martedì 29 novembre 2016

Ricetta della torta di mele con pasta sfoglia

Ricetta della torta di mele con pasta sfoglia




La torta di mele con pasta sfoglia è la ricetta ideale per un dolce dell’ultimo minuto da servire a fine pasto in caso di un pranzo in famiglia o tra amici organizzato in poco tempo, oppure da preparare per la merenda in caso di una visita inaspettata di cui siamo stati informati un’ora prima. Affinché questa ricetta sia velocissima come ci si aspetta è tuttavia opportuno utilizzare un rotolo di pasta sfoglia già pronto e abbandonare sul nascere l’idea di farla in casa, poiché la preparazione casalinga richiederebbe davvero tantissimo tempo.

Per risparmiare tempo e denaro, scopri dunque come preparare questa golosissima e facilissima torta di mele con pasta sfoglia.

Specifiche:

Tempo di preparazione: 15 minuti

Tempo di cottura: 30 minuti

Difficoltà: facilissima

Ingredienti:

  • 1 rotolo di pasta sfoglia
  • 3 cucchiai di zucchero semolato
  • 1 bustina di zucchero vanigliato
  • 3 mele Golden Delicious
  • 1 uovo medio
  • 200 ml di panna fresca
  • sale q.b.

Occorrente:

  • coltello e scavino per le mele
  • ciotola capiente
  • sbattitore elettrico
  • cucchiaio di legno
  • tortiera tonda da 28 cm di diametro
  • carta da forno

Preparazione della torta di mele con pasta sfoglia

Per preparare la torta di mele con pasta sfoglia comincia dalla crema, quindi sguscia l’uovo in una ciotola, unisci tre cucchiai di zucchero semolato, una bustina di zucchero vanigliato e un pizzico di sale e lavora il tutto con lo sbattitore elettrico fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Dopodiché incorpora al composto la panna fresca, amalgama bene con un cucchiaio di legno e lascia riposare la crema.

Intanto fodera la tortiera con carta da forno inumidita, poi coprila con la pasta sfoglia e bucherella la pasta con i rebbi di una forchetta in modo che non si gonfi durante la cottura. A questo punto dedicati alle mele, quindi sbucciale, privale del torsolo e tagliale a fettine sottili o come più ti piace e distribuiscile sulla pasta sfoglia, poi ricoprile con la crema precedentemente preparata e livella la superficie della torta con una spatola da cucina o il dorso di un cucchiaio.

Cuoci la torta di mele con pasta sfoglia in forno preriscaldato a 180° per 35 minuti. Una volta pronta, toglila dal forno e lasciala intiepidire prima di sformarla su un vassoio da portata e servirla tiepida o fredda, magari accompagnata da una pallina di gelato alla crema o da ricotta zuccherata e spolverata di cannella.

Per rendere più saporita e originale questa versione veloce della torta di mele, suggeriamo di decorare la superficie della torta con mandorle tostate ridotte a lamelle, noci, nocciole o amaretti tritati oppure scaglie di cioccolato fondente o al latte generalmente amatissime dai più piccoli. Per quanto riguarda la crema è possibile accentuarne il sapore con l’aggiunta di un cucchiaio di cannella in polvere o con qualche goccia di rum, a patto però che la torta di mele con pasta sfoglia sia destinata solo agli adulti.

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domenica 27 novembre 2016

Alimenti Termogenici, I Bruciagrassi Naturali

Alimenti Termogenici, I Bruciagrassi Naturali


Molti pensano che non sia possibile dimagrire mangiando, forse non hanno mai sentito parlare della dieta termogenica indotta. Basta capire un meccanismo molto semplice su cui si basa tutta la nostra sopravvivenza: per vivere, bisognamangiare, e mangiare, comporta un dispendio energetico. Significa che, l’atto stesso della digestione di cibi, ci fa bruciare energie dato che si innesca una notevole dispersione di calore. Ci sono infatti alimenti che hanno bisogno di un dispendio energetico maggiore da parte dell’organismo, per poter essere assimilati. Va precisato che tutti gli alimenti sono termogenici, ma alcuni più di altri favoriscono il processo di termogenesi alimentare. Gli alimenti ad alto valore termogenico sono i macronutrienti ovvero quelli che contengono proteine, carboidrati (glucidi) e grassi (lipidi).

