alimenti

Il problema è rappresentato soprattutto dalla conservazione dell’alimento una volta preparato: infatti se io, ad esempio, cuocio del riso e lo lascio a temperatura ambiente per diverse ore (piuttosto che metterlo in frigo) i cereus di passaggio lo useranno come banchetto, e inizieranno a proliferare causando le reazioni che abbiamo descritto prima. Attenzione soprattutto alla crema o alla panna, che nei dolci può rimanere per diverse ore a temperatura ambiente.

In Italia la situazione viene tenuta sotto controllo almeno a livello industriale (non in casa, ovviamente), ma in alcuni paesi meno sviluppati dove le norme igieniche non sono così rigide come da noi questa cosa succede magari nel capannone industriale. Se l’alimento viene poi inscatolato, il batterio forma la spora e resiste nella confezione, così che se noi apriamo il barattolo e mangiamo il contenuto senza cuocerlo di nuovo, con ogni probabilità ci infetteremo; in Italia le importazioni sono controllate, per cui è difficile che qualcuno si infetti, ma per coloro che viaggiano molto all’estero la regola d’oro è sempre una: cuocere tutto (o far cuocere tutto).

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venerdì 19 agosto 2016

PASTA PROTEICA

PASTA PROTEICA 


PREPARAZIONE DELLA PASTA (FATTA IN CASA)

Le dosi sono per un quantitativo piuttosto abbondante di pasta proteica , potete conservarla fino a cinque giorni in frigorifero in un contenitore a chiusura ermetica, o surgelarla fino a sei mesi.
La pasta proteica è l’ideale per chiunque segua una dieta bilanciata, i suoi valori nutrizionali ne fanno un alimento ricco che sazia a lungo mantenendo stabile il tasso glicemico per molte ore.

Pasta proteica, ingredienti:
200 grammi di farina di ceci
100 grammi proteine del siero del latte
200 grammi di farina integrale
1 cucchiaino di sale
5 uova freschissime e a temperatura ambiente
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva

In una ciotola ampia mescolate le farine, le proteine whey e il sale, aggiungete le uova e due cucchiai d’olio extravergine d’oliva. Iniziate a impastare a mano per almeno cinque minuti.
Versate l’impasto, che a questo punto dovrebbe risultare abbastanza compatto, su una spianatoia leggermente infarinata e continuate ad impastare per ancora dieci minuti.
Ungete una ciotola con i restanti due cucchiai d’olio d’oliva, qui metterete l’impasto proteico a riposare, coperto da pellicola per alimenti, per almeno mezz’ora. Il riposo dell’impasto è importantissimo, in questa fase la farina di grano rilascia il glutine che conferirà alla vostra pasta proteica fatta in casa la consistenza ottimale per essere lavorata e … masticata.

Trascorso il tempo di riposo, riprendete il vostro impasto proteico  e versatelo sulla spianatoia infarinata.
Non vi resta che scegliere il formato che desiderate realizzare.

Seguendo le istruzioni riportate nel ricettario ho tagliato dal mio panetto dei pezzi di impasto e ne ho fatto dei cordoncini alti 4mm e larghi 3 cm. Li ho infarinati leggermente e li ho fatti passare attraverso l’accessorio specifico accompagnando l’impasto mentre procedeva attraverso i rulli.

La pasta proteica  appena formata va fatta asciugare su un vassoio infarinato per circa  mezz’ora prima della cottura.
Cuocetela in acqua bollente per cinque minuti ( controllate il tempo di cottura assaggiandola, potrebbe variare con le condizioni climatiche, il tipo di farina e anche con l’altitudine rispetto al livello del mare)

Veniamo ai valori nutrizionali della pasta proteica fatta in casa
per 100 grammi la pasta proteica  apporta ( circa)
310 calorie
26 grammi di proteine
25 grammi di carboidrati
2,8 grammi di grassi

Con un po’ di fantasia la pasta proteica è facilmente abbinabile con il pesce, le verdure di stagione e i formaggi come la ricotta e il tofu. 