Giusto per fare un esempio: se il corpo spende il 10% del suo fabbisogno calorico solo per attivare e completare la digestione, questa percentuale può essere aumentata inserendo nella dieta cibi con più potere termogenico. Mi riferisco ai cibi proteici, alla frutta e verdura che sono ricche di acqua e di fibre, alle spezie che aumentano la temperatura del corpo e pertanto fanno disperdere più energia. L’effetto termogenico degli alimenti cambia in base ai nutrienti che lo costituiscono. Le proteine hanno in assoluto il più alto valore termogenico; l’energia spesa per i vari processi  ammonta infatti al 30% dell’apporto calorico fornito dalle proteine assunte con gli alimenti.

Alimenti termogenici, le proteine

  • Carni magre come il pollo, tacchino e coniglio
  • Molluschi e crostacei
  • Pesci magri come le alici, il luccio, il merluzzo, il palombo, lo scorfano, la sogliola e la spigola
  • L’albume d’uovo: possiede oltre il 10% di proteine ad alto valore biologico

Indicazioni utili: anche le carni rosse e nere (selvaggina) vanno bene purché siano magre

Alimenti termogenici, le fibre

  • Pane e pasta integrale
  • Verdura come cavoli, cavolini di Bruxelles, broccoli, spinaci e bietole: sono ricchi di fibre e vitamine ed hanno una notevole capacità termogenica

Alimenti termogenici nella frutta

  • Ananas
  • Mele
  • Pere
  • Uva
  • Banane
  • Cocco

Alimenti termogenici nei legumi

  • Fagioli
  • Ceci
  • Fave
  • Lenticchie: oltre alle fibre contengono un’ottima quantità di proteine.

Altri alimenti con alto potere termogenico

  • Peperoncino: possiede un elevato potere termogenico grazie al contenuto della capsaicina (responsabile del piccante) che ha capacità riscaldanti e di aumentare il metabolismo;
  • Grassi polinsaturi e monoinsaturi: sono contenuti principalmente nell’olio d’oliva, nell’olio di lino, nelle mandorle, nelle noci, nel salmone, nel merluzzo e nello sgombro;
  • Pompelmo: è il frutto brucia grassi per l’eccellenza! Non contiene zuccheri, è ricco di fibre, è capace di sciogliere i grassi e di ridurre il colesterolo;
  • Il caffè, il tè verde ed il guaranà, per il loro elevato contenuto di caffeina, possono considerarsi degli ottimi stimolatori del metabolismo, il tè verde contiene inoltre le catechine, dei polifenoli in grado di aumentare l’effetto termogenico di questa bevanda;
  • Acqua ghiacciata: ha un elevato effetto termogenico dato che fa abbassare la temperatura corporea; di conseguenza il metabolismo è costretto ad accelerare per riportare l’organismo alla temperatura ottimale. Attenzione, non esagerare possono esserci spiacevoli controindicazioni.
  • Aceto di sidro di mele: consumato prima dei pasti, contribuisce ad accelerare il metabolismo.

Alimenti termogenici, consigli utili

Per attivare al meglio il meccanismo termogenico, è necessario seguire alcune regole:

    • Fare attività fisica: è bene precisare che il tessuto adiposo funge da isolante termico impedendo la dispersione del calore prodotto. Pertanto gli individui obesi e in sovrappeso sono costretti a spendere maggiori energie per eliminare il calore sviluppato durante l’attività fisica.
    • Cercare di vivere in ambienti non troppo riscaldati
    • Bere almeno un litro e mezzo di acqua
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mercoledì 23 novembre 2016

VITAMINA C - ACIDO ASCORBICO

RUOLO BIOLOGICO 

La vitamina C, chimicamente definita acido ascorbico, è una vitamina idrosolubile essenziale per l'uomo vista l'impossibilità di sintetizzarla endogenamente. 
Nonostante la riduzione progressiva della qualità alimentare minimizzi il contenuto di minerali e vitamine dei vari cibi, compromettendone sensibilmente l'aspetto nutrizionale, la vitamina C è presente in moltissimi alimenti di natura vegetale che vanno dalla frutta come kiwi e agrumi alle verdure a foglia verde a peperoni e pomodori, permettendo quindi di soddisfare il fabbisogno di individui adulti stimato intorno ai 60 – 90 mg giornalieri. 
L'importanza di questa vitamina nell'economia cellulare e organica è da ricondurre al suo ruolo biologico al quanto eclettico e utile a : 

  • Mediare la sintesi di collagene, principale proteina della matrice extracellulare necessaria alla strutturazione di ossa, legamenti, tendini e vasi sanguigni;
  • Partecipare alla sintesi di neurotrasmettitori fondamentali come le catecolammine;
  • Sostenere la sintesi di molecole fondamentali all'assorbimento e al metabolismo lipidico quali acidi biliari e carnitina;
  • Migliorare l'assorbimento intestinale di ferro;
  • Espletare l'effetto antiossidante diretto, proteggendo le varie strutture cellulari dall'insulto ossidativo;
  • Contribuire alla rigenerazione di Vitamina E, fondamentale sostanza ad attività antiossidante.

Tutte le suddette proprietà sono state utilizzate a scopo terapeutico nella prevenzione e nel trattamento coadiuvante di patologie cardiovascolari, neurodegenerative, metaboliche e tumorali.
Seppur non ancora chiarito il meccanismo specifico attraverso il quale questa vitamina agisca, gli effetti clinici sono stati decisamente significativi e tali da incoraggiare verso la sperimentazione più dettagliata di questo elemento nella pratica clinica. 

USO NELLA PRATICA SPORTIVA

L'importanza degli integratori di vitamina C nella pratica sportiva è documentata da numerosi studi presenti in letteratura, che ribadiscono gli effetti silenziosi ma fondamentali di questo importante micronutriente.
E' chiaro che in questo caso i vari protocolli integrativi con vitamina C hanno l'intento fondamentale di proteggere le strutture muscolari, tendinee e articolari dall'insulto ossidativo indotto dall'esercizio fisico intenso.
La maggior parte degli studi condotti infatti concentrano la propria attenzione sulla capacità di questo elemento di ridurre sensibilmente i livelli ematici di markers del danno muscolare, preservando indirettamente l'atleta dal rischio di infortuni muscolari e articolari e facilitando la fase di recupero. 
Studi condotti su vari atleti di elite (nuotatori, calciatori, giocatori di rugby) sottoposti ad esercizi massimali e a prestazioni particolarmente intense, concordano sull'importante ruolo della vitamina C nel proteggere fibre muscolari e strutture associate dall'ossidazione indotta dalle specie radicaliche prodotte dall'intesa attività fisica. 
L'importante risvolto della medaglia si è osservato in atleti carenti in sistemi di protezione antiossidante, nei quali periodi di intenso allenamento si sono associati ad un vistoso calo della performance, all'aumentata incidenza di infortuni e alla temibile sindrome da superallenamento.
E' inoltre importante ribadire che gli effetti protettivi di questa vitamina risultano ulteriormente potenziati dalla concomitante assunzione di altri antiossidanti come la vitamina E e l'acido lipoico.
Seppur la supplementazione con vitamina C non determini importanti miglioramenti della performance o della composizione corporea, come ambito dalla maggior parte degli atleti delle varie discipline, consente di sostenere ritmi di allenamento particolarmente elevati, preservando lo stato di salute dello sportivo.