Oggi vi proponiamo una ricetta esotica, fresca e leggera ma al contempo saziante e nutriente: Pasta proteica con crema di avocado, pomodorini e menta.

Ingredienti

  • 50g di pasta proteica
  • 1/3 di avocado
  • 50g di pomodorini
  • Latte di soia
  • Menta 
  • Pepe
  • Sale
     

Preparazione

  1. 1. Mettiamo a cuocere la nostra porzione di pasta proteica in abbondante acqua salata bollente.
     
  2. 2. Prendiamo un avocado che sia abbastanza maturo, priviamolo della buccia e del nocciolo e tagliamolo a dadini. In un frullatore mettiamo i dadini di avocado con un po’ di latte di soia e qualche foglia di menta e frulliamo finché la crema non raggiungerà la consistenza desiderata. Alla fine aggiungiamo un pizzico di sale nella salsa. 
     
  3. 3. Aspettiamo che la pasta giunga a cottura e la scoliamo. 
     
  4. 4. In una padella uniamo la crema di avocado e la pasta, saltiamole insieme per qualche minuto per amalgamare e infine aggiungiamo i pomodorini a crudo e un pizzico di pepe.
     
  5. 5. La vostra pasta proteica è pronta!
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giovedì 18 agosto 2016

40 Paleo Pasti Veloci

40 Paleo Pasti Veloci


Nella dieta Paleo, gli snack tradizionali come salatini, cracker e patatine sono proibiti. Per fortuna esistono molti Paleo spuntini sani e concessi tra cui scegliere – Di seguito vi regaliamo alcune idee (40) per i Vostri spuntini Paleo.
Provare per credere e potreste essere sorpresi di quanto ti piacera’ !

1 Frutta con guscio – Le noci sono un ottimo spuntino Paleo perché sono comode da portare: basta gettarne un paio in un sacchetto e correre fuori dalla porta. Prova anche le mandorle, anacardi, le noci di americane; ma evita le arachidi, che in realtà sono i legumi.

2 Uova sode – Le uova non sono solo un alimento per la prima colazione! Le Uova sode sono semplici da cucinare e da portare : rappresentano inoltre una bella spinta di proteine ​.

3 Jerky – se si può trovare al supermercato a pezzetti senza zucchero ,senza salsa di soia, è una grande alternativa per uno spuntino Paleo, in caso contrario, si può fare a casa ,usando un essiccatore o anche un forno. Il Manzo è quello che si usa tradizionalmente, ma carne di pollo e tacchino sono ottime alternative e anche piu’ gustoso.

4 Frutta fresca – La frutta è facile da trasportare e regge bene a temperatura ambiente. Una mela, una banana o un’arancia per fare un rapido e semplice Paleo spuntino.

5 Verdure crude tritate – se si taglia un po ‘di carota o sedano nel pomeriggio e le si mette in sacchetti di plastica in frigo, avrete un facile Paleo spuntino da prendere e utilizzare tutta la settimana.

6 Barrette Larabars – la maggior parte delle barrette energetiche commerciali sono piene di cereali e sostanze chimiche tossiche, ma le Larabars non sono altro che noci e spezie. Sono grandi alternative per un rapido Paleo spuntino in movimento.

7 Scatoletta di tonno – molti negozi di alimentari vendono lattine monodose di tonno: alcuni di loro hanno anche un comodo coperchio pratico in modo da non avete bisogno di un apriscatole.

8 Frutta secca – essere al parco ed avere fame: che si fa? la frutta secca ha alto contenuto di zucchero, ma per un atleta attivo in movimento questo può essere un grande impulso di energia.

9 Semi di zucca tostati – È possibile acquistare questi semi separatamente, o semplicemente raccogliere i semi quando si cucina una zucca; come alternativa per piu’ gusto  si possono arrostire in olio di cocco con un pizzico di sale marino fino a quando assumono un colore bruno-dorato chiaro.

10 Spuntini a base di carne e/o vegetariani – per un gourmet  spuntino Paleo, organizzare delle fettine piccole di carne esiccata, pomodorini, fette di cetriolo, e altre verdure cosi da creare uno spiedino…. e godete.