DOSAGGI

Gli studi presenti in letteratura propongono dosaggi molto vari compresi nell'ampio range che va dai 200 mg ai 1500 mg giornalieri, quantità decisamente superiore al fabbisogno giornaliero di un individuo normale. 
Per questo sarebbe utile attenersi alle indicazioni riportate dalla casa madre dei singoli prodotti, considerando che l'assunzione di dosi superiori al grammo riducono sensibilmente il livello di assorbimento intestinale di questa vitamina, rendendo quindi inutile la supplementazione.

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sabato 12 novembre 2016

Proprietà dei semi di zucca

Proprietà dei semi di zucca


I semi di zucca sono un alimento molto salutare e nutriente che si presta molto bene a realizzare barrette spezzafameper ritrovare energia tra un pasto e l'altro, arricchire il pane fatto in casao accrescere il valore alimentare di zuppe e insalate.

I semi di zucca sono infatti ricchi di sali minerali, in particolare magnesiozincoseleniovitamine antiossidanti C e A, vitamine del gruppo B e acidi grassi.

Grazie alle sostanze in essi contenute, i semi di zucca svolgono un'azione antiossidante sull'organismo, contrastando i danni causati dai radicali liberi.

Il magnesio svolge un ruolo essenzialeper il buon funzionamento dell'apparato muscolo scheletrico e del cuore, mentre lo zinco sembra essere importante nella prevenzione dell'ipertrofia prostatica benigna e, insieme ai fitosteroliaiuta a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue. 

I semi di zucca hanno anche azione antinfiammatoria e pare che il loro consumosia d'aiuto per riposare meglio durante la notte, contrastando l'insonnia.

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venerdì 11 novembre 2016

Filetti di merluzzo al pomodoro e olive nere

Filetti di merluzzo al pomodoro e olive nere


Ingredienti

  • 600 g filetti di merluzzo surgelati
  • 1 spicchio di aglio
  • olive nere snocciolate
  • 1 cucchiaio capperi sotto sale
  • 200 g pomodori a pezzetti
  • olio extravergine di oliva
  • prezzemolo q.b.
  • pepe q.b.

Procedimento

  1. Scongelare i filetti di merluzzo in acqua e poco sale
  2. togliere i filetti dall’acqua, sciacquarli bene ed asciugarli  con carta da cucina
  3. in una padella soffriggere l’aglio con l’olio extravergine di oliva
  4. togliere l’aglio e versarci i pomodori a pezzetti e far insaporire
  5. sciacquare i capperi sotto l’acqua e versarli nella padella con le olive
  6. disporre i filetti di merluzzo sul condimento
  7. farli cuocere prima da una parte poi dall’altra, girandoli una sola volta
  8. mettere, una volta cotti, i filetti di merluzzo sul piatto di portata
  9. coprirli con il sughetto, pepare e cospargere di prezzemolo tritato.

filetti di merluzzo al pomodoro e olive nere sono pronti per essere serviti accompagnati da un’insalata mista. 

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giovedì 10 novembre 2016

Perché le diete falliscono?

Perché le diete falliscono?


Negli ultimi anni lo stile alimentari degli italiani ha subito delle variazioni drastiche. La dieta mediterranea è stata soppiantata in molti casi dai cibi pronti e da alimenti tipici di altre culture.

Le cause di tali cambiamenti possono essere molteplici, ma la maggior parte di esse sembra essere legata al cambiamento dello stile di vita conseguente allo sviluppo economico. Lo sviluppo economico ha richiesto infatti l’intensificazione dei turni lavorativi i quali hanno profondamente segnato le abitudini di vita delle nuove generazioni. In molti casi ci si ritrova a consumare pasti veloci e, nel caso in cui si riesca a pranzare a casa, si preferisce optare per cibi precotti o congelati in grado di ridurre drasticamente i tempi di preparazione.

Tuttavia il consumo di cibi pronti unito a uno stile di vita sempre più sedentario ha avuto conseguenze negative sull’aumento di peso. Si stima che in Italia circa il 34,2% della popolazione sia attualmente in sovrappeso e che quasi un italiano su dieci (il 9,8%) sia obeso. Ciò spinge ogni giorno molte persone a intraprendere percorsi di dimagrimento i quali però, in molti casi, danno risultati scarsi o poco duraturi nel tempo.