11 Patatine di Banana – tagliare una banana a fettine sottili, e coprire leggermente le fettine di succo di limone. Cuocere su una teglia a 200 gradi, girandoli ogni 30 minuti. Quando sono croccanti, toglierli e conservarli in un contenitore ermetico.

12 Fette di mela con noce di burro -Il burro di arachidi è proibito (dato che le arachidi sono legumi in realtà), ma il burro di  mandorle,di anacardi, o il burro di noci macadamia croccante, messi su fette di mele sono tutti deliziosi Paleo snack .

13 Croccanti patatine di Cavolfiore– Tagliare i gambi di diverse foglie di cavolo, cospargere con olio d’oliva e sale marino, e infornare a 275 ° per 40 minuti, girandole a metà.

14 Fette di carne– tacchino, arrosto di manzo, o fette di prosciutto possono essere facilmente appoggiati in una piccola borsa o in Tupperware.  Per i bambini, tagliateli a forme piccole con formine per biscotti!

15 Polpette – uno o due polpette (calde o fredde) ti danno una spinta di energia proporzionale al tempo per il quale sei fuori casa, e sono facili da cucinare e conservare per più tempo.

16 Insalata di frutta – un po’ di fragole, un’arancia, e una manciata di mirtilli fanno uno spuntino Paleo che ha un sapore così buono e fresco.

17  Cetriolo ripieno – tagliare un cetriolo a fette di circa 2 cm di spessore, togliere il contenuto nel centro, e riempire con tonno o salmone. Si tratta di spuntini perfetti per una festa, dato che non sono i cliassici salatini .

18 Guacamole con verdure – il guacamole è una meravigliosa merenda Paleo, ricca di grassi sani e vitamine. Provalo con i peperoni o le carote per una maggiore gusto.

19 Singoli pacchetti di porzioni di burro di noci – molte marche di burro di noci sono venduti in convenienti pacchetti monodose che sono comodi da gettare nel fondo della vostra borsa per un’emergenza di Paleo spuntino.

20 Fegato di uccello– Il ventriglio e’ un organo che solo gli uccelli hanno (lo hanno pollo o tacchino ): sono venduti al supermercato e cucinati sono un ottimo puntino ricco di sostanze nutritive! Provare a mangiarli, o in uno spiedino con verdure arrosto.

21 Sandwich al cetriolo – un piccolo pezzo di carne tra due fette di cetriolo croccante e’ di certo un boccone rinfrescante al volo.

22 Paleo mix – arrotondare il vostro alimento preferito di noci miste, aggiungere un po ‘di frutta secca e fiocchi di cocco, e mescolare bene!

23 Bacon avvolto in fette di mela – cuocere la pancetta, e avvolgerla intorno a fette croccanti di mele Granny Smith per un salato, croccante Paleo spuntino.

24 Patate dolci fritte – tagliare una patata dolce in pezzi, friggerle in olio di oliva , conditele con olio di cocco, cospargere di sale marino, e cuocere per circa 20-25 minuti e servire su un vassoio di biscotti .

25 Banane congelate – questi sono un ottimo spuntino dieta Paleo che i bambini possono mangiare proprio come ghiaccioli – si potrebbe anche congelarle con un bastone ghiacciolo.

26 Insalata di gamberetti – l’ insalata di gamberi (il tipo più piccolo – sono di solito non più di un pollice di lunghezza) e’ gustosa da sola, o immerso in salsa di guacamole.

27 “Formiche su un tronco” – riempire un gambo di sedano con burro di mandorle o anacardi e cospargere sulla parte superiore un po’ di uvetta, per uno spuntino Paleo.

28 Cosce di pollo – le cosce di pollo sono perfettamente “piccole” e un ottima alternativa per un pranzo al sacco – sono veloci da cucinare, se le volete calde, ma sono anche gustose fredde in un pomeriggio d’estate.

29 Paleo Caramelle– lasciamo alcuni frutti di bosco nel surgelatore , una volta tolti dal frigo aggiungiamo un po ‘di latte di cocco in un frullatore, con uno o due uova, mescolate il tutto..e via.