Perché le diete falliscono?

Quando si inizia un percorso di dimagrimento la motivazione è di solito molto alta. Ci si aspetta di perdere peso in maniera rapida, continua e di poter poi tornare ai ritmi di vita precedenti. Spesso però le diete richiedono sacrifici in termini economici (visite di controllo e acquisto degli alimenti), temporali (preparazione degli alimenti) e personali (attenersi alla dieta) che in molti casi le persone non sono disposti a fare per periodi di tempo molto lunghi.

Durante le prime settimane il calo di peso è di solito abbastanza elevato e ciò motiva le persone a impegnarsi e ad andare avanti. Durante le settimane successive però, quando il calo di peso si riduce e gli sforzi per resistere alle tentazioni aumentano, può verificarsi una riduzione della motivazione iniziale e la persona può arrivare a cedere all’impulso di tornare allo stile alimentare precedente.

In altri casi, le persone riescono a raggiungere la fine del percorso di dimagrimento, ma poi non seguono la dieta di mantenimento e ritornano allo stile alimentare precedente. Ciò può portare un incremento di peso uguale o maggiore a quello di partenza e incidere pesantemente sull’autostima. Sentimenti d’inadeguatezza, di fallimento e di tristezza possono associarsi all’aumento di peso e rendere l’inizio di una nuova dieta sempre più difficoltoso.

Molte persone in sovrappeso tendono a confondere la fame con il desiderio di mangiare, hanno una bassa tolleranza della fame e delle smanie di cibo, amano la sensazione di sazietà, non sono consapevoli delle quantità di cibo ingerite, si consolano col cibo, si sentono senza speranza quando ingrassano, pensano che il mondo sia ingiusto perché altre persone mangiano senza ingrassare, interrompono la dieta dopo un primo periodo di dimagrimento.

L’odiato Yo-Yo

L’alternanza tra periodi di alimentazione controllata, in cui si verifica la perdita di peso, e periodi d’incremento del peso corporeo dà vita al cosiddetto effetto Yo-Yo. Si tratta di una condizione molto comune che può avere tuttavia conseguenze gravi per la salute fisica e psicologica. Dal punto di vista fisico, drastiche variazioni del peso corporeo possono comportare problemi di diversa natura, mentre dal punto di vista psicologico, la difficoltà a mantenere un peso stabile e la comparsa di smagliature può minare notevolmente l’autostima persona.

Cosa si può fare?

Quando si decide d’intraprendere un percorso di dimagrimento è necessario, in primo luogo, rivolgersi a un medico specializzato in nutrizione o dietologia. La perdita di peso infatti dovrebbe essere graduale, portare a una progressiva riduzione del grasso corporeo e dei liquidi in eccesso, fornendo allo stesso tempo uno stile alimentare bilanciato in grado di coprire il fabbisogno energetico della persona e un giusto apporto proteico.

Le diete “fai-da-te” che si trovano sulle riviste possono avere conseguenze gravi per la persona. In primo luogo perché ogni dieta dovrebbe essere personalizzata sulla base delle necessità individuali, mentre le diete presenti sulle riviste sono di solito “standard” e potrebbero non fornire il giusto apporto calorico o non considerare la presenza di eventuali patologie.

In secondo luogo, le diete miracolose che promettono risultati notevoli in tempi brevi agiscono di solito sui liquidi, offrendo l’illusione di una dimagrimento che però non coinvolge i tessuti adiposi. Il percorso alimentare dovrebbe essere abbinato all’attività fisica, la quale consente di migliorare l’aspetto fisico e lo stato di salute psico-fisico in generale.

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mercoledì 9 novembre 2016

10 snack (salutari) per l'ufficio

10 snack (salutari) per l'ufficio

  • Meglio mangiare ogni tre ore, per permettere al metabolismo di rimanere attivo.
  • Da evitare
    Da evitarePrima regola: non sarà il digiuno a salvarvi. Evitate la classica mela accompagnata, nella migliore delle ipotesi, da una fetta di pane integrale.
  • Meglio evitare i grassi
    Meglio evitare i grassi
    In ufficio, però, soprattutto se si fa un lavoro particolarmente sedentario, i cibi grassi sono da evitare.