30 Peperoncini jalapeno ripieni di guacamole – una versione Paleo del classico “jalapeno peperoncini”, questi sono un po piccante,ma un gustoso spuntino e un ottima idea Paleo per una festa davanti al  Superbowl o un pranzo all’aperto con la squadra.

31 Frutti di bosco surgelati – una tazza di fragole congelate o mirtilli rappresenta un perfetto spuntino Paleo in un caldo pomeriggio d’estate. Top con latte di cocco per un trattamento speciale!

32 Salsa con verdure – si può fare la vostra salsa , oppure acquistare una versione del tutto naturale dal negozio di alimentari, basta assicurarsi che non contenga ingredienti proibiti o impronunciabili.

33 Hot Dog senza glutine – se è possibile ottenere hot dog senza additivi artificiali, sarebbe una grande merenda Paleo.

34 Coconut Kefir Latte – tutti i benefici dei probiotici, con nessuno degli svantaggi del latte! I Coconut Kefir è ottimo da solo, o con un po ‘di frutta fresca.

35 Uova alla diavola – Piu’ difficile da trasportare a differenza dei loro cugini uova sode, ma le uova alla diavola sono una soluzione Paleo veloce e conveniente per la fame chimica dopo-scuola.Basta aggiungere un po’ di peperoncino sul uovo cotto in padella.

36 Salami – si possono trovare salamini senza glutine di marca completamente naturale ; e’ un ottimo compromesso Paleo spuntino che si può portare ovunque.

37 Cuore di pollo-i veri buongustai Paleo sanno che gli organi degli animali sono spesso la parte più nutriente di un animale. Il cuore del Pollo hanno le dimensioni delle olive , cotto e avvolto in pancetta e’ il massimo del gusto.

38 Patatine di platano – i platani sono una versione leggermente piu’ grande delle banane, ma non sono molto buone crude, pero’ rappresenatno una grande merenda Paleo ! Tagliatele a fettine sottili, poi spazzolarle con olio di cocco, cospargere di sale e cuocere su una teglia per circa mezz’ora a 350 gradi.

39 Paleo snack– se sei così occupato che non hai il tempo di fare scorta per uno spuntino, si vendono Paleo snack che sono un modo conveniente per evitare di comprare qualcosa ai distributori di benzina o hai  negozi di alimentari.

40 Paleo “prodotti da forno” – questo e’ l’ultimo della lista per un motivo. Essi non sono la scelta migliore per chi deve mangiare fori casa , dal momento che cucinare al forno vi terrà concentrati davanti alla cucina. Ma quando lo sciopero a lavoro incombe, il bimbo e’ a casa malato allora si puo’ dare vita alla propria fantasia e cucinare tutto nel forno come ad esempio Paleo muffin, biscotti e barrette energetiche a base di sostituti di farina senza glutine.

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giovedì 11 agosto 2016

Tzatziki

Tzatziki 

Realizzazione di @real1978


Lo tzatziki è sicuramente una delle ricette più conosciute e apprezzate della cucina greca: è praticamente impossibile andare in Grecia e non assaggiare, anche per sbaglio, questa salsa.
Grazie al suo sapore molto particolare e alla sua versatilità, i greci usano lo tzatziki per accompagnare la maggior parte delle pietanze, dal pesce alla carne alle insalate al riso.
Inoltre, oltre ad essere uno degli ingredienti dei gyros e del souvlaki greci, è anche un componente del kebap turco.
Le origini dello tzatziki, che deriva dalla parola turca cacik, si perdono nei secoli e nelle tradizioni degli antichi greci che, per rinfrescarsi durante le giornate calde, usavano mescolare in un vaso dello yogurt con aglio acqua e pane: l'antenato dello tzatziki.
Sicuro è che dalla Grecia questa salsa si è diffusa anche nelle zone vicine anche se con un nome diverso: in Bulgaria viene chiamato Tarator e in Iraq Djadjik.

Preparazione

Per prima cosa lavate e grattugiate il cetriolo (con tutta la buccia) molto grossolanamente sul lato grosso della grattugia: ponetelo in un colino contenuto in una ciotola e fate scolare l'acqua di vegetazione per almeno 1 ora. Trascorso il tempo necessario strizzate il cetriolo con il dorso di un cucchiaio l.

Nel frattempo tritate l'aglio finemente magari passandolo nel frullatore o pestandolo in un mortaio per ricavarne proprio una crema di aglio. Mettete lo yogurt in una terrina e mescolatelo con l'aglio e i cetrioli. A questo punto versate alternatamente l'olio e l'aceto mescolando il tutto con una frusta o un cucchiaio. Per finire aggiustate di sale e aggiungete l'aneto tritato.

Conservazione

Potete conservare lo tzatziki smirneico in frigorifero per 3-4 giorni, ricoprendo la superficie con dell'olio e coprendolo con un foglio di pellicola.

Curiosità

Nonostante la maggior parte della gente conosca un solo tipo di tzatziki, ovvero lo tzatziki smirneico, in realtà ne esistono molte variertà preparate con verdure diverse.
La sensazione di bruciore sulla lingua che si può avvertire mangiando lo tzatziki è dovuta all'aglio grattugiato e dura solo pochi secondi.
Lo tzatziki può essere considerato anche un elisir di bellezza poichè racchiude in se tutte le proprietà dell'aglio e dello yogurt... assicuratevi però di non dover baciare nessuno dopo averlo mangiato!

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lunedì 8 agosto 2016

Lo yoga

Una leggenda indiana racconta di un pesce che ascoltava, di nascosto, il dio Siva, Signore dello yoga, mentre insegnava alla dea Parvati, sua diletta sposa, i segreti dello yoga. Il pesce fu scoperto e cacciato dal dio. Alla ricerca di un nuovo luogo in cui vivere, il pesce arrivò, un giorno, sulle rive dell’Indo. A terra avvenne il miracolo: il pesce si trasformò in un uomo. Gli abitanti di quei luoghi lo accolsero fra loro e lo chiamarono Matsyendra, il signore dei pesci. Grato per l’accoglienza Matsyendra insegnò loro tutte le posizioni dello yoga, fra le quali matsyendrasana, una torsione che porta appunto il suo nome.