  • Muffin
    Attenzione, prima di esultare. Per costituire un’ottima alternativa agli snack banali e pesanti per l’ufficio i muffin devono essere fatti in casa. E devono essere ricchi di frutta secca e fiocchi d’avena. Insomma, non stiamo parlando degli invitantissimi dolcetti di pasticceria ma di una loro versione ultralight, da preparare addirittura con ortaggi e vegetali, tipo i fiori di zucca.

  • Edamame
    Mai sentita nominare? Poco male. È una preparazione a base di fagioli di soia acerbi, ricca di fibre e proteine. Conservatela nel frigo dell’ufficio, poi infilate il contenitore nel microonde e aggiungete un pomodorino per uno snack rapido e delizioso. Oltre che ricercato e di stile.

  • Mela e burro d’arachidi
    Le mele sono l’ideale per il vostro sistema immunitario, come noto, e un po’ di burro d’arachidi (si trova ormai in ogni buon supermercato, ma non esagerate) è una fonte ricchissima di proteine. Per una variante più leggera potreste anche prepararvi uno snack croccante mixando gli spicchi di mela con un po’ di cereali.

  • Frappè di frutta
    Le buone notizie sono almeno un paio: pochissime calorie e un sacco di frutta fresca. L’ideale sarebbe individuare qualche altro appassionato e fondare una sorta di smooothie club in ufficio, in modo da ruotarsi l’onere settimanale della preparazione. Non dimenticate di provare quello ai frutti tropicali o di bosco.

  • Cetrioli e formaggio magro
    cetrioli sono ricchi di vitamina K, ottima per le ossa, e il formaggio, ovviamente, è perfetto grazie al suo contenuto di calcio. Preparatevi dei piccoli panini, sorta di microsandwich infilando il formaggio, e magari una fetta di tacchino, in un cetriolo diviso in due parti. Ne andranno pazzi anche i bambini.

  • Purè di mele
    Le mele, come detto, danno una grossa mano alle nostre difese e a prevenire diversi tipi di cancro. Il purè di mela, rigorosamente senza zucchero, è l’ideale al mattino,vista l’elevata percentuale di fibre. Magari al posto della solita pausa caffè. Si può preparare togliendo o meno la buccia e aggiungendo una varietà di spezie e condimenti, dai chiodi di garofano alla cannella.

  • Yogurt greco
    Lo yogurt greco, oltre che squisito, è una sorgente privilegiata di calcio, proteine e probiotici, una manna per l’apparato digerente. Mischiateci dei frutti di bosco o un impasto di frutta secca, cereali e riso soffiato. Per dare al fresco vasetto un tocco di golosità in più. 

  • Tortillas
    In Italia non si trovano molto nei negozi. E anche in caso le trovaste, evitate quelle con un contenuto eccessivo di sale, zucchero e cereali. Da preferire, anche in questo caso, le tortillas fatte in casa. Lo snack perfetto per il pomeriggio, soprattutto se unito a una banana.

  • Mix di frutta secca e cereali
    Per rendere la ricetta favolosa ci vorrebbero anche le noccioline. Meglio evitarle: allergie a parte, appesantirebbero troppo lo spuntino. Trasformando lo snack in un problema. Fibre a gogo per il matrimonio fra frutta secca, cereali e magari qualche seme.