 Il termine Yoga deriva dalla radice sanscrita YUJ da cui il latino iugum, iugo, cioè aggiogare, congiungere, unire, legare, congiungere. Questo significa che ogni aspetto dell’essere umano, dal più intimo all’esteriore, deve essere integrato. Il “segreto” dello yoga è il raggiungimento di un senso di equilibrio e controllo sul corpo, sul respiro e sulla mente.
Lo yoga è una parte della filosofia induista, ma non è una religione. Le persone di ogni credo o fede religiosa possono praticare lo yoga e sperimentare la vera pace della mente.
La conoscenza dello yoga è antecedente ai Veda, le più antiche scritture indiane. Sono stati ritrovati alcuni sigilli dell’epoca dell’antica civiltà dell’Indo, databili alla seconda metà del terzo millennio a. C. nella città di Mohenjo Daro e Harappa. In essi è rappresentata una figura, presumibilmente divina, seduta in una postura yogica. In seguito si trovano elaborazioni sullo yoga nei sacri libri delle Upanishad e i commenti a queste nei Purana e nelle epopee del Ramayana e del Mahabharata che contiene la famosa Bhagavad Gita. E’ tuttavia Patanjali (50 d.C. circa) che viene considerato il fondatore della filosofia yoga. Egli riunì le linee essenziali e i principi dello yoga già indicati nelle Upanishad. Il suo YOGA SUTRA è il testo più autorevole sullo yoga classico.
Nonostante il Samkhya e il Vedanta, i due sistemi filosofici sui quali si basa lo yoga, siano studiati da moltissimo tempo, solamente pochi orientalisti ed alcuni filosofi si sono dedicati ad uno studio più approfondito di questo metodo. La conoscenza di questa disciplina, in occidente, si verifica solo nel XIX secolo. Filosofi come HegelSchlegel e Schopenhauer incominciarono a studiare il pensiero orientale. Nonostante questo, lo yoga rimase, per moltissimo tempo, sconosciuto alla maggior parte del pubblico. Una più estesa diffusione di questo sistema filosofico in Occidente si verifica da circa 50 anni, nonostante l’interesse si sia spostato più verso la fase ginnica preparatoria che verso quella filosofica.
 Nel pensiero induista l’adozione di qualsiasi metodo, sia spirituale sia psicofisico sia filosofico che porti al raggiungimento di una condizione interiore è considerato yoga. La conoscenza occidentale di questo sistema è stata col tempo deformata, trascurando la componente essenziale dello yoga, cioè l’unificazione di corpo, anima e spirito, per evidenziare l’aspetto più pratico, cioè quello educativo psicofisico. In realtà, gli esercizi ginnici, coincidono con una disposizione mentale, da cui dipende la loro stessa efficacia.
Lo yoga, pur essendo un’antichissima disciplina, è molto più vicina a noi di quanto crediamo. E’ un mezzo per superare il dolore che nasce dai desideri, dalle difficoltà, dalle malattie e dalle disgrazie.
Causa principale dei dolori umani è AVIDYAl’ignoranza, la non–conoscenza, che ci impedisce di discernere l’unità e la divinità dalle innumerevoli apparenze fenomeniche.
Generalmente gli yoga principali sono quattro, due dei quali divisi in quattro varianti ciascuno:
1)      Hatha-Yoga: si basa sul controllo della respirazione e sulle posizioni del corpo, per raggiungere la padronanaza di esso e della vitalità. Si tratta di un intenso sviluppo delle possibilità psico-fisiologiche insite in noi.
2)      Laya-Yoga: conduce, mediante la forza di volontà, alla padronanza dello spirito e si fonda sull’ascolto del proprio intimo. Questo yoga viene suddiviso in 4 parti:a) Bhakti-yoga che si basa sulla devozione e porta l’adepto al controllo di sé attraverso l’amore divino;b) Shakti-yoga che si basa sulla padronanza dell’energia cosmica che risiede, in piccola parte, in ogni cosa.; c) Mantra-yoga che si basa sulla ripetizione melodica di uno o più nomi, frasi o sillabe sacre, che possiedono un’enorme energia capace di dominare tutte le vibrazioni e quindi tutti gli aspetti del mondo esterno: d) Yantra-yoga che si basa sull’uso di simboli del mondo personale del soggetto con il mondo impersonale del divino, cioè dell’anima con Dio.
3)      Dhyana – Yoga: si basa sulla meditazione e porta lo yogin a controllare totalmente il processo del pensiero. E’ simile ai sistemi meditativi ch’an del taoismo dell’antica Cina e a quelli zen del buddismo giapponese.
4)      Raja – Yoga: si basa sul controllo sistematico dei diversi processi di concentrazione, portando a distinguere il vero dal falso. Anch’esso si suddivide in quattro parti: a) Jnana-yoga che si basa sulla ricerca della conoscenza intellettuale spinta all’estremo dei limiti mentali conosciuti e conduce lo yogin al totale dominio dell’intelletto discorsivo; b) Karma-yoga che si basa sulla padronanza dell’attività quotidiana separata da ogni fine personale e porta al controllo delle azioni; Kundalini-Yoga che si basa sul risveglio della forza psicofisica individuata alla base della colonna vertebrale e conduce al controllo dei centri di forze misteriose, e cioè sulle zone da cui questa energia si sviluppa; d) Samadhi-Yoga che si basa su di un’altissima concentrazione che porta lo yogin a identificarsi con l’oggetto della sua contemplazione in un’estasi autentica che nasce dallo sviluppo di un’acuta capacità d’intuizione.
Nessuno di questi yoga è indipendente dagli altri. Inoltre, prendendo in considerazione questi metodi, in base alla nostra cultura occidentale, si può notare come essi siano affiancabili alle quattro funzioni principali della coscienza, cioè il sentimento, il pensiero, la sensazione e l’intuizione: bhakti per il sentimento, jnana per il pensiero o ragione, hatha per la sensazione o impulso istintivo, raja o samadhi per l’intuizione. Tutti gli yoga, per mezzo dei rispettivi metodi, hanno lo stesso fine: eliminare, in chi li pratica, il conflitto interno tra natura e spirito.
Lo Hatha-Yoga si basa sul controllo della respirazione, o meglio del soffio vitale, sulle posizioni del corpo, per raggiungere la padronanza di esso e della vitalità. Chi domina il proprio corpo e i propri istinti è padrone delle emozioni ed è capace di dirigerle, per mezzo del pensiero, verso lo sviluppo dell’intuizione, che è la funzione creatrice superiore, verso la quale sono dirette tutte le altre. Seguendo lo Hatha-Yoga si può raggiungere un equilibrio stabile, base per giungere al Raja-Yoga, lo yoga regale.
Qualsiasi via si decida di intraprendere, tutti gli yoga hanno in comune le otto regole o passi, “anga”, secondo la classificazione di Patanjali:
·          YAMA (autocontrollo, osservanza) che presuppone l’osservanza di cinque precetti morali: non violenza, sincerità, non rubare, non bramosia, continenza.
·          NIYAMA (dovere) riguarda l’osservanza delle pratiche ascetiche: purezza, soddisfazione, austerità, studio e disciplina.
·          ASANA, le posture, la disciplina del corpo che favorisce la meditazione.
·          PRANAYAMA, dominio del prana, l’energia vitale
·          PRATYAHARA, ritiro dei sensi, consiste nell’eliminazione di tutte le percezioni esterne che possono disturbare la concentrazione.
·          DHARANA, dominio della mente, consiste nel mantenere la mente stabile e perfettamente serena, liberandola dagli influssi dei sensi, dai desideri e dalle emozioni.
·          DHYANA, meditazione, consiste nel concentrare la mente su un oggetto eliminando ogni altro pensiero.
·          SAMADHI, estasi (o enstasi, secondo la definizione del filosofo Corrado Pensa), è l’illuminazione finale, dove “atman “ l’anima individuale e “brahman”, l’anima universale, si uniscono, coincidendo perfettamente. 
Indifferentemente dal motivo per cui si prende contatto con le tecniche yoga, esse formano, comunque, un insieme di discipline che portano all’elevazione dell’individuo, esattamente come avviene nella leggenda del pesce divenuto uomo: dopo aver ritrovato la propria reale natura, l’uomo vive in conformità ad essa.
Nelle UPANISHAD si distinguono cinque involucri, o Kosa, in cui è composto il corpo, e questo concetto è condiviso da tutti gli yoga. Questi cinque strati sono sovrapposti uno all’altro: quando la vita è equilibrata e armoniosa, questi involucri, queste funzioni vitali, sono ben coordinate. 
La parte più esterna è il corpo fisico , Annamayakosa, che è ben nutrito dal cibo che ingeriamo: vi è poi il corpo vitale, quello costituito dal prana, Pranamayakosa, che si riferisce all’aria, all’energia che respiriamo; il corpo fatto di mente, Manomayakosa, che riguarda le funzioni coordinatrici del cervello; quindi l’involucro di conoscenza, il corpo della sapienza, Vijnanamayakosa, che aiuta a discriminare e a esercitare il nostro libero arbitrio; il quinto è l’involucro costituito dalla beatitudine, Anandamayakosa. Quindi, oltre agli atomi che compongono il nostro corpo fisico grossolano, possediamo la dimensione del respiro (prana, energia), della mente, dell’intelletto, delle emozioni e quella spirituale. La resistenza fisica deve essere sviluppata, il prana dovrebbe essere equilibrato, la mente calmata, le emozioni stabilizzate, l’intelletto tenuto sotto controllo e la coscienza riunita con il sé. 