  • Popcorn

    Popcorn
    Non ve li aspettavate, vero? Preparateli come una volta, in una pentola sul fornello del gas (evitando le confezioni già pronte per il microonde) e aggiungendo un tocco d’olio extravergine d’oliva e la vostra spezia preferita. Vedrete che anche i popcorn si trasformeranno in uno spuntino ghiotto e salutare da condividere coi colleghi.
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lunedì 7 novembre 2016

LE PROPRIETÀ BENEFICHE DEI CACHI

LE PROPRIETÀ BENEFICHE DEI CACHI


Proprietà salutari 
Dato l'alto contenuto di zuccheri è sconsigliato a chi è obeso o soffre di diabete; ma si tratta praticamente dell'unica controindicazione, perché per il resto il kaki è un frutto ricco di vitamina C, betacarotene e di minerali come il potassio, e ha proprietà benefiche che spaziano dagli effetti lassativi (se il frutto è maturo; se è acerbo, al contrario, può risultare astringente) e diuretici, alla capacità di proteggere e depurare il fegato. 
Gli effetti regolatori sull'intestino sono i più conosciuti, ma i kaki in realtà sono i frutti perfetti anche per i bambini, gli sportivi, gli astenici, poiché hanno straordinarie capacità energizzanti, dovute principalmente agli zuccheri che contengono. Anche in questo caso è bene distinguere fra kaki maturi e acerbi: così come i kaki maturi aiutano in caso di stipsi, mentre quelli acerbi sono astringenti, per quanto riguarda la presenza di zuccheri, nei kaki acerbi è molto più limitata, e il sapore "allappante" è dovuto al tannino, che durante la maturazione si riduce. Se l'astenia è dovuta a problemi connessi con la funzionalità epatica, il kaki è un’ottima soluzione; contro la stipsi il frutto maturo è consigliato a colazione, privato di semi e buccia. Gli effetti diuretici sono dovuti all'alta percentuale contenuta di potassio, quelli lassativi sono anche conseguenza della discreta quantità di fibre

Valori nutrizionali 
Un etto di kaki corrisponde a circa 65 calorie. Il frutto è composto quasi all'80 per cento d'acqua, fino al 18 per cento di zuccheri, e ha percentuali bassissime di proteine e grassi, rispettivamente 0,80 e 0,40 per cento, mentre presenta circa un 2,5 per cento di fibre. Contiene vitamina C e betacarotene; tra i minerali il più presente è il potassio, in notevole quantità, seguito da fosforomagnesiocalcio e sodio.

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venerdì 4 novembre 2016

Mirtillo nero: benefici

Mirtillo nero: benefici


Le attività terapeutiche a cui si presta il mirtillo nero sono diverse e numerose, poiché numerosi sono i principi attivi contenuti in ogni parte della pianta, oltre che nelle sue bacche. Scopriamo tutto quel che c’è da sapere su questo arbusto così prezioso per la nostra salute

Già in tempi insospettabili, la tradizione nordica attribuiva al mirtillo nero poteri magici talmente spiccati da proteggere dalla malasorte. Non a caso i rami di questo arbusto erano protagonisti delle cerimonie scandinave del ‘Piccolo Yule’ (13 dicembre), un rito solstizialeche per i popoli dell’Europa Settentrionale rappresentava l’eterno alternarsi e sfidarsi delle luci sulle tenebre, del bene sul male. Durante questi riti, il ramo di mirtillo simboleggiava una ‘torcia’ in grado di guidare e proteggere l’uomo nell’oscurità dell’inverno gelido.

Oggi il mirtillo nero  è una pianta dalle note proprietà curative, una delle poche di cui si utilizzano quasi tutte le droghe (bacche, foglie, parti meristematiche) per i principi specificicontenuti in ogni parte e per il suo fitocomplesso. Vediamo insieme quali sono i benefici connessi al consumi di mirtillo nero e le proprietà terapeutiche principali.

Mirtillo nero pianta

Il mirtillo nero (Vaccinium Myrtillus) è una varietà arborea di tipo arbustivo appartenente alla famiglia delle Ericaceae. Questo arbusto cresce spontaneamente nella zona submontana e montana e ben si adatta ai climi più rigidi e ostili. E’ facile, dunque, trovarlo nelle zone appenniniche e alpine, nei boschi e nelle brughiere.

Durante il suo sviluppo, il mirtillo nero raggiunge un’altezza massima di 50-60 cm. Si caratterizza per le foglie dentellate di forma ellittica dal colore verde intenso e dai fiori penduli di colore bianco-rosato, dalla tipica forma a orcio rovesciato, molto comune nelle altre varietà di Ericaceae.

I suoi frutti bacchiformi sono in realtà false bacche (come le banane e l’anguria).

Mirtillo nero proprietà

Le foglie, le bacche, i germogli e la corteccia del mirtillo rosso contengono un fitocomplesso specifico molto prezioso per le spiccate proprietà antiossidantiantinfiammatorie e vasodilatatorie che aiutano nella cura dei disturbi più comuni del sistema cardiocircolatorio e di molte altre patologie.

  • Proprietà capillaroprotettrice: le bacche del mirtillo nero sono ricche di acidi organici (malico, citrico, ecc), zuccheri, tannini, vitamine (A,C, B) e glucosidi antocianici. L’assunzione regolare di questi estratti riduce la fragilità capillare e rafforza la struttura del tessuto che sostiene e protegge i vasi sanguigni, migliorandone elasticità e tono.
  • Proprietà antiossidante: il merito è delle vitamine concentrate nel mirtillo, prime fra tutte quelle del gruppo A e C, ma anche B1, B2, PP e sali minerali che uniti all’azione degli antocianosidi favoriscono la rigenerazione cellulare e contrastano l’invecchiamento dei tessuti provocato dai radicali liberi.
  • Proprietà antisettiche: le antocianine del mirtillo nero svolgono un’azione antisetticasull’intestino e sulle vie urinarie inibendo l’adesione dei batteri alle pareti di questi organi e contrastando così l’insorgenza delle principali malattie e infezioniprovocate dalle alterazioni della flora batterica.
  • Proprietà antinfiammatorie: il gemmoderivato che si ricava dai germogli macerati del mirtillo nero è uno dei più potenti antinfiammatori disponibili in natura. Combatte gli squilibri intestinali agendo direttamente sulla causa dell’alterazione (batteri e virus) e ripristina il giusto equilibrio della flora batterica intestinale.

Mirtillo nero utilizzi terapeutici

La proprietà capillaroprotettrice del mirtillo nero è particolarmente indicata per il trattamento di tutti i disturbi circolatori più comuni e in caso di fragilità capillare e venosa, compresi quelli a carico della retina. il merito è delle antocianine contenute nelle bacche del mirtillo nero che contrastano efficacemente l’azione distruttiva di alcuni enzimi sul collagene e i tessuti capillari del sistema circolatorio periferico e aiutano la rigenerazione dei tessuti stessi e della porpora retinica, vale a dire il pigmenti della retina che ci aiuta a vedere bene anche in caso di scarsa luminosità.

Grazie alle sue proprietà antisettiche e antinfiammatorie, il mirtillo nero è utile nel trattamento degli stati diarroici, delle coliche addominali e delle cistiti o di altre infezioni comuni a carico delle vie urinarie e intestinali di origine batterica.  Le foglie, in particolare, sono ricche di tannini e glucochina che regolano i livelli di zucchero nel sangue e hanno un effetto astringente e ipoglicemizzante.

L’estratto dei giovani getti del mirtillo nero è un vero toccasana nella cura degli squilibri intestinali, urinari e del colon. Grazie all’azione combinata antinfiammatoria e  regolatrice, è indicato in caso di stitichezza o diarrea, nel trattamento dell’irritabilità intestinale, flatulenza, colite spastica.

Chi soffre di problemi circolatori trarrà giovamento dal consumo quotidiano di mezzo bicchiere di acqua arricchito con 1 cucchiaio raso di succo madre di mirtillo nero assunto al mattino, prima di colazione.

Mirtillo nero controindicazioni

Bere gli estratti liquidi del mirtillo nero ha una forte azione diuretica che nei soggetti predisposti può favorire la formazione di calcoli renali. Chi soffre di diabete, inoltre, dovrebbe astenersi dal suo utilizzo in quanto interagisce con le terapie farmacologiche per la cura di questa malattia.

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