La pratica delle posture, che comporta un esercizio fisico, e le tecniche di respirazione, sono gli strumenti per raggiungere tale controllo, che è essenziale per condurre una vita equilibrata.
Tutti questi passi sono tappe successive nel cammino dello yoga.
HATHA YOGA
“ Yoga dello sforzo”. E’ un metodo di reintegrazione che, attribuendo grande valore al corpo, mira a ottenere una realizzazione spirituale mediante discipline psico-fisiche.
Lo Hatha yoga è uno yoga tantrico. Il TANTRISMO è una filosofia codificata nel V secolo d.C. , ma antichissima ; per raggiungere la realizzazione il tantrismo sceglie “la via dell’azione” piuttosto che la via ascetica. Il TANTRA (telaio, ordito, da TAN = estendere e TRA = strumento), una serie di pratiche volte ad estendere le potenzialità psicofisiche dell’uomo, parte dal concetto che l’Assoluto o Pura Coscienza Indifferenziata, sdoppiandosi diventa ENERGIA POLARIZZATA, simboleggiata dalla divina coppia SIVA / SHAKTI, il principio statico e il principio cinetico, opposti, ma complementari. Il tutto si dualizza, un solo principio diventa due principi.
La comparsa dello Hatha Yoga è legata al nome di Goraksanatha. Vissuto tra l’XI e il XII secolo, egli realizzò una sintesi tra alcune tradizioni saiva , il tantrismo e la dottrina dei siddha, i perfetti. Goraksanatha è considerato autore di un trattato , andato perduto, intitolato “ Hatha-Yoga” e di un commento, conservato, intitolato “ Goraksa-sataka (Centuria di Goraksa) “ Un commento al “Goraksa-sataka” spiega il temine “hatha” (lett. sforzo violento) come composto di “HA” sole e “THA” luna, con riferimento simbolico al passaggio dell’aria nella narice destra ( Pingala), assimilata al sole, e nella sinistra( Ida) assimilata alla luna. Lo Hatha yoga intende essere l’insieme dei due respiri e si propone come obiettivo il “ samadhi”, cioè l’annullamento delle dualità, che si realizza quando Kundalini, l’energia latente nel corpo umano, viene resa attiva. Nel corpo, concepito ( nella visione propria del tantrismo) come un microcosmo, vi sono innumerevoli “nadi” (canali) in cui circola l’energia sottile sotto forma di soffi . Accanto alle due nadi Ida e Pingala , in mezzo, nel midollo spinale vi è la nadi principale : sushumna-nadi, la via attraverso la quale passa kundalini.
I chakra sono centri energetici nei quali circola il prana ( l’energia). Il polo positivo ( o polo individuo, secondo la definizione del maestro André Van Lysebeth) è sede dello spirito, mentre il polo negativo ( polo specie secondo van Lysebeth) è la sede della natura o kundalini. Tra il polo negativo e il polo positivo ci sono sette chakra principali, detti anche padma o loti. Lo scopo dell’Hatha Yoga è di risvegliare e di rendere attivi i chakra. Ma gli esercizi sui chakra, se fatti male, possono diventare pericolosi. Vanno, quindi, eseguiti sotto la guida di un maestro. 
I chakra principali sono: muladhara, alla base del corpo; svadhishana, sopra gli organi genitali; manipura, a livello dell’ombelico; anahata, il centro del cuore; vishudda, nel centro della gola; ajna, nella fronte , tra le sopracciglia; sahasrara è la sede del polo positivo, il loto dai mille petali. Quando Kundalini si “ risveglia” dalla “prigionia” dell’ultima vertebra e raggiunge il polo positivo alla sommità del cranio , è il supremo grado di coscienza, è il samadhi, l’illuminazione, che non è solo un fatto spirituale, ma anche un fatto fisiologico.
“In questa calma interiore, data dal nirvichara samadhi, la consapevolezza si colma di verità”
“Le percezioni che si conseguono nel nirvichara samadhi trascendono tutte le percezioni normali sia per estensione che per intensità”
“Allorché questo controllo su tutte le forme di controllo viene trasceso, si consegue il samadhi senza seme, e con esso si è liberi dalla vita e dalla morte”

